Capitolo 9

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Non sapeva cosa dire si limitò a fissarlo.
Non le uscivano le parole, il grandioso Jace Anderson stava piangendo proprio davanti a lei... e chi l'avrebbe mai detto?
I due ragazzi rimasero in silenzio.
Si alzò dal muro e si pulì il giacchetto di pelle.
Si passa una mano fra i capelli scompigliati, l'aria è gelida ancora c'è un po' di neve sul terreno
-se dici qualcosa giuro che ti uccido
Disse lui guardando Aila con gli occhi in fiamme.
Aila rimane in silenzio e lo continua a guardare ,ora vede bene la verità, lui non è arrabbiato è solo a pezzi.
Qualcosa in quella lettera lo ha stravolto.
Quasi tutto il tempo è arrogante, scherzoso, acido ... però è come se ci fosse qualcosa dentro di lui che lo consuma e gli mangia l'umanità.
Un mostro che lo sta divorando lentamente e lui non sa cosa fare ...
Lui non vuole giocare con i suoi demoni, non ha più le forze ... e ormai arrendendosi ogni volta,lui è diventato il gioco.
C'è qualcosa di rotto in lui, non si nota subito , è bravo a fingere su questo non si può dire niente ... ma in fondo siamo tutti un po' falsi no?
Solamente quando si ritrova completamente solo può essere chi vuole... e forse nessuno conoscerà veramente com'è.
È come un codice da decifrare al quanto impossibile, ma Aila nonostante l'odio che ha verso di lui , sente anche lei che c'è qualcosa in fondo che lì lega.
Se solo lui la facesse entrare ma no!
Ovviamente è sempre più facile fingere e andare avanti , nessuno gli fa domande e intanto non ci pensa,ma piano piano , incassa sempre di più e poi finisce per cadere nell'oscurità del suo inconscio;
Per essere poi travolto e ucciso dai suoi pensieri, Aila sapeva bene cosa significasse... ha provato per molto tempo quelle sensazioni, perciò riusciva a riconoscerlo quasi subito se lo provavano altre persone.
Aila continua a domandarsi cosa ci fosse scritto nella lettera, è cuoriosa ma forse vendendolo così , è preoccupata.
-Jace io non volevo...
Lui la interrompe
-senti Aila non fa niente e fai finta di niente te lo chiedo perfavore.
Chiese Jace con un tono delicato
Sembrava che avesse paura di lei,o meglio,sembrava che avesse paura di farsi vedere fragile e vulnerabile.
Lui continuò a guardarla, ma poi entrò a scuola a passi svelti e Aila rimase sola immersa nei suoi pensieri ancora una volta.
***
Finalmente è ora di andare a casa, è stata una giornata lunga.
Poco dopo l'uscita della scuola qualcuno strilla il nome della ragazza.
Aila si gira e nota subito Iisac che le corre in contro.
Arriva da lei con il fiatone
-Aila scusami tanto , ti ho trattata male l'altra sera non volevo , è solo che ho un po' di problemi con Jace ed è complicato,non so bene come spiegarti e ...scusami ancora come posso rimediare?
Aila si arrabbiò subito ripensando a ciò che le avesse detto
-senti Iisac sei stato molto gentile con me per il fatto della macchina, ma non lo so sinceramente non me la sento
-ti prego Aila ultima volta... tu mi piaci ...ti porto fuori per cena vabene?
Aila è tentata...
-ahh! Vabene , sorprendimi!
Iisac sorrise
-passo a prenderti alle 20!

-E

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