~ Christmas extra #2: Little lies ~
~ I can tremble tingle like a bubble full of rainbows and light, when you came to wake me and to wish me merry Christmas in love ~
Una leggera musica natalizia riempiva l'intero "Manhattan Mall", decorato di luci, festoni e numerosi altri addobbi colorati.
Kate si guardò attorno, stupita da tanta luminosità e fastosità.
Quel luogo trasmetteva un'atmosfera accogliente e allegra animata dalla folla di persone che, gioiose, giravano per i vari negozi pieni di sacchetti di carta colorati e regali.
- Allora...- disse Wade attirando la sua attenzione.
- Oggi iniziamo a comprare le decorazioni, va bene dolcezza? - domandò egli sorridendo e la giovane annuì di buon grado.
Entrarono quindi in uno dei tanti negozi del centro commerciale.
Acquistarono un albero, palline, festoni rossi, verdi e oro, un grosso puntale e lucine a volontà finendo con l'uscire a mani piene, come tutte le altre persone che li circondavano del resto.
Ma proprio mentre stavano uscendo dal centro commerciale, Deadpool sussultò pronunciando un grande..."gasp!" e lasciando cadere le scatole che stava reggendo per portare le mani alle guance.
Kate riuscì a fermare gli acquisti prima che cadessero, facendoli galleggiare per aria con i suoi poteri.
[CE NE STAVAMO COMPLETAMENTE DIMENTICANDO!]
{COME ABBIAMO POTUTO!}
- Che c'è, Wade? Non ti senti bene? - chiese la giovane con tono preoccupato.
- Kate...- disse lui in tono grave.
- Sì? Wade, mi stai seriamente preoccupando adesso, cos'è successo? -
- Io...mi stavo dimenticando di dirti una cosa importante...- esordì l'uomo.
- Dimmi tutto. -
Il mercenario si girò verso di lei e puntò il dito in alto, verso la vetrina di un negozio che li affiancava.
- Vedi quello? -
- Quello cosa? - chiese la rossa aggrottando le sopracciglia.
Deadpool le girò il volto in direzione di una vetrata, sulla quale vide appesa, in alto, una piccola piantina formata da alcune foglie con delle bacche color latte.
- E...quindi? -
- Sai cos'è quello? -
- Una pianta? -
- No...non è una semplice pianta. È vischio. -
- E con questo? -
- Come "e con questo"? -
{Non sa cos'è il vischio? Davvero?}
[Beh, se non ha mai festeggiato il Natale...dobbiamo provvedere a spiegarle le tradizioni!]
{E con questo intendi dire che subito dopo riempiremo la casa di vischio, vero?}
[Già.]
{Aspetta!}
[Che c'è? Per una volta che concordo con le tue idee bizzarre devi proprio aggiungere altro?]
{Non possiamo dirle la verità!}
[Eh...?]
{Pensa a che succederebbe se andando alla torre degli Avengers si trovasse sotto il vischio con qualcuno che non siamo noi? Dobbiamo prevenire che accada!}
[Hai proprio una mente contorta ma non posso darti torto...]
- Allora? Vuoi continuare a fare il misterioso o hai intenzione di spiegarmi qual è il problema? - domandò Kate spazientita.
Un sorriso malvagio si allargò sul volto di Wade.
- Oh, certo che no. Vedi, c'è una cosa importante che devi sapere riguardo a quella pianta, tesoro. -
- E sarebbe? -
- Ecco, è simbolo del Natale per i suoi colori ma è moooooolto velenosa. Quindi è meglio starci alla larga. Non vorremmo prenderci qualcosa, non è vero cara? - disse l'uomo trascinandola via.
La giovane sbattè le palpebre un paio di volte e scosse la testa in segno di diniegno.
Deadpool sorrise.
Conoscendo la ragazza e le sue strane ossessioni causate dalla paura di prendere ogni tipo malattia possibile e immaginabile, era certo che con quella bugia si sarebbe assicurato la più completa distanza da parte della giovane alla piantina degli innamorati.
E diciamo che per un po' il suo piano funzionò...almeno per un paio di giorni.Kate sentì una musica suonare e aprì gli occhi con aria stanca.
Alzò la testa dalla scrivania su cui stava lavorando prima di appisolarsi e vide che la fonte del suono era la sveglia che aveva impostato la sera precedente.
Segnava le 9.00 del mattino.
C'erano un paio di messaggi ma la giovane non li lesse. Oscurò nuovamente il telefono e tornò ad appoggiare il volto sul freddo tavolo in vetro.
Come al solito Wade l'aveva accompagnata in macchina fin sotto la Stark Tower il giorno prima e l'aveva lasciata con un bacio dicendo che probabilmente non sarebbe tornato quella sera.
E lei aveva finito con il dormire sul posto di lavoro pur di non tornare a casa a passare la serata da sola.
Per fortuna Tony era così benevolo da chiudere un occhio quando capitava.
Kate si stiracchiò e si preparò per scendere a incontrare gli altri.
Stark le aveva permesso di riutilizzare la camera 105, quella in cui aveva alloggiato quasi un anno fa quando Hector era ancora in vita.
Entrare in quella stanza era come fare un tuffo al passato, perciò la giovane la evitava più che poteva.
La utilizzava solo nei casi di emergenza e le volte in cui, in assenza del mercenario, pernottava alla torre.
E questa era una di quelle.
Passò dal bagno, si sistemò in fretta e scese le scale per andare a prepararsi qualcosa da mangiare.
Vide Tony seduto al tavolo in cucina, alle prese con un nuovo aggeggio elettronico.
- 'Giorno. - disse Kate prendendo la moka dal fornello e versandosi del caffe in una tazza di ceramica rossa.
- 'Giorno, fiammetta. - disse Tony dopo qualche secondo, senza alzare lo sguardo da ciò che stava facendo.
- Vuoi qualcosa da bere? - chiese la giovane aspettando che il contenuto nella sua tazza si raffreddasse prima di portarlo alla bocca.
- Un caffè senza zucchero, grazie. - rispose prontamente il moro e la ragazza si apprestò a preparare la tazza per il suo capo che pochi secondi dopo appoggiò sul tavolo, accanto a lui.
Subito dopo, dalla porta della cucina sbucò Thor con un grosso sorriso sul volto.
- Abbiamo quasi finito nel salone. - annunciò. - Oh, Kate! Vieni a vedere come abbiamo addobbato la sala. - disse il dio spronandola a seguirlo.
La giovane gli sorrise di ricambio e lo seguì nel salone principale lasciando la tazza sul tavolo della cucina.
Tutte quelle decorazioni le ricordavano che lei e Wade non avevano ancora abbellito la casa con i vari ornamenti di Natale che avevano comprato in fretta e furia un paio di sere fa.
- Guarda qui! Che ne pensi dell'albero che abbiamo messo? - le chiese il biondo precendendola e puntando al grande abete al centro della stanza.
Kate fece per seguirlo ma si fermò improvvisamente facendo un paio di passi indietro.
- Che c'è? - domandò Thor alzando un sopracciglio con aria confusa.
- Penso che non sia sicuro stare lì. - disse la rossa puntando nella sua direzione.
- E perchè no? Cosa c'è di pericoloso? -
La giovane gli indicò il capo e l'uomo alzò la testa verso l'alto per poi scoppiare in una fragorosa risata.
- È per il vischio? -
Lei annuì rapidamente.
Il biondo lo staccò dal punto in cui era appeso e lo prese in mano.
- Non toccarlo! È velenoso! -
- Velenoso? Ma che vai dicendo? - chiese il dio scoppiando nuovamente a ridere.
- Il vischio non è affatto velenoso. È la pianta di Natale per eccellenza. E si da il caso che abbia orgini Nordiche, quindi ti puoi fidare di quello che dico. È una pianta dedicata agli innamorati...infatti si pensa che porti fortuna scambiarsi un bacio sotto il vischio. - disse egli agitando la piantina che aveva in mano.
La giovane ridusse gli occhi a due fessure.
- Ah. -
Deadpool non l'avrebbe passata liscia per questa bugia.
Di certo le doveva delle spiegazioni.
- Comunque...se ti va di darmi una mano, ci sono ancora dei festoni da appendere. - concluse il dio mostrandole uno scatolone pieno di luci, ghirlande e addobbi vari.
- Volentieri. -Il telefono di Tony vibrò un paio di volte con insistenza finchè egli non si decise a prendere il cellulare e sbloccarlo.
Due messaggi non letti, numero sconosciuto.
Curioso, aprì la chat dei messaggi.
Il primo recitava "Ho bisogno d'aiuto", sul secondo c'era scritto un indirizzo.
"Vediamoci tra Fifth Avenue e la 57a Strada fra 20 minuti."~
Note:
Ciao a tutti!
Che ne pensate di questo continuo?
Avete idea di chi potrà mai essere lo scrittore dei misteriosi messaggi? 🤔
Lo scoprirete nel prossimo extra! 😜
Bye 😙
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❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》
Fanfiction☙ 𝑫𝒆𝒂𝒅𝒑𝒐𝒐𝒍...tutti lo conosciamo, no? No...? Beh...in poche parole Deadpool aka 𝑾𝒂𝒅𝒆 𝑾𝒊𝒍𝒔𝒐𝒏 è un irriverente mercenario incapace di tenere la lingua a freno. Lotta e sarcasmo sono per lui una filosofia di vita insieme ai soldi che...