Capitolo 7

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Sabato, 10 febbraio 2018

[Beatrice]

"Mi stai evitando o sbaglio?"
Sussultai per lo spavento. Filippo mi era arrivato alle spalle e si era seduto accanto a me, senza che potessi accorgermene.
Era sabato mattina ed eravamo in sala relax a prepararci in attesa della puntata del pomeriggio.
Esitai un po' prima di rispondergli perché effettivamente Filippo aveva ragione: lo stavo evitando come la peggiore delle malattie da quando la mattina precedente mi ero svegliata nel suo letto, praticamente abbracciata a lui.
Ero imbarazzata e non ne comprendevo nemmeno io il vero motivo. Avevamo dormito insieme tante volte, eravamo stati insieme quasi due anni e lo conoscevo da una vita. Non riuscivo veramente a capire perché mi sentissi in quel modo. Forse perché tra noi era tutto diverso, perché non sapevo come si sentisse lui nei miei confronti, se fosse ancora incazzato o altro. Era tutto così strano e fuori dalla norma tra noi e in una situazione del genere con Filippo non mi ci ero mai ritrovata quindi non sapevo come comportarmi.
Con lui non sarebbe servito a nulla mentire perché lo avrebbe capito subito. Mi capiva fin troppo al volo e non sapevo realmente se fosse un bene o un male.
Quindi soffocai una risata, mi voltai verso di lui e gli risposi con sincerità.
"Mi hai colta in flagrante."
Lui si lasciò andare ad una piccola risatina e scosse la testa.
"Perché abbiamo dormito insieme? Veramente Bea?" mi chiese quasi incredulo.
Ecco appunto, lo sapevo di essere molto strana e Filippo me lo stava dimostrando.
"È che non mi aspettavo di svegliarmi nel tuo letto, non mi sono resa conto di nulla e beh, mi dispiace di averti privato del tuo spazio." mi giustificai. Non sapevo cosa dire, ero mortificata.
"Beatrice ti sei per caso bevuta il cervello?" esclamò, portandosi una mano alla fronte ed io abbassai lo sguardo, imbarazzata.
Filippo prontamente mi portò due dita sotto il mento, riportando il mio sguardo nel suo.
"Ehi guarda che io sono stato benissimo." mi confessò e io potei giurare di aver appena sentito il mio cuore fare una capriola.
"Veramente Bea, mi fai ridere. Se ti ho portata nel mio letto significava che non mi sarebbe dispiaciuto se avessi dormito al mio fianco. Dovresti conoscermi."
Ma quanto potevo essere stupida? Un bel po', direi, a giudicare dal mio comportamento.
Fu un attimo. Il mio istinto prevalse sulla razionalità e lo abbracciai, fortissimo. Lui mi strinse forte a sé, accarezzandomi di tanto in tanto i capelli.
Gli lasciai un bacio nell'incavo del collo e "Grazie per esserci sempre" gli sussurrai. Perché in fondo Filippo, dopo tutto quello che gli avevo fatto passare, continuava ad essere la persona più disponibile dell'universo con me e gli sarei stata debitrice a vita.
Mi staccai dall'abbraccio velocemente e senza nemmeno guardarlo in faccia lo lasciai lì, rifugiandomi in bagno. Mi appoggiai al muro del piccolo abitacolo e respirai profondamente. Il cuore stava per uscirmi dal petto e dovevo assolutamente darmi una calmata, considerando che di lì a poco ci sarebbe stata la puntata e dovevo essere concentratissima sul pezzo assegnatomi dalla Turci.
Nemmeno due ore dopo eravamo già in studio, pronti per una nuova puntata. Il pubblico scalpitava, alcuni gruppi di ragazzi urlavano il mio nome e io cercavo di ringraziare tutti con dei baci volanti. Mi faceva sentire così bene tutto quell'affetto e quel calore da parte della gente: significava tanto per me perché stava a dire che avevo lasciato loro una parte di me, che erano riusciti a capirmi fino in fondo.
Ero piuttosto nervosa; quel giorno avrei dovuto affrontare una delle prove più dure da quando era entrata nella scuola. Non sapevo se fossi stata pronta a mettermi a nudo così tanto davanti ad un numero così vasto di persone ma dovevo dare il mio massimo, perché quella settimana mi ero fatta in quattro, avevo lavorato sodo e volevo ottenere grandi risultati.
La puntata cominciò senza troppe sorprese. La solida sfida a squadre si protrasse per circa un'oretta prima che arrivasse il mio turno di cantare.
"Adesso una sfida di canto e a scendere sono Beatrice per la squadra del Ferro e Nicole per la squadra del Fuoco."
Presi un respiro profondo, sistemai meglio l'archetto e presi il mio microfono, prima di scendere.
Mentre percorrevo gli scalini che mi avrebbero portata al centro dello studio, lanciai un'occhiata fugace a Filippo il quale mi stava già guardando e nel momento in cui i nostri sguardi si incrociarono mi fece un occhiolino, come a volermi dare forza.
Le gambe e le mani mi tremavano per non parlare della testa che sembrava esplodermi. Dovevo lasciarmi trasportare, dovevo azzerrare il contatto con la realtà e pensare solo alle parole di quella meravigliosa quanto dannata canzone.
"Inizi tu Beatrice. Cosa canti?" mi chiese la conduttrice e io presi un grandissimo respiro prima di rispondere "D'improvviso".
Sistemai il microfono sull'asta e chiusi gli occhi, aspettando che la base partisse.

Nonostante noi - IRAMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora