Capitolo 27

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7 giugno

Mio padre è morto.
Quanto dolore nel scrivere una frase così breve.
Ora sono a casa.
Iisac non mi parla , in realtà neanche mia madre;
Sono tutti contro di me , ho cercato di spiegargli la situazione ma non mi hanno capito o meglio non mi credevano.
Ma io non volevo uccidere mio padre cazzo.
È veramente colpa mia? Cosa ho fatto?
Perché nessuno me lo vuole spiegare?
Mi sento male ... mi sento costantemente male .
Non mangio e mi sembra di non respirare ma continuo a fumare.
Giro per la stanza , non so cosa fare ,
mi sento inutile .
Sto male;
E mamma? Sa la verità? com'è andata tra lui e Mary?
Che schifo di uomo.
Magari è stata colpa mia dai , magari ho ucciso per sbaglio papà;
Ma ora cosa dovrei fare?

9 giugno
L'ho scoperto.
Ho scoperto chi è l'altra ragazza dell'incidente , sta ancora in ospedale, le sue condizioni sono critiche ma la speranza c'e sempre.
Vado da lei.
Le voglio parlare, voglio fare qualcosa o almeno chiedere scusa.
Non mi merito di essere vivo.
**
La vedo...
È sdraiata sul letto, occhi chiusi , labbra secche e le mani leggermente aperte.
È giovane, avrà una ventina d'anni più o meno.
Tutto è successo così in fretta che ho difficoltà a scriverne...
Vedo da fuori della porta della sua camera due ragazzi accanto a lei , piangono, singhiozzano.
Non so cosa fare.
Entro? O vado?
I due ragazzi si girano e mi vedono appoggiato sullo stipite della porta.
Cazzo.
Sono gemelli, uno ha i capelli neri e l'altro è biondo ma apparte questo piccolo dettaglio sono identici.
Saluto in modo cortese ma prima di parlare uno dei gemelli si gira verso quell'altro "matty esci un attimo" e il fratello segue il comando.
Una volta uscito (il gemello)
Inizio a spiegare cosa fosse successo,
Ma uno dei fratelli si getta addosso a me appiccicandomi al muro fresco della stanza..
Come ho già detto è successo tutto molto in fretta ma ricordo cosa mi ha detto lui
"Allora sei stato te brutto figlio di puttana eh? La vedi nostra sorella ? Vedi cosa le hai fatto ? Sei un cazzo di mostro , devi morire proprio come tuo padre"
Cercai di rispondere senza piangere ne creare maggiori conflitti ma era impossibile.
Ho pensato che sono stato chiamo più volte figlio di puttana in questi giorni che in tutta la mia vita.
Lui è pronto per tirarmi un pugno.
La stanza intorno a me si muove,
Non sento niente , solamente delle urla in sottofondo.
È l'altro gemello che strilla da  fuori dalla porta  "David ora smettila ti prego, non ha fatto niente, lascialo stare" .
Il gemello che vuole uccidermi con il suo buon senso mi lascia andare.
Prima di andare via però mi prende per la camicia e mi parla con gli occhi pieni di rabbia e dolore "tranquillo la pagherai... il karma è un figlio di puttana"

Aila ogni volta che leggeva piangeva;
Era inevitabile.
Sopratutto ora capì che Jace , matty e David già si conoscevano...
Decise di leggere ancora e girò pagina

10 giugno
Oggi c'è il funerale.
Sono sempre rimasto chiuso in camera tanto ormai cambia poco.
Mi sto aggiustando la giacca nera difronte allo specchio ma qualcosa non torna.
I miei occhi sono spenti questo lo noto anch'io;
Non so cosa scrivere...
***
Il Funerale è stato abbastanza lungo, ci sono amici miei della squadra e anche quelli di Iisac, molti parenti si sono avvicinati cercando di abbracciarmi e parlarmi ma sto cercando di evitare chiunque.
Mi sento rinchiuso e soffocato cosi decido di scappare.
Sta iniziando l'estate ma quel giorno la pioggia ebbe il meglio.
Corro fuori dal cimitero mi accendo una sigaretta e mi bevo le mie lacrime.
Giuro non ho mai pianto così tanto in vita mia... o forse si?
La sera stessa vado in un bar da solo e mi ubriaco ... sono proprio uguale a mio padre.
Ho conosciuto una bionda, ora non ricordo il nome, sally? Sara? Non saprei con certezza...
Mi ha visto giù di morale e voleva aiutarmi e lei si voleva divertire.
Le pagai un drink e me la portai a letto.
Niente male avrebbero detto i miei amici, ma in realtà cosa peggiore non c'era.
Ormai sono impassibile a tutto,
E neanche una bella scopata poteva aiutarmi a differenza delle altre volte.

***
20 giugno

La scuola è finita.
Mio padre ormai è morto da una decina di giorni o poco più ;
La casa è vuota, è da tempo che non vedo mia madre.
Il caldo inizia lievemente a farsi sentire.
Decido di andare all'ospedale, voglio vederla e non mi importa di incontrare di nuovo i suoi fratelli.
Arrivato lì vedo che in camera ci sono i gemelli.
Fuori dalla camera i miei occhi cadono immediatamente su una ragazza seduta con le ginocchia portate al petto.
Ha i capelli lunghi e gli occhi scuri iniettati di sangue, gonfi, avrà pianto molto.
È bellissima.
Mi da l'idea di una farfalla.
Piccola e fragile ma con le sue ali ti incanta.
Il suo corpo trema, sembra una foglia scossa da un vento freddo.
I suoi lineamenti del viso sono dolci ma anche evidenti.
La fisso attentamente, i suoi occhi sono bloccati sulla mattonella grigia del pavimento e le sue carnose labbra secche stanno perdendo colore.
Chi è questa ragazza?
Uno dei gemelli esce con le mani in tasca e la chiama
"Aila vieni dentro"
La ragazza si alza frettolosa e si pulisce le guance rigate dalle lacrime.
Quante persone sto facendo soffrire.
Aila... che nome è?
Non l'ho mai sentito come nome ma non significa che non mi piace.
Lentamente la stanza inizia a riempirsi di famigliari e amici poi capisco cosa sta succedendo.
Ormai non c'è niente da fare per la povera sorella dei gemelli.
È andata in un altro posto, spero per lei molto più bello di qui...

1 luglio
Ho fatto un sogno.
Stavo con la ragazza dell'ospedale ...
non quella morta .
Stavo con Aila.
Stavamo su una spiaggia, lei indossava un bellissimo vestito rosso sangue ed io la rincorrevo.
Ridevamo e ci baciavamo... ma se neanche l'ho conosciuta? Che sogni faccio? La mia mentre sta giocando brutti scherzi... sarà per l'alcool o le poche ore di dormita.
Lei era bellissima, nel senso lei è tutt'ora bellissima ma lo era anche nel sogno... non so se mi spiego.
Io la rincorrevo e lei agile e delicata come una farfalla correva anzi volava lontana da me.
Riuscì ad afferrarle la mano ma il vento la portò via e lei spari nel più bianco assoluto;
E io ho sentito di nuovo quel vuoto di quando persi mio padre.
Forse sono perso anch'io...
***

Basta è ora di cambiare

Aila rimane senza fiato.
Allora lei e Jace si sono già visti,
anzi lui ha notato prima lei.
Quanto sarebbe bello tornare indietro nel tempo...
Aila decide di posare il diario sul comodino e di andare a dormire soffocando le sue lacrime nel cuscino.

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