CHAPTER 17: Mission...incomplete??

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‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍‍La luce del sole, che illuminava la stanza dalla finestra aperta, colpì il viso di Wade che aprì gli occhi, seppur controvoglia.
La prima cosa che vide fu Kate seduta a gambe incrociate sul letto, con un accappatoio bianco addosso, che scriveva su una delle due agende che Daniel aveva dato loro. Era quella rossa.
- Come siamo mattinieri oggi. - disse l'uomo sedendosi e stiracchiandosi un po'.
La giovane sobbalzò chiudendo il libretto che stava usando.
- Non sono sveglia da molto. - ribattè lei. - E poi sono le undici del mattino. -
- Cosa scrivi, bambola? - chiese Wade appoggiando il mento sul palmo della mano, continuando a fissarla.
Kate odiava quel nomignolo, le ricordava cose a cui non avrebbe voluto pensare.
- Mi sembrava di averti già detto di non chiamarmi bambola. Comunque, sono affari che non ti riguardano. - asserì la ragazza spostando i capelli umidi da un lato.
- Che c'è di tanto segreto? Oh, non dirmi che stavi scrivendo qualcosa su di me...che dolce! - insistette l'uomo con tono scherzoso.
Kate arrossì.
- Perchè mai dovrei scrivere qualcosa su di te? -
- Mhm...tiro a indovinare? Forse perchè sono il tuo salvatore dalla scintillante armatura rossa e nera. -
La giovane scoppiò a ridere.
- Facciamo che ti lascio il beneficio del dubbio. - gli rispose con un sorriso.
Wade rise dandole un leggero pizzicotto alla guancia, poi si alzò e si chiuse in bagno.
La giovane sentì l'acqua del rubinetto scorrere e mise l'agenda al suo posto nella loro borsa.
- Ho visto un mini-bar ieri, che ne dici se andassimo a vedere cosa c'è di buono da mangiare? - propose Deadpool quando ebbe finito.
Sotto la sua solita maschera, era tornato a indossare il suo costume rosso e nero.
Aveva abbandonato la felpa e i jeans del giorno precedente nel borsone accanto al suo letto.
Kate annuì di buon grado. Non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.
- Andiamo. - disse con un sorriso avvicinandosi alla porta.
- Ah, ah. Non penserai mica di scendere così, vero? - domandò l'uomo indicandola.
La giovane si guardò, ricordandosi solo allora di avere ancora indosso l'accappatoio.
- Aww, mi ferisci. Credevo di essere l'unico ad avere il privilegio di poterti vedere così. - disse Wade in tono ironico.
Kate si strinse nell'accappatoio e si imbronciò arrossendo.
- Sei proprio un idiota! - esclamò prima di prendere i suoi vestiti dal letto e chiudersi in bagno sbattendo la porta.
- Lo so, tesoro. - disse Wade con un sorriso compiaciuto sul volto mascherato.
La rossa sbuffò sonoramente e uscì poco dopo con indosso i vestiti che avevano preso in prestito da Weasel.
- Molto meglio. - le disse l'uomo dandole delle pacche affettuose sul capo.
La ragazza gli scacciò la mano e uscì dalla camera seguita dal mercenario.
Scesero le scale ed entrarono nel bar dell'hotel, sedendosi a un tavolo vicino alla finestra.
Wade guardò la rossa rivolgere lo sguardo fuori dalla finestra, tenendogli il broncio.
- Sei carina quando fai broncio. - le disse guardandola con un sorriso e affondando l'indice sulla guancia destra della giovane.
- Ah, non ci casco. Me lo dici perchè non vuoi che lo faccia. - replicò lei senza guardarlo.
Il mercenario scoppiò in una risata bassa.
- E va bene brontolona, cosa vuoi che ti porti? -
Kate lo guardò.
- Non c'è bisogno che faccia tu. -
- Insisto. -
- Un caffè. - rispose la rossa con un sospriro - E una brioche. -
- Arrivano. - disse Wade per poi lasciarla e andare al bancone a prendere da mangiare.
La giovane si ritrovò a sorridere.
Nonostante la strage a cui aveva assistito il giorno prima, doveva ammettere che le piaceva l'atteggiamento che aveva Wade nei suoi confronti.
Certo, era scherzoso, molte volte idiota, ma nel complesso faceva qualsiasi cosa potesse renderla felice.
Non erano grandi dimostrazioni d'affetto, erano piccole cose che però le facevano capire che lui ci teneva a lei e in qualche modo anche lei si stava trovando a provare qualcosa per lui.
Ancora non sapeva bene che emozioni fossero quelle che sentiva quando era in sua compagnia, forse simpatia...magari affetto.
Lo avrebbe scoperto con il tempo.
Appoggiò le mani sul tavolo e guardandole le venne in mente quando si era alzata quella mattina e si era trovata la mano destra stretta in quella di Wade.
Arrossì al pensiero e si chiese se fosse stata lei a compiere quel gesto nel sonno o se fosse stato...
Il rumore leggero dei piatti che venivano appoggiati sul tavolo da Deadpool la risvegliarono dai suoi pensieri.
Lo vide sedersi davanti al lei.
Kate iniziò a sorseggiare il suo caffè e diede un'occhiata al piatto che il mercenario aveva davanti a sè.
- Cos'è? - chiese indicando quella pietanza.
Non l'aveva mai vista prima d'ora.
- Questi? - domandò l'uomo indicando il suo cibo con la forchetta.
- Si chiamano pancakes. Non li hai mai mangiati? - chiese alquanto sorpreso nel vedere la compagna scuotere la testa in un cenno di dinego.
- Li devi assaggiare assolutamente! - esclamò lui iniziando a tagliare le crêpe nel suo piatto.
- È la tua colazione, non voglio rovinarla. - si sbrigò a dire la ragazza.
- Non si discute. - replicò lui. - Se ti piacciono li dividiamo. -
- Ma non sarebbe giusto. -
Wade la guardò.
- Allora facciamo così, io divido la mia colazione con te e tu la dividi con me. Meglio? - chiese.
Kate annuì dopo qualche secondo e divise il suo croissant al cioccolato in due mentre Deadpool tagliò a metà la sua pila di pancakes.
Si scambiarono parte dei cibi che avevano ordinato e la ragazza rimase stupita nel constatare che, in effetti, i pancakes non erano niente male.
- Allora? - domandò il mercenario.
- Sono buoni. - minimizzò la ragazza portandosi nuovamente la forchetta alla bocca.
Cercò di contenersi nel mangiarli e di non far trapelare il fatto che se lui non ci fosse stato li avrebbe divorati senza ritegno, tanto le piacevano.
L'uomo sorrise.
- Ti avevo detto che non potevi non provarli. -
Il telefono di Wade squillò interrompendo la loro colazione.
Lui si scusò, allontanandosi e prendendo il cellulare.
Era Daniel che lo stava chiamando.
Probabilmente era arrivato il momento di riscuotere il resto dei soldi.
Strisciò il dito sul display del telefonino rispondendo alla chiamata.
- Pronto? -
- Signor Wilson, mi spieghi cos'ha fatto. -
- Ho completato la missione e attendo i miei soldi...? -
- Ma di quali soldi parla! Non avrà nemmeno un centesimo! LEI NON HA UCCISO IL SIGNOR LARRIE! -
- COME?! -

~

Note:

Devo ammettere che questo era un capitolo molto soft, alias....suspense a parte, non succede nulla di molto importante.
Ma devo fare anche questo genere di capitoletti se voglio che si crei un po' di feeling tra i protagonisti...(๑¯◡¯๑)
A proposito, siete curiosi di sapere cosa scrive Kate? Se volete potrei dedicare dei capitoletti ad alcune sue pagine di diario. Non saranno molti, per non tediarvi, ma vorrei sapere il vostro parere a riguardo.
E quindi come sempre, carrissimi lettori, aspetto i vostri preziosi commenti. Se vi andrà di lasciarne qualcuno, li leggerò volentieri.
Lo stesso vale per le stelline, se avrete tempo e voglia di metterne una alla mia storia vi ringrazierò di cuore altrimenti nulla, grazie lo stesso. (◡‿◡)
Se ci sarete, ci vediamo al prossimo capitoletto della mia storia.
Baci baci a tutti voi amici miei. ;)

P.S. Sì, lo so che ve lo state chiedendo. Vi sento urlare fin qui. 👂🏻
"MA HECTOR CHE FINE HA FATTO???
(╯• ̀0•́ )╯︵┴─┴"
Abbiate pazienza miei amici, diamo un po' di tregua e di respiro alla povera Kate...
Comunque non è morto nè scomparso.
No, beh, so che l'ultima volta che ho scritto di Hector ho detto che si dissolveva ma non è quello che intendo.
Vedete...sembra che quel pazzo abbia capito che assalire la sua preda in continuazione, da solo e senza un piano, non lo porterà da nessuna parte e sta pianificando la sua vendetta nel suo angolino/antro dei malvagi.
Tornerà, non temete. 🙂

❀ 𝑺𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ❀《𝒊𝒏 𝒓𝒆𝒗𝒊𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora