CHAPTER 26: Still into you

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‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍- Wade...- mormorò la ragazza aprendo gli occhi con stupore, vedendo che l'uomo contro cui aveva combattuto era Deadpool.
Rimase senza parole, il cuore iniziò a batterle forte mentre il mercenario la guardava.
Aveva passato la notte a stringere la sua felpa e adesso che era lì davanti a lei, non riusciva nemmeno a parlargli.
Anche l'uomo avrebbe voluto dirle un sacco di cose ma le parole gli erano morte tutte in gola quando l'aveva riconosciuta.
Un colpo di tosse li fece voltare.
- Interrompo qualcosa? - domandò Spider-man schiarendosi la gola e solo allora la ragazza si rese conto che Wade si trovava ancora seduto a cavalcioni su di lei.
{Mmmmm......non è niente male come posizione.}
[Penso che ci convenga alzarci se non vogliamo essere picchiati.]
{...che peccato.}
Kate arrossì e appoggiò le mani sul petto del mercenario spingendolo via. L'uomo indietreggiò e lasciò che la ragazza si alzasse.
Provò a darle una mano ma lei gliela scacciò.
- Perchè diamine hai combinato tutto questo casino, Deadpool? - domandò Peter spazientito.
- So che sai essere imprevedibile ma non ti ho mai visto attaccare innocenti senza motivo. Hai messo in pericolo un sacco di persone! -
Wade guardò Kate.
Avrebbe voluto dire che non gli importava nulla degli altri, che l'aveva fatto per lei perchè sperava di attirare l'attenzione di Spider-man e quindi di trovarla ma sentiva di non averne il coraggio.
- Io volevo solo...- tentennò il mercenario.
- L'ha fatto per la sua missione, cercava una persona. - disse Kate senza guardarlo. - Ti dispiacerà sapere che ormai il tuo lavoro l'ho già concluso io. -
- L'hai...cosa? - disse Wade guardandola sorpreso.
- Nel vicolo dietro al bar. Potrai trovare Larrie, lì. Non l'ho ucciso, ma nelle sue condizioni non può fuggire. -
- Kate...-
- Va a prendere i tuoi soldi visto che è quello che ti preme di più. - lo interruppe lei bruscamente.
- Potresti accompagnarmi all'hotel, per favore? - chiese poi la giovane rivolgendosi a Peter che annuì.
- Sicuro. -
- Grazie. - sussurrò lei guardando l'asfalto.
- Kate, aspetta io...- provò a dire Wade facendo un passo verso di lei.
- Vattene. -
- Ascoltami, almeno! -
- E perchè dovrei? Lasciami in pace! - ribattè la ragazza e si allontanò da lui avvicinandosi a Peter.
- L'hai sentita, Deadpool. Vattene. - ripetè Spider-man con tono severo.
- Fatti i cazzi tuoi, tu. - gli rispose Wade con rabbia.
- Andiamocene. - disse l'eroe mettendo un braccio attorno alla rossa.
- Giù le mani. Devo ancora finire di parlare, stronzo. - ringhiò il mercenario afferrando Peter per un braccio e scaraventandolo contro una parete facendogli perdere la presa sulla giovane. 
- Wade! - gridò Kate spingendolo via dall'amico.
- Piantala! Non ho bisogno di te, hai capito?! Come tu non ne hai di me, tu stesso l'hai detto! Ora vattene e lasciami stare! -
Nonostante la maschera la giovane capì che lo aveva ferito.
Il mercenario non provò nemmeno a ribattere, quelle parole gli facevano troppo male.
Anche se avrebbe voluto dirle che ormai aveva capito di amarla.
Rimase in silenzio anche quando la vide andar via abbracciata a Peter.
Abbracciata.
Quanto avrebbe dato lui per poter essere al posto dell'uomo ragno in quel momento, per poterla stringere fra le sue braccia anche solo un'ultima volta.

Non ci volle molto perchè Spider-man arrivasse all'hotel in cui Kate aveva pernottato.
Le era stato concesso di poter ritirare le sue cose in mattinata e lei doveva ancora raccogliere i suoi pochi averi prima di andarsene da lì.
Fece quanto le era stato detto di fare e si ritrovò fuori dall'edificio con il suo inseparabile borsone in mano.
Peter, ormai toltosi il costume, le propose di passare la giornata insieme per dimenticare i brutti eventi accaduti e lei accettò.
La sera li raggiunse rapidamente e i due si trovarono a passeggiare in un parco.
- È proprio un peccato che il cielo si stia annuvolando. - disse Peter guardando il cielo plumbeo e prese la mano di Kate nella sua.
La ragazza sfiorò la felpa che aveva in vita e si ritrovò a pensare che non provava le stesse emozioni di quando era Wade a stringere la sua mano.
In quel momento la giovane realizzò perchè fosse stata male tutta la giornata.
Peter le aveva proposto di dimenticare, ma quella era l'ultima cosa che voleva fare.
Il volto ferito e triste del mercenario le era rimasto impresso per tutta la mattinata.
Voleva vederlo sorridere, come faceva quando stava in sua compagnia.
Ma il suo stupido orgoglio le aveva impedito di dirgli la verità, di fargli sapere che in realtà non era vero che lei non aveva bisogno di lui, anzi, le mancava da morire.
Non importava cosa avesse detto quel giorno, voleva che sapesse che tutto quello che gli aveva detto quel pomeriggio non era vero.
Voleva che sapesse che lei ci teneva a lui e che non sapeva spiegare il perchè, ma era l'unico che le faceva battere il cuore a mille.
Era la prima volta che provava un sentimento così forte e improvvisamente la sola cosa che desiderava era rendere Wade partecipe di tutto ciò.
In fondo se si sentiva così era colpa sua.
- Devo andare, grazie di tutto. - disse Kate con un sorriso ritirando la mano da quella di Peter e sistemandosi il borsone in spalla.
- Come? Aspetta, Kate! - disse l'uomo, ma lei era già lontana e non poteva nè voleva più sentirlo.

Alcune gocce di pioggia iniziarono a cadere dal cielo mentre la ragazza correva per le strade alla ricerca di Deadpool.
Non sapeva dove fosse, nè dove andare, ma l'avrebbe trovato prima o poi.
Magari sarebbe tornata nell'hotel in cui si erano lasciati l'ultima volta.
Svoltò un angolo finendo in un vicolo buio e stretto.
Continuò a correre, avvicinandosi all'uscita che l'avrebbe portata a uno stradone principale.
Ma prima di riuscire ad arrivarci si sentì afferrare per una spalla e sbattere contro un muro.
- Dove vai, bellezza? - domandò un uomo accompagnato da altri due, un sorriso malizioso sulle labbra.
- Non sono cazzi tuoi. - ribattè lei superandoli di corsa ma venne afferrata per le braccia da due persone e spinta nuovamente indietro.
Il borsone cadde a terra.
- Vuoi fare la difficile, eh? Non ti conviene, bellezza. - disse il capo dei due afferrandole il volto con forza.
- Ci divertiremo con te. - continuò egli con un sorriso malvagio che quasi le ricordò i modi di fare di Hector.
- Lasciami! - gridò lei cercando di dimenarsi.
- Lasciami andare! -
- Ah, ah. Tu non te ne andrai finchè non avremo finito con te. - disse l'uomo divertito.
- Ho detto di lasciarmi! - urlò Kate in preda a rabbia e paura. I suoi poteri non funzionavano, anzi sembrava che gli effetti delle sue nuove abilità si stessero annullando, dato che iniziò a sgorgarle sangue dal fianco e avvertì un dolore lancinante allo stomaco.
Sentì una mano posarsi sulla sua schiena alla ricerca della zip del suo vestito, provò a gridare aiuto ma sembrò come se nessuno potesse sentirla.
Improvvisamente un lampo squarciò il cielo con un fragoroso boato e una figura saltò giù da un palazzo atterrando addosso al capo dei due uomini che tenevano Kate.
Con un colpo di spada uccise entrambi i tipi che bloccavano la ragazza, lasciandoli cadere al suolo con un tonfo e infine sparò alla testa dell'ultimo senza pietà prendendo il suo corpo ormai esanime e gettandolo a terra, lontano dalla rossa.
Un altro tuono illuminò il vicolo buio e Kate potè vedere Deadpool in piedi davanti a lei.
L'aveva salvata di nuovo...nonostante tutto.
Alcune lacrime le scesero lungo le guancie.
Era stata una fortuna che il mercenario si trovasse nei dintorni quando l'aveva sentita gridare.
Wade rimase a guardare i suoi occhioni nocciola spaventati.
Tremava e si stringeva le braccia.
Sembrava così fragile e spaventata...avrebbe voluto stringerla a sè ma sapeva che non era ciò che voleva anche lei.
O almeno così credeva e fu sorpreso quando la giovane gli si gettò addosso con le braccia al collo.
- Scusami...scusami tanto...per tutto. - singhiozzò lei tra le lacrime abbracciandolo forte, quasi temesse di perderlo.
Wade ricambiò l'abbraccio e quando dopo poco lo sciolsero, accarezzò le guance della ragazza con delicatezza.
Lei lo guardò tenendo le mani appoggiate sul suo petto e si mise in punta di piedi per stampagli un bacio sulla guancia.
Si chiese se l'avesse sentito oltre a quel dannato pezzo di tessuto e abbassò lo sguardo osservando le sue scarpe di tela nera ormai zuppe dalla pioggia, come il resto del vestito d'altronde.
Dopo pochi secondi si sentì sollevare il volto e quello che successe dopo la lasciò senza parole.

~

Note:

~ I should be over all the butterflies
(Dovrei essere riuscita oltrepassare tutte le farfalle)
But I'm into you (I'm into you)
(Ma sono innamorata di te)
And baby even on our worst nights
(E tesoro anche nelle nostre notti peggiori)
I'm into you (I'm into you)
(Sono innamorata di te)
Let'em wonder how we got this far
(Lascia che si chiedano come siamo arrivati così lontano)
'Cause I don't really need to wonder at all
(Perchè io non ho davvero bisogno di chiedermelo)
Yeah, after all this time
(Sì, dopo tutto questo tempo)
I'm still into you (I'm into you)
(Sono ancora innamorata di te) ~

Awww, che succederà??? 😏
Booooh.
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e il verdetto finale lo scoprirete solo se tornerete a leggere. :>
Per tutta la durata di stesura di questo capitolo ho avuto in testa la canzone sopra citata che si chiama Still Into You dei Paramore, non so perchè, ma la condivido comunque con voi. ♥️
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto e anche chiunque abbia voglia di lasciare una stellina o un commento al mio racconto. :)
Bye! ~ ˊ▽ˋ

❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora