CHAPTER 28: Together again

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‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍"La vita è come un limpido cielo azzurro.
Non si può mai dire quando potrà annuvolarsi portando temporali, grandine o bufere.
Ieri, dopo tanta pioggia, ho visto apparire l'arcobaleno.
Il più bello che abbia mai visto.
Ed era mio.
Uno spettacolo unico a cui solo io ho assistito. Uno spettacolo che ha un nome.
E il suo nome è..."

- Kate, stai ancora scrivendo? - domandò Wade uscendo dal bagno, indossando solo un paio di pantaloni grigi e un asciugamano sulle spalle.
Si sentì lo scricchiolio del materasso che si abbassava al peso dell'uomo quando lui si sedette sul letto dietro la ragazza, giocherellando con i suoi capelli.
- Ho finito. - mentì la giovane chiudendo velocemente l'agenda e riponendola, insieme alla penna, sul comodino.
- Che dici, mi dirai mai cos'hai sempre da annotarti? - chiese l'uomo con curiosità.
- No, è un segreto. - gli rispose lei lasciandosi cadere all'indietro sulle sue gambe e facendogli la linguaccia.
- Prima o poi lo scoprirò da solo. - ribattè lui con una risata.
- Staremo a vedere. - fu la risposta della rossa che aveva assunto un vago tono di sfida.
- Sei stata avvisata. - disse il mercenario con un sorriso provocatorio.
- Certo. - asserì la giovane roteando gli occhi al cielo.
- Quali sono i programmi di oggi? -
- Dobbiamo ritirare i soldi della missione di Daniel e riprendere il viaggio per la scuola super sicura degli X-Men prima che qualcuno di indesiderato ci trovi. -
Kate annuì.
- Va bene. - disse con aria pensierosa.
Erano successe tante cose ultimamente e lei si era quasi dimenticata che Hector era ancora sulle sue traccie.
Eppure le sembrava strano che non l'avesse più attaccata.
L'aveva fatto due volte in un giorno e poi era sparito. Non si era fatto più vivo e la cosa non era per niente buona.
Si chiese cosa avesse in serbo per loro.
Più tardi, nel pomeriggio, Wade comprò un'auto.
Era una Renault blu scuro.
Passarono dal grande grattacielo a vetrate dove si trovava l'ufficio di Daniel e tutto questo fece riaffiorare in Kate il ricordò di Alfred e della sera in cui erano scappati dal suo autoconcessionario.
Ancora una volta le tornò in mente Hector e un brivido le percorse la schiena.
Ritirarono i soldi e tornarono a sedersi sui sedili grigi della loro nuova macchina.
- È tutto il giorno che sei fra le nuvole. Cosa ti turba? - chiese il mercenario voltandosi a guardarla.
- Nulla di importante. Stavo solo pensando. - disse lei e accennò un sorriso.
- Ti voglio bene, Wade...sei davvero importante per me. - esordì, poi dopo qualche minuto di silenzio appoggiando la mano sulla sua.
Voleva essere certa che lo sapesse nel caso fosse successo qualcosa.
Sapeva che nonostante tutto quello che era successo la sera precedente quello che si erano detti quando avevano litigato erano parole forti che non si sarebbero cancellate facilmente.
E lei non voleva che lui avesse dubbi sul suo affetto.
- Anche tu per me, Kate. - le rispose lui con un sorriso baciandole il dorso della mano per poi accendere il motore e partire.
La giovane arrossì sorridendo e ricordò cio che il mercenario le aveva detto quando avevano guardato le stelle, l'ultima volta che erano scappati da Hector.

"Io ho gettato l'amo, vediamo che succede."

Quella sera non l'avrebbe mai immaginato ma alla fine ci era cascata con tutte le scarpe.
Aveva abboccato, ma era contenta che fosse successo.
Non aveva mai creduto al destino.
Era stato sempre avverso con lei e non aveva saputo cosa pensare quando Wade l'aveva salvata.
Tutt'ora si chiedeva perchè con tutte le persone che che si trovavano nel laboratorio, lui avesse salvato proprio lei.
Perchè il fato li avesse fatti incontrare.
Ma finchè stavano insieme aveva la consapevolezza che sarebbe andato tutto bene, che lui l'avrebbe protetta...amata.
E l'unica cosa che voleva era godersi quel poco di felicità che le era stata concessa, sperando che potesse durare per sempre.
Perchè senza di lui, non era e non avrebbe voluto essere nulla.

"E il suo nome è...Wade."

Daniel spostò la sedia girevole verso la finestra alle sue spalle guardando il tramonto fuori dall'edificio, portandosi il telefono all'orecchio.
- Sono venuti a ritirare i soldi. - disse con un sorriso.
- Ho fatto mettere dai miei esperti un localizzatore nella valigetta e uno sul denaro. È andato tutto come previsto. -
- Ottimo lavoro. - rispose una voce profonda dall'altro capo della linea.
- La ringrazio signor Hector, spero tornerà a fare affari con noi. - disse Daniel prima di riattaccare e osservare con un sorriso malvagio ciò che c'era sulla sua scrivania.
Un oggetto che gli avrebbe fruttato una miriade di soldi.

~

Note:

Avevo pensato di dedicare alcuni interi capitoli solo alle pagine di diario di Kate ma poi credevo che vi sareste annoiati, quindi sono giunta a una conclusione carina che accontenta entrambi.
E l'ho provata in questo capitolo.
Ovvero, scrivo dei pezzi del suo diario senza però occupare l'intero racconto.
Mi sembra equo, che dite? (˘◡˘)
Ci vediamo alla prossima, grazie a tutti per aver letto. :)

P.S. Hector is baaaack, guyss. ( • ̀ω•́ ) E vi svelo già che nel prossimo capitolo inquadrerò di più il suo personaggio.
L'ho accantonato troppo, "povero". (๑¯◡¯๑)

❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora