Tornammo a casa esausti, quella festa ci ha risucchiato la giovinezza. Con yoongi la serata è passata tranquilla, anche perché hanno trascinato i ragazzi per foto e interviste lasciandomi da sola. Sento il telefono vibrare e noto che è un messaggio da uno sconosciuto: 'ti aspetto tra 10 minuti nel parcheggio. Yoongi.' E adesso cosa vuole? Vado a cambiarmi e metto qualcosa di più comodo mettendo dei jeans neri, i miei anfibi e una felpa. Raggiungo i parcheggi e lo trovo ad aspettarmi appoggiato ad una macchina. Oh mamma ragazzi, era troppo bello.
«cosa c'è gelatino alla menta?»
«sali micetta, facciamo un giro» mi indica lo sportello aperto e mi fiondo dentro sedendomi. Entra in auto e mette in moto, lanciandomi un occhiata veloce e partendo per la meta ignota. Alterna la mano dal cambio alla mia gamba, lasciando lievi carezze mentre è impegnato a guardare la strada.
«dove andiamo?»
«a bere una cosa, conosco un posto dove non ho bisogno di coprirmi come un ladro» mi risponde con un occhiata veloce, annuisco e accendo lo stereo, mettendo delle canzoni rap che io amo. Lo sento ridacchiare e lo guardo confusa
«nulla nulla, sono solo piacevolmente sorpreso»
«stai sorridendo troppo oggi. Se sei ubriaco guido io» propongo interessata alla mia vita.
«stai tranquillao. Non ho bevuto»
Ci fermiamo in un piccolo bar sperduto, passa poca gente e sembra essere tranquillo. Mi prende per mano e mi porta dentro facendomi sedere ad un tavolo. Ordina della birra e degli snack tipici, comportandosi come una persona normale senza spine nel culo.«io sono la micetta, ma tu sembri un gattino docile stasera. Mi dici cosa ti prende?»
«sono solo me stesso» mi risponde secco, troncando la questione. Così il vero yoongi è una persona tranquilla e gentile. Interessante.
«ok» gli rispondo fissandolo, facendogli capire che ho apprezzato la sua sincerità.
Beviamo qualche birra parlando del più e del meno, facendomi spiegare come gli è nata la passione della musica. Ne parlava come se fosse la sua unica ragione di vita, una grande dedizione fatta di lacrime e sacrifici per arrivare a questo livello.«wow, ho conosciuto poche persone con questa dedizione per qualcosa» gli rispondo sinceramente colpita.
Mi fa un sorriso imbarazzato grattandosi la nuca, per poi accendersi una sigaretta.«e tu micetta? A cosa dobbiamo tutta questa tua continua ricerca di protezione?»
«semplicemente non voglio che qualcuno si possa avvicinare di nuovo per farmi del male...»
«di nuovo?» alza un sopracciglio curioso e gli rubo la sigaretta facendo un tiro.
«già...di nuovo.» mi sento di nuovo fissata e mi guardo attorno piano, per non farmi capire dal presunto spione. Trovo qualcuno a fissarmi, col berretto in testa e si gira dall'altra parte appena incorcio il suo sguardo. Bingo! Sento il respiro farsi accelerato e corto, segno che sta per venirmi un attacco di panico. No no no non può accadere di nuovo. Sento la rabbia invadermi e una voglia di rompere qualcosa, ma soprattutto qualcuno.
«hey micky, che succede?!» si avvicina yoongi e mi prende le mani.
«sei in iperventilazione, calma, respira piano. Ci sono io ok?» annuisco ma quando rialzo lo sguardo quell'uomo non c'è più. Mi alzo di scatto decisa a ritrovarlo ed esco fuori dal bar, mi guardo attorno e non trovo più nessuno. Porca puttana!
«Michela! Mi dici che cazzo succede?» sento yoongi urlare e correre in mia direzione.
«torniamo a casa yoongi. Adesso» mi fiondo in macchina e mi segue, partendo verso casa. Faccio dei respiri profondi col naso cercando di calmarmi, chiudendo ogni tanto gli occhi. Yoongi non parla, mi manda occhiate curiose ma anche preoccupate.
«stai meglio?» annuisco e mi accoccolo sul sedile. La prossima volta ti becco, stronzo.
Arriviamo a casa e mi blocca, guardandomi dolcemente.
«se hai qualche problema, parlacene. Se non vuoi con me fallo almeno con uno dei ragazzi, puoi fidarti di loro...e di me» sussurro un flebile si e mi chiudo in camera. È lui, ne sono sicura, faceva le stesse cose in Italia. Devo trovare un modo per beccarlo.
Il mattino seguente, sento delle voci e dei sospiri in camera mia, mi sveglio e trovo feto kookie, taehyung e jimin che curiosavano tra i miei tanga e li commentavano uno ad uno
«woo, guarda questo. Di pizzo nero. Mi viene duro solo a pensarlo addosso a lei» dice kookie in modalità porco.
«non urlare cretino che ci scopre» gli tira uno scappellotto jimin, adocchiando un paio di slip bianchi.
«adoro il bianco» sghignazza poi. Tae invece li contempla in silenzio leccandosi ogni tanto le labbra.
Mi alzo senza farmi sentire e mi avvicino a loro, prendendoli a schiaffi«CHE CAZZO CI FATE CON LE MIE MUTANDE. MANIACI!» li sento sobbalzare dalla paura e cercano di scappare. Tae e jimin riescono a sfuggirmi scappando e ridendo come due matti, mentre feto kookie rimane paralizzato con gli occhi sgranati e le mie mutande in mano.
«N-noona! Non volevo farlo, lo giuro! Mi hanno costretto quei due!» mi risponde da cucciolo lasciando i miei slip come scottato. Mi avvicino a lui ghignando.
«jungkook con me la parte del ragazzino verginello non funziona. Scopi più di me.» lo vedo sbuffare e fare il suo sorriso perverso.
«che palle, ormai mi conosci troppo bene» sorride, imbarazzato.
«comunque, perché stavate ammirando le mie mutande?»
«in realtà era Tae che-»
«Hey kookie andiamo a giocare alla play» lo interrompe tae che lo trascina minaccioso fuori la camera e si ferma un attimo da me, mi rivolge un sorriso quadrato per poi aggiungere
«preferisco quello nero in pizzo. Buongiorno piccola» mi fa l'occhiolino ed esce ridacchiando lasciandomi perplessa.
Vado a trovare namjoon nel suo studio e mi fa sedere accanto a lui«come ti trovi qui? A parte i 3 maniaci e le liti con yoongi» ridacchia cliccando cose sullo schermo
«bene dai... solo che sto ricominciando ad avete attacchi di panico» confido a Namjoon, con lui potevo parlare di tutto e anche lui mi raccontava delle sue preoccupazioni.
«per la storia che mi hai raccontato?» annuisco piano e lo vedo perplesso
«credi davvero che sia venuto qui in corea? Magari è solo una tua paranoia, più che comprensibile.»
«non lo so nam, so solo che finalmente credevo di aver smesso di stare male e invece no. Cosa vuole da me? Si è preso già abbastanza di me» una lacrima involontaria scende sul mio viso e namjoon mi abbraccia cullandomi.
«hey, hey tranquilla, ci sono io e i ragazzi che ti proteggiamo. Non permetterò che ti accada nulla ok? Ti fidi di me?» lo guardo negli occhi. Posso davvero fidarmi di lui? Annuisco e gli rivolgo un sorriso dolce.
«ti voglio bene Nam, sul serio»
«anche io piccoletta»

STAI LEGGENDO
{Baciami, Stronzo}
FanfictionTratto dal testo: {quel ritardato dai capelli verde menta mi fa il dito medio. «MinCoglioneYoongi quel dito succhiatelo per bene e infilatelo nel culo» gli rispondo mandandogli un bacino volante. «tesoro non hai idea di quanto facciano godere queste...