Capitolo 30

9 3 0
                                    

Erano le 8 del mattino.
Iisac era partito ed Aila aveva preparato le valigie.
Fece la doccia poi mangiò qualcosa per riempire lo stomaco.
Si guardò allo specchio della sua camera, per un ultima volta.
Il corpo era sempre ossuto, il viso scavato e le occhiaie violastre le pendevano dagli occhi come gocce;
Non aveva dormito quella notte.
Dopo quello che era successo alla festa, matty e poi Iisac non voleva andare a dormire, neanche nei suoi sogni poteva stare tranquilla, gli incubi la perseguitavano senza mai lasciarla andare, ne di giorno ne di notte.
"Aila sei pronta?" Strillava la madre dalla cucina
"Quasi fatto" disse Aila mentre prendeva le ultime cose.
***
"Ti farà bene questo viaggio Aila te lo prometto; un giorno mi ringrazierai"
Disse Theresa facendo retromarcia uscendo dal viale.
"Lo spero mamma"
Theresa annuì ma pochi minuti dopo girò a 360 gradi il volante, cambiando strada.
"Mamma questa non è la strada per l'aeroporto , ti sei sbagliata" disse Aila allerta
"Penso che devi salutare qualcun altro prima di partire... l'aeroporto è vicino e siamo in anticipo... hai tempo per un saluto"
Aila fece per rispondere ma poi ci ripensò.
In un batter d'occhio si ritrovarono di fronte all'enorme edificio bianco che Aila visitò per settimane di fila.
"Vai, ti aspetto qui" disse Theresa parcheggiando.
Aila rimase senza fiato, fissava le sue vans nere;
Una lacrima scese delicatamente dal suo occhio sinistro.
Si asciugò velocemente il viso con il suo cardigan bianco, sporcandolo con un po' di trucco poi scese e a passo veloce camminò verso l'entrata dell'ospedale.
Ormai non doveva più chiedere informazioni sulle direzioni, quell'ospedale e la stanza di Jace erano state la sua casa per un bel po'.
Quando c'erano gli orari di visita Aila stava con lui, ma quando non la facevano entrare aspettava sei ore , girando per l'ospedale e fumando pacchetti interi di sigarette dall'uscita più vicina.
Quelle quattro mura erano state la sua culla ma anche la sua fonte di disperazione.
Arrivata alla stanza di Jace, Aila salutò cortesemente Karen e la madre ricambiò il suo saluto con un abbraccio.
Si Mise seduta sulla solita sedia accanto al letto.
Jace era sempre uguale ovviamente , ma ogni volta sembrava più bello.
Viso pallido, labbra leggermente secche e le braccia stese lungo il corpo, capelli un po' scompigliati ed occhi chiusi.
Aila aveva cambiato idea, capì che ciò che Jace disse e scrisse sul suo diario di lei, che sembrasse una farfalla esile e delicata era in realtà lui.
Jace amava Aila e riusciva a ritrovarsi in lei.
Ognuno è la metà della farfalla, solamente insieme ne formano una completa.
Aila allunga le mani e le stringe attorno alle sue
"Jace, Ei ciao, sono sempre io, ovviamente...
Sfortunatamente questa non è la mia solita visita giornaliera, ma sarà la mia ultima.
Mia madre...dice che...più sto qui, più sono legata a questa vita più mi uccido e mi faccio del male, scusami, non sono stata io a deciderlo.
Andrò a Los Angeles dai miei zii, passerò l'estate li.
In realtà ho l'aereo stamattina..."
Aila fece un pausa
"J-Jace , io non lo so se riesci a sentirmi, ma ti prego, torna.
Io non ce la faccio, mettici dentro tutte le forze che hai, io sono qui e ti aspetto.
Mi manchi,Mi manca la tua arroganza, mi mancano le nostre stupide litigate che a pensarci ora fanno solo che ridere...Jace tu ci sei riuscito.
Sei riuscito a farmi cambiare, a farmi innamorare e a non aver più paura.
Non pensavo che ci saresti mai riuscito, ma mi hai rubato il cuore e ora sto soffrendo, non mi lasciare Jace.
Avevo bisogno di te , ho bisogno di te e avrò sempre bisogno di te.
Sei diventato una parte di me stessa e io non sono troppo forte per abbandonarla, dicevano che la speranza è l'ultima a morire e hanno proprio ragione.
Io non smetterò mai di sperare Jace! Perché io ... io ... ti amo.
Si forse è troppa affrettata come cosa da dire, ma sono arrivata a un punto che non mi importa di ciò che pensa la gente. Io voglio essere me stessa, e mi voglio esprimere senza essere giudicata.
Perciò io ti amo Jace Anderson e una parte di me sarà sempre tua.
Aila si alzò in piedi, pulendo le mille lacrime che ormai non smettevano più di scendere.
"Ciao Jace, spero che ci vedremo presto, o in questa vita o nella prossima"
***
Aila si calmò e cercò di aggiustarsi un po' il trucco allo specchio del bagno.
Quando entrò in macchina, Theresa non disse niente. Accese il motore e partirono verso l'aeroporto.
E Aila strinse i pugni sperando che tutto finisca presto.
***
"Oh cazzo"
Disse Aila sedendosi per terra nel l'aeroporto.
Stava leggendo orgoglio e pregiudizio per l'ottava volta.
Quando non sapeva cosa leggere quello era sempre il primo libro.
Non era una romanticona ma a chi è che non affascina Mr.Darcy?
Aila leggeva e la musica dei two feet le risuonava nelle orecchie tramite le cuffie.
Amava quel gruppo.
D'un tratto un ragazzo alto e Moro con gli occhi neri proprio come quelli di Aila si avvicinò a lei.
"Scusami"
Aila si tolse le cuffiette
"sa per caso a che Gate si trova il volo per Los Angeles?non ci capisco niente con queste cose"
"È il volo delle 11.30?"
"Si esatto"
"Ah è lo stesso che prendo io, ha 2 ore di ritardo" disse Aila sbuffando e chiudendo il libro.
"Oh cavolo" disse il ragazzo,
Mentre guardò in basso notò il libro di Aila e disse sorridendo
"Amante dei classici?"
"Abbastanza" rispose Aila sorridendo lievemente
"Quindi scommetto che sei un'altra di quelle fanatiche innamorate di mr.Darcy?"
Aila si sentì offesa
"E questo me ne fa una colpa? È normale che tutte noi ragazze siamo innamorate di lui, è affascinante , intelligente e brillante a differenza di voi ragazzi d'oggi"
Il viso del ragazzo si dipinse di sfida
"Ah si ? E come mai se posso chiederle?
"Beh iniziamo a dire che con una società come la nostra è molto raro trovare un moderno Mr.Darcy, e questo dal semplice fatto che voi uomini nel 21esimo secolo fate colpo sulle donne solo grazie al fisico e alla attrazione fisica che voi stessi create;"
"Quindi tu sei alla ricerca di cosa? Di un principe azzurro?" Disse il ragazzo non capendo
"Innanzitutto io non sono alla ricerca di un bel niente ma se lo fossi cercherei
un uomo che riesca ad affascinarmi con la sua mente e non con il suo corpo...
E la storia del principe azzurro è una stronzata"
Il ragazzo sembrava divertito
"E questa teoria vale anche per le femmine?" Chiese lui sedendosi atterra accanto Aila
"Certo vale per tutti"
"Be allora complimenti mi hai appena scopato la mente, e si è una sensazione abbastanza appagante"
Aila rise per l'usanza di quella volgarità con non chalance difronte ad una sconosciuta come lei.
Ma alla fine chi non lo fa ?
"Be allora prego" disse Aila riaprendo il libro sulla pagina lasciata.
Il ragazzo però richiuse il libro delicatamente
"So che è affrettato ma posso chiederti il tuo numero?"
"Direi molto affrettato" disse Aila alzandosi in piedi , il ragazzo la segui come un cagnolino
"E cosa dovrei fare per averlo?"
"Assolutamente niente , perché non te lo darò. Grazie per la conversazione e ci vediamo" disse infine Aila incamminandosi verso la sala fumatori
"E come ? Los Angeles è immensa"
"Allora si vede che non è destino"
Il ragazzo scosse la testa
"E chi parlava di destino? Certo che sei una tipa strana Elizabeth"
"E tu sei ingenuo Mr.Bingley" disse Aila andando via .
"Ei ma io voglio essere Mr.Darcy, Bingley non è affascinante quanto lui"
Strillò il ragazzo.
Aila si era già allontanata e lo sentì a malapena ma rise alle sue parole.

Quello che non finisce mai .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora