28. Seconda parte

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<Vieni, entriamo in casa> lo prendo per mano, che afferra subito saldamente seguendomi. Si guarda intorno curioso come un bambino. Attraversiamo il vialetto e lo porto sotto una finestra, la mia. 

<La vedi quella finestra?> domando guardandolo. Annuisce e continuo a parlare

<Da questa finestra scappavo e rientravo all'alba. Non si sono mai accorti di nulla, tranne una sera in cui sono tornata praticamente ubriaca, dove rimasi sulla trave della finestra addormentata.> spiego. Lo sento ridere e abbracciarmi da dietro. Entriamo in casa e gli faccio una veloce descrizione.

<dove sono le tue valigie?> chiedo offrendogli da bere e metto a bollire dell'acqua per cucinare qualcosa, sicuro non ha mangiato nulla.

<Non ne ho.> mi fissa un po' imbarazzato per poi deviare lo guardo su un quadro bruttissimo ma per lui molto interessante in quel momento. Senza commentare, irritata per la sua impulsività, vado in camera di mio fratello e prendo un cambio, più o meno hanno lo stesso stile, andranno bene. 

<Vai a farti una doccia e metti questi, prima che mi incazzi e mi metta a litigare con te> dico senza guardarlo, ormai concentrata a tagliuzzare delle verdure. Lo sento avvicinarsi e palparmi il culo. Mi volto sconvolta e scappa ridacchiando, ma prima di chiudersi la porta del bagno se ne esce con una delle sue 

<Il tuo culo è sempre uno spettacolo micetta!> scoppio a ridere e preparo delle tagliatelle col ragù, il vero ragù. In Corea fa praticamente schifo.

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Come sospettavo ha ripulito tutto, non aveva mangiato nulla da quando è partito. Dopo aver ripulito il tutto gli sono praticamente fiondata addosso, tra baci scombinati per l'urgenza di entrambi di sentirci di nuovo una cosa sola. L'impazienza, il bisogno e la lontananza aveva scatenato una tempesta, ritrovandoci a fare l'amore praticamente ovunque, più volte, fino ad arrivare in camera da letto e addormentarci di nuovo insieme.  

Mi sveglio, trovandomi appiccicata a lui, con un suo braccio attorno alla mia vita per essere sicuro che non scappi di nuovo. Ridacchio per la sua possessività e mi alzo per fare una doccia. Sono un po' preoccupata, il mese scorso il ciclo è saltato, ma ho dato la giustificazione allo stress, ma questo mese? Porca merda. La pillola. Corro in camera, senza prendermi la briga di fare silenzio e frugo nella valigia, dove ci sono le pillole che prendevo in corea. Controllo il numero e i giorni, doveva essere vuoto ma ne sono rimaste 4. 4! COME HO FATTO A DIMENTICARLE!

<PORCA TROIA!> urlo, sta per venirmi un attacco di panico, me lo sento. Vedo Yoongi svegliarsi bruscamente e venire da me.

<Hey piccola, cosa succede, che hai?> mi scuote piano e lo guardo con gli occhi ormai fuori dalle orbite

<Le pillole...ritardo...ciclo> riesco a dire. Lui sembra capire per poi sbiancare, più pallido del normale. Io incinta? Non può essere... 

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eh, questo succede quando fai zum zum con Yoongi e non prendi precauzioni Micky u.u porcellina. A presto!!!!


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