Kate imboccò l'autostrada continuando ad accelerare.
La freccetta rossa sul tachimetro sfiorò i 120 chilometri orari.
Diede un'occhiata all'orario digitale sul cruscotto.
Erano le 23.49.
Da quando Wade aveva ripreso conoscenza sui sedili posteriosi della Jeep, la giovane si era sentita più tranquilla, sebbene nessuno dei due avesse proferito parola dal momento della loro fuga dalla concessionaria.
L'uomo guardò Kate attraverso lo specchietto retrovisore.
- Va tutto bene? - domandò.
La giovane uscì dall'autostrada, imboccando la corsia di decelerazione e seguendo una serie di stradine fiancheggiate da un bosco.
Dopo pochi metri fece una virata improvvisa, inoltrandosi nella vegetazione.
Rimase in silenzio, limitandosi a guardare la strada davanti a sè.
Infine rallentò sbucando, dai fitti e alti alberi, in un grosso spiazzo verde.
Lasciò gradualmente il piede dall'acceleratore, spostandolo sul pedale centrale del freno.
La macchina si fermò e lei girò la chiave spegnendo il motore.
La ragazza strinse con forza il pezzo di stoffa che aveva usato per fasciarsi la ferita alla coscia, aprì la portiera e scese. Iniziò ad allontanarsi, ma la gamba le doleva e per farlo dovette zoppicare leggermente.
Wade la imitò uscendo dall'auto, andandole incontro.
- Kate...-
- Lasciami stare. -
- Non posso. -
- E perchè no?! - esclamò la rossa stringendo le mani a formare dei pugni, girandosi verso di lui.
- Io...io non ti conosco nemmeno! Non so perchè hai distrutto il laboratorio di Hector, perchè ti preoccupi per me o perchè indossi quel dannato costume...non so nemmeno che aspetto tu abbia! Se Weasel non se lo fosse fatto sfuggire, non avrei saputo nemmeno il tuo vero nome! Come posso fidarmi di te? -
- Voglio solo aiutarti...ma non sarò io a dirti di fidarti di me. Piuttosto, prova a seguire il tuo istinto. Cosa ti dice? -
Era quello il problema.
Il suo istinto le diceva di fidarsi di quell'unica persona che aveva dimostrato di volerla aiutare.
Ma aveva troppe domande e nessuna risposta e quello di cui aveva bisogno adesso erano certezze non dubbi.
La vita le aveva insegnato che se qualcuno avesse fatto qualcosa per il prossimo, questa non sarebbe mai stata a gratis e lei non poteva permettersi di affezionarsi a qualcuno che poi l'avrebbe solo usata.
Oppure di affezionarsi a qualcuno per poi perderlo.
Era già successo troppe volte.
Kate, scosse la testa e si voltò, riprendendo a camminare.
- Dove stai andando? - chiese Wade e la giovane si fermò, dandogli le spalle.
- Hector ci sta cercando. Se ti dovesse trovare non ci penserà due volte a catturarti. -
- Lo so. -
- E allora perchè? Perchè lo fai? -
- Alfred...- mormorò - Se tu non mi avessi salvata lui non mi avrebbe mai vista e Hector non l'avrebbe ucciso. È colpa mia se adesso lui non c'è più. -
La giovane si morse il labbro inferiore tenendo lo sguardo basso.
- Kate...non è stata colpa tua. - le disse il mercenario appoggiandole una mano sulla spalla.
La ragazza si girò verso di lui e lo guardò con occhi lucidi rivolgendoli, poi, al prato sottostante.
- Ho intenzione di costituirmi. Alfred non sarà la sua unica vittima. Ce ne saranno molte altre. Tu hai fatto tanto per me e io non voglio che tu venga ucciso a causa mia. - gli confessò Kate.
Il suo sguardo si posò sul petto di Wade, osservando la macchia di sangue che si era formata nel punto in cui era stato sparato.
Per un attimo pensò che potesse essere stato colpito al cuore ma poi scacciò quel presentimento, dicendosi che se fosse stato davvero così lui non sarebbe stato ancora in vita davanti a lei.
- Se tornassi da Hector, sarebbe tutto come prima. Certo, soffrirei io...ma almeno nessun altro dovrà morire. -
- Non puoi farlo. - disse Wade scuotendo la testa assumendo un tono risoluto.
- Sì che posso. In fondo non ho più nulla da perdere. -
- Non c'è dubbio che perderesti la vita. E io...beh, io perderei te. So che non c'è stato abbastanza tempo ma...mi piacerebbe davvero avessimo la possibilità di conoscerci meglio. Ho l'impressione che tu non sia poi così diversa da me. Non sono un esperto...e sono decisamente più bravo a combinare guai...ma permettimi almeno di provare ad aiutarti. - mormorò il mercenario prendendole le mani.
{Uh...da dove l'hai presa questa chicca? "Perderei te"! Aw, che romanticone.}
[Idiota, cosa ti dice il cervello? La conosciamo solo da un giorno!]
{E la osserviamo da quattro. Penso che non sia il cervello a parlare questa volta, amico. Credo che il cuore ci abbia tolto voce in capitolo.}
[Fermatelo! Toglietegli il comando! Pensavo che con il tempo fosse diventato di pietra!]
{Nah, è solo contornato da un po' di polvere e qualche ragnatela. Non lasciata dal buon Spidey purtroppo.}
Kate guardò le sue mani strette in quelle grandi dell'uomo e poi puntò i suoi occhioni color nocciola su di lui.
- Non voglio ti possa accadere qualcosa. - rispose la giovane.
- A proposito di questo...immagino ci sia una cosa che dovresti sapere...-~
Note:
~ I've got a hundred million reasons to walk away
(Ho cento milioni di ragioni per andare via)
But baby, I just need one good one, good one
(Ma tesoro, ho bisogno solo di una buona, una buona ragione)
Tell me that you'll be the good one, good one
(Dimmi che tu sarai quella buona, quella buona ragione)
Baby, I just need one good one to stay
(Tesoro, ho solo bisogno di una buona ragione per rimanere) ~E la canzone del giorno per questo capitoletto è: "Million Reasons" di Lady Gaga!
Comunque...anzitutto, sorry per il capitolo un po' cortino.
In realtà doveva essere più lungo ma volevo lasciare la suspense. (•‾⌣‾•)
Per farmi perdonare posterò un capitoletto in più questa settimana.
Oltre a questo, ne pubblicherò uno venerdì e come sempre un altro domenica.
Ci si vede venerdì, al prossimo capitolo. <3
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❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》
Fanfictie☙ 𝑫𝒆𝒂𝒅𝒑𝒐𝒐𝒍...tutti lo conosciamo, no? No...? Beh...in poche parole Deadpool aka 𝑾𝒂𝒅𝒆 𝑾𝒊𝒍𝒔𝒐𝒏 è un irriverente mercenario incapace di tenere la lingua a freno. Lotta e sarcasmo sono per lui una filosofia di vita insieme ai soldi che...