CHAPTER 19: Can I have this dance?

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‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍- Desidera qualcosa signore? - domandò un ragazzo giovane dietro al bancone della reception.
- No, grazie. - rispose secco Wade senza alzare gli occhi dal display del telefono.
Era appoggiato con la schiena alla parete di una colonna, la gamba destra piegata con la scarpa contro il muro dietro di lui.
Una mano in tasca, l'altra reggeva il cellulare davanti a sè.
- Ma sono più di dieci minuti che è qui. - ribattè l'altro. Poi diede un'occhiata al vestiario del mercenario notando che sotto alla maschera indossava una camicia leggermente aperta sul petto, una giacca e dei pantaloni eleganti.
- Se sta spettando qualcuno possiamo farlo chiamare dal personale. -
- Non c'è bisogno. - disse Deadpool guardandolo.
- Scusi il ritardo. - disse una voce alle sue spalle.
Wade si girò.
{WAAAH! MA È BELLISSIMA! CHE VISIONE CELESTIALE!}
[Wow...]
L'uomo si morse un labbro.
{Quell'enorme pila di waffles ci sta chiamando!}
Lo sguardo del mercenario si era posato su del cibo che una cameriera stava posando su un tavolo del mini-bar sul quale era seduto un uomo panciuto sulla trentina.
- Bella, non è vero? -
- Assolutamente. - rispose lui con gli occhi ancora fissi sui waffles.
Solo dopo pochi secondi Deadpool realizzò che quella voce gli era familiare. Si girò e vide Kate.
[Wow...]
{Visione celestiale parte 2.}
- Non posso darti tutti i torti. È davvero una ragazza carina. - disse lei abbozzando un mezzo sorriso.
{Ma chi? Awww...Kate è stupenda.}
[È convinta che stessimo guardando la cameriera del mini-bar.]
{Ah, perchè c'era anche una cameriera?}
- Cosa...no! Io intevo...stavo guardando...i waffles...- disse l'uomo gesticolando.
La giovane alzò un sopracciglio.
- Cavolo, vorrei dirti qualcosa di carino...ma sei così bella che mi hai lasciato senza parole. - le disse grattandosi il collo, con fare impacciato.
La rossa abbassò lo sguardo e sorrise.
- Davvero, sei uno spettacolo. -
- Uh, sì...una tragedia. - mormorò lei più a se stessa che a lui, in tono sarcastico.
Wade sembrò non averla sentita, ancora imbambolato a guardarla.
- Scusa per l'attesa. - disse infine, decidendo di cambiare argomento.
- Mi sembra ne sia valsa la pena. - si intromise il ragazzo della reception.
Wade lo fulminò con lo sguardo mentre Kate gli rivolse un mezzo sorriso imbarazzato.
- Penso sia ora di andare, dolcezza. - disse il mercenario prendendole la mano e trascinandola fuori dall'hotel, evitando di farsi prendere da certi istinti omicidi.
Quel ragazzino era davvero un impiccione.
Arrivarono al parcheggio e salirono sulla loro Jeep bianca, che Wade aveva fatto sistemare.
Deadpool mise in moto, fece retromarcia e partì.
La strada era buia, illuminata soltando dai fari dell'auto.
[Questa volta dobbiamo rimanere concentrati sulla missione.]
{Questa sì che sarà una bella impresa.}
Non ci impiegarono molto per arrivare all'enorme villa dove si sarebbe tenuto il ballo.
Wade ricontrollò l'indirizzo con quello che gli aveva scritto Daniel per messaggio poi scese dalla macchina e fece il giro per aprire la portiera alla giovane.
- Grazie ma potevo farlo anche da sola. - disse lei scendendo con un saltello senza prendere la mano che Deadpool le stava porgendo.
Il mercenario chiuse l'auto scrollando le spalle, fiancheggiandola fino all'entrata dell'enorme casa.
Kate si guardò in giro. Non aveva mai visto tanto sfarzo in tutta la sua vita.
Il salone in cui erano entrati era enorme, sicuramente più grande dell'intera baracca nella quale viveva con il padre quando era piccola. Sul soffitto c'era un lampadario di cristallo che illuminava la stanza a giorno.
Le lunghe finestre erano decorate con grossi tendaggi rossi dai raffinati decori color oro. A un lato della stanza erano stati messi dei tavoli con del cibo.
La giovane si sedette su una sedia accanto al buffet. Davanti a lei c'erano una miriade di persone.
Caspita, com'era diversa la vita dei ricchi da quella delle persone normali!
Le sembrava di essere attorniata da principi e principesse, come nelle favole.
L'unico intruso lì era lei.
Non si sentiva nè aggraziata nè bella come tutte le altre donne presenti e certamente non aveva un centesimo delle ricchezze che avevano loro.
Ma se doveva essere onesta non l'avrebbe neanche voluto.
Perchè sebbene fosse stato vero che suo padre non aveva mai posseduto grandi ricchezze, c'era comunque qualcosa che lo aveva sempre reso ricco.
Qualcosa che lo rendeva migliore di tutta quella gente. 
Lui era ricco dentro. 
Abbondava d'amore e generosità che condivideva con gioia con i suoi cari. E lei aspirava a essere esattamente così.
Note soavi cominciarono a riempire il salone sovrastando il chiacchiericcio degli invitati e stimolando molti di loro a partecipare alle danze.  
Kate, sentendosi estranea a quel mondo decise di uscire a dare un'occhiata al bellissimo giardino della villa, aggirandosi tra piante e i fiori perfettamente curati. La giovane si fermò davanti a un cespuglio di rose scarlatte e mentre le ammirava non potè fare a meno di lasciare che le sue dita accarezzassero delicatamente i loro petali. 
Nel frattempo Wade, che si era accidentalmente separato da Kate all'entrata, aveva fatto un giro di ricognizione per avvistare dove fosse Larrie e saperne di più riguardo i programmi della serata per decidere quale momento fosse più opportuno per attaccare. Concluse che il momento migliore sarebbe stato dopo che Larrie avesse esposto il suo discorso. Il suo sguardo vagò per il salone gremito di persone alla ricerca della figura della giovane dai capelli rossi ma invano. Solo dopo qualche minuto di ricerca, scorse la sua immagine attraverso una porta finestra che dava sul giardino e decise di raggiungerla. 
- Già stanca? - 
Kate riconobbe la voce di Wade ma non si voltò, continuando ad ammirare le rose. 
- Non è esattamente il mio ambiente. - commentò lei, lasciando che la mano che stava accarezzando i petali delle rose cadesse lentamente al suo fianco. 
Deadpool avvicinò una mano al cespuglio, sfiorando il braccio della ragazza, per cogliere una rosa. 
La giovane seguì il suo gesto con gli occhi, voltandosi verso di lui quando, una volta ottenuto il fiore, l'uomo iniziò a staccarne le spine dal gambo. 
Il silenzio che aleggiò fu riempito dalle note della musica che stavano suonando all'interno della villa e che i due potevano tranquillamente sentire nonostante fossero all'esterno. 
Il brano che avevano appena iniziato a suonare era "Bewitched" di Laufey. 
- Non dovresti- 
- Mi concedi questo ballo? - domandò Wade interrompendola e inserendo, delicatamente, la rosa fra i capelli della ragazza.
Lei rimase attonita per qualche secondo prima spostare il suo sguardo verso il prato. 
- Non so ballare...non mi pare lo insegnino nei laboratori crea mutanti. Il tuo era un'eccezione? - rispose la ragazza in tono sarcastico, cercando di scuotersi di dosso quello strano sentimento che le stava tingendo le guance del medesimo colore delle rose.
- Ci siamo solo noi qua fuori, nessuno giudicherà le nostre inesistenti capacità di ballo. - insistette lui, in tono scherzoso allungando una mano verso di lei. 
La rossa ci pensò un attimo ma alla fine, seppur restia, appoggiò la mano su quella dell'uomo, con aria incerta.
Wade la tirò gentilmente a sè e le fece appoggiare una mano sulla sua spalla, stringendo l'altra nella sua.
Iniziò quindi a muovere i primi passi.
Kate puntò gli occhi sulle loro scarpe cercando di imitare i suoi movimenti senza pestargli i piedi.
- Rilassati. Segui la musica. - le sussurrò Wade spostando la mano dal fianco alla schiena della ragazza.
La giovane appoggiò il volto sul petto dell'uomo facendosi trascinare dal lento, maledicendo il cuore per i suoi battiti così rapidi, pregando con tutta se stessa che fosse l'unica a poterli sentire. 

❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora