"Ci stiamo preparando per l'atterraggio, arriveremo tra 10 minuti a Los Angeles con un ritardo di due ore e un quarto; il tempo è sereno e fanno 32 gradi. Grazie per l'ascolto"
"finalmente" disse Aila a voce bassa.
Già aveva caldo, forse si era vestita troppo pesante, ma quando uscì alle 8 del mattino da casa l'aria era ancora fresca.
Prese la sua valigia e scese dall'aereo.
Il sole l'ha accecata e si mise gli occhiali da sole.
Si avviò velocemente verso l'uscita.
L'aria era diversa. L'aeroporto era immenso e pieno di persone che correvano avanti e indietro.
Famiglie, businessman agitati, ragazzi pronti per fare una vacanza da sballo, chi andava a Ibiza , chi Parigi , chi Italia e chi arrivava a Los Angeles pronti per una estate da urlo; peccato che Aila la vedeva più come una punizione che un privilegio ma doveva abituarsi, oltre tutto doveva rimanere li per un' estate intera ...
Ma che cosa farà ?
Uscì fuori dall' aeroporto e d'un tratto tutti i ricordi tornarono
Di come suo padre le portava dai zii o a disneyland;
Ma si ricorda anche quante volte era andata li quando i suoi iniziarono a litigare e ancora la madre aveva qualche soldo in più per andare via.
Quante volte ha visto sua mamma piangere sul bancone grigio della cucina con zia , che le teneva la mano e scuoteva la testa ; e di come Aila continuavo a non capire il motivo di tale sofferenza.
L'estate li non faceva molto. Ogni tanto faceva le passeggiate nel quartiere con zia e Toby il loro cagnolino che sfortunatamente morì un paio d'anni fa...
Aila lo amava è stato lui il suo compagno estivo nella sua infanzia.
Il sole spaccava le pietre, Aila prese una sigaretta e se l'accese.
Chi usciva dall'aeroporto aveva qualcuno da cui correre, qualcuno da abbracciare e baciare il prima possibile...
D'un tratto un senso di solitudine la invade...
Lei stava aspettando qualcuno quello era vero ma in qualche modo non era la stessa cosa.
Gli zii stavano sempre in ritardo, certo cose non cambiano mai.
D'un tratto una bmw nera si avvicinò velocemente ad Aila e la zia abbassò il finestrino.
"Aila amore come staiii!" Disse uscendo dalla macchina andando ad abbracciarla
"Zia Ciao!" Disse Aila ricambiando l'abbraccio con molto distacco
"Benissimo boo-boo"
Aila rise a quell'espressione, la chiamava sempre in quel modo da piccola.
"Dai metti dentro la valigia, spegni questa sigaretta e andiamo" disse la zia in modo frettoloso.
Aila alzò gli occhi al cielo
Sarà una lunga estate.Appena Aila tornò a casa si sentì stanca e dormì un paio d'ore.
Uscì dalla camera e andò di sotto ad aiutare la zia in cucina.
"Oh tesoro ti sei svegliata. Come hai dormito?" Disse lei affettando dei pomodori
"Si ho dormito bene"
"Ottimo." Disse lei mettendo il pollo nel forno
Aila iniziò a esitare...
"Zia sai perché mamma mi ha mandato qui a stare con voi?" Disse Aila aspettandosi la risposta peggiore
"Si amore, mi ha spiegato tutto...
Ma tua madre tende sempre a esagerare le situazioni... perché non me ne parli te? Sono sicura che ci sia molto altro"
"Beh forse si..." disse Aila fissando il pavimento
"Allora mi vuoi dire come si chiama?"
"Jace... si chiama Jace"
E li tutto uscì fuori da Aila come un fiume
I baci , i pianti , le litigate, la confusione e la passione.
Era da troppo tempo che non parlava di se stessa e questo era il momento."Quando arriva zio?" Chiese Aila apparecchiando il tavolo
"Dovrebbe tornare da lavoro proprio ora"
Aila si sedette sul divano e apri il computer.
Andò su Facebook e iniziò a rivedere tutte le foto.
Quelle con Iisac in cui si baciavano, quelle con Skyler che non le parla più
E poi una foto di Jace; Aila non aveva mai visto quella foto.
È stata scattata la sera che erano usciti tutti e quattro assieme e poi si ricordò.
Stavano seduti sul tavolino di un bar che si trovava al centro.
Iisac non c'era sulla foto quindi sarà stato lui a scattarla.
Si ricordò che Skyler supplicò di farsi fare una foto insieme a Jace e Aila si allontanò un po' con la sedia per non essere di troppo; ma Iisac riprese anche lei sulla foto dicendo che fosse bellissima e non doveva essere tagliata.
Aila sorrise mentre guardò la foto.
Il viso di Jace era un contrasto tra freddezza e calore, lineamenti marcati del viso con gli occhi di chi ne ha viste tante... ma nella foto sembrava che l'unica cosa che vedesse fosse Aila.
Jace aveva Skyler in braccio, seduta sulle gambe e mentre Iisac scattò la foto sembrava quasi che fosse apparso un mezzo sorriso sul volto di Jace.
La porta della casa si aprì velocemente e Aila di istinto chiuso il computer.
Si girò e vide suo zio.
"Zio!!" Disse Aila andandogli incontro
"Aila piccolina. Come stai?"
I due si abbracciarono
"Tutto bene, o almeno penso... devo raccontarti molte cose"
"Dai sediamoci e raccontami tutto"
Aila si sentì al sicuro in quella casa, e gli zii l'avevano già fatta sentire molto meglio;
Forse Theresa aveva ragione ... questo l'avrebbe aiutata1 settimana dopo
"Penso di Andare a fare una passeggiata stasera... Alla fine è passata una settimana e mi andava di uscire un po' a pensare..."
"Oh certo tesoro, un'idea grandiosa, mi ricordo ancora di quanto ti piaceva da piccola andare in giro."
"Si beh non volevo mai stare a casa quando c'era papà quindi uscivo anche a 8 anni"
"Eh lo so... mi dispiace non volev.."
"Tranquilla zia , tu sai tutto e hai sempre aiutato me e mamma"
"Vabene tesoro. Comunque ti consiglio di andare verso la via di sevenhocks, li ci sono sempre liceali che festeggiano e si divertono. C'è la musica ed è così divertente !... Tom perché non ci andiamo anche noi?"disse la zia guardando suo marito
"Amore no! Abbiamo una certa età ormai, lascia stare Aila e i suoi coetanei"
"Oh e vabene. Tranquilla Signorina la prossima volta verrò anch'io" disse la zia fissandola in modo scherzoso
"Tranquilla zia farò solo una passeggiata veloce per schiarire la mente"
"Come vuoi... tieni ti ho fatto una copia delle chiavi dato che noi tra un po' andremo a dormire"
Aila prese le chiavi e guardò l'orologio
"Ma sono solo le otto di sera!" Disse Aila stupita
"Sai tesoro Tom ha ragione siamo troppo vecchi e lenti per queste cose... ma tu non lo sei quindi divertiti"
"Vabene zia, prima ti aiuto a pulire"Ad Aila faceva ridere sua zia, era così piccola, esila e dolce.
Era davvero una chiacchierona, sapeva sempre metterti di buon umore e voleva ritornare giovane...
Per questo amava parlarci.
Suo zio invece, Tom, era un uomo fantastico.
Lavorato sodo tutta la sua vita all'interno di una ditta di colori ed era saggio, emetteva tranquillità e sapeva sempre la cosa giusta da dire.Aila aiutò a pulire e si vestì velocemente.
Era giugno e anche la sera faceva caldo a Los Angeles.
Si accesse una sigaretta e iniziò a camminare senza meta senza posto dove andare.
Prese la strada che gli hanno consigliato i suoi zii e venne immersa da luci , musica ad alto volume e ragazzi ubriachi.
C'era uno stile di vita molto diverso dalla sua cittadina ma poteva abituarsi.
Finita la sigaretta entrò nel primo locale che trovò.
"Ci serve un documento Signorina" disse un signore alto a braccia conserte che sostava sulla soglia della porta
"Tenga" disse Aila passando il documento falso.
A lei non piaceva molto bere ma Skyler la costrinse a fare un documento falso con lei per entrare nei bar ... per una volta risultò utile.
La gente era accalcata sulla pista da ballo e Aila voleva ballare.
Non importava se non conoscesse nessuno, o se non avesse bevuto qualcosa prima. Voleva ballare e sentirsi libera.
Si inserì nella folla e iniziò a muoversi, le ragazze la invidiavano per la sua spensieratezza e tutti i ragazzi avevano gli occhi posati su di lei.
Aila si muoveva al tempo di musica, gli occhi chiusi e le mani percorrevano il suo corpo.
Nessuno avrebbe mai ballato in quel modo da sola ma ad Aila poco importava.
Non era un'idea convincente di andare a ballare da sola ma poteva diventarla.
Infiniti ragazzi si avvicinarono ad Aila cercando di seguire i movimenti fatali dei suoi fianchi, ma lei li respinse tutti.
Si sentiva libera, un'energia prese il sopravvento del suo corpo e non lo voleva lasciare andare...
è questo quello che significa la libertà?
Andò in bagno a prendere un po' di fiato.
Aveva le guance rosse e la matita nera un po' colata.
Si aggiustò il trucco e sentì delle voci famigliari provenienti dalla porta accanto...
Ma chi sono?
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Quello che non finisce mai .
Novela Juvenil-LAVORO IN CORSO- Aila dal giorno in cui è nata non ha mai avuto un infanzia felice. Con un padre alcolista che le faceva del male e la madre indifesa ha portato la ragazza a chiudersi in se stessa. Durante l'adolescenza è riuscita a crearsi una ver...