Il giorno arrivò purtroppo.
Camila aveva fra le mani una semplice pistola, che non sapeva nè come si chiamasse e nè come si usasse, ma le bastava sapere che grazie a quel grilletto sarebbe riuscita a far finire la vita di Michelle e di Ty Dolla Sign.
Era agitata e sdraiata sul letto con sotto un lenzuolo bianco ed una coperta.
Non seppe per quanto tempo fissasse quella pistola, ma sapeva che tra circa un'ora la guerra sarebbe iniziata.
Ally, Normani e Dinah erano riuscite a spargere voce a chi era nella loro squadra, e ormai la guerra era stata stabilita verso le ventuno.
Stava piovendo e Camila guardò il cielo dal suo letto attraverso la finestra. Sembrava che quella fosse davvero la fine del mondo.
Aveva preso una stanza d'hotel a New York.
Posò la pistola sul comodino.
L'aveva comprata illegalmente quando si era trasferita a Los Angeles, perché sapeva che prima o poi avrebbe dovuto uccidere la regina, e in secondo piano il re.
Si alzò dal letto e bevve un bicchiere d'acqua.
Le faceva male la testa : quei giorni erano stati una tortura a causa del piano.
Le vennero in mente tante cose.
Le venne in mente Lauren e il suo labbro che aveva un taglio verticale a causa del suo gatto.
Le vennero in mente Ally, Dinah e Normani e i loro modi per riuscire a farla salire di stato d'animo.
Le venne in mente Chris e di come tremava quando era dietro la porta della sua abitazione con il completo da soldato.
Le vennero in mente i suoi genitori e il suo dolore quando vide la diretta della caduta delle Torri Gemelle.
Le venne in mente la Camila all'età del liceo, dove aveva conosciuto Lauren.
E soprattutto le venne in mente Michelle, la sua forza, la sua freddezza e la sua espressione di dolore quando Camila nominò i suoi genitori. Lei le somigliava. Entrambe lottavano per qualcosa.
Michelle combatteva per tenere a galla il regno dei suoi non veri genitori, per renderli orgogliosi.
Camila combatteva per rivendicare la vendetta di suo fratello, che ogni giorno nella sua mente gridava, mentre non riusciva a combattere contro le onde del mare. Camila ricordò le sue urla, le sue mani che tentarono di farlo avvicinare alla barca. Ma non ci riuscì. Il re e la regina morirono con lui.
Ricordò i suoi stessi pianti mentre cercava di liberarsi dalle braccia dei genitori.
E ricordò anche il buio che sentì quando d'un tratto era sola in casa, in un angolo di una stanza vuota per lei.
Il corpo del fratello non era più da nessuna parte. Non gli avevano dato una sepoltura, ma lei in fondo sapeva che suo fratello giaceva in pace dentro di lei.
Allora si accorse che la sveglia suonò.
Era il momento di andare.
Non pianse, non pianse nonostante il dolore che la lacerava dentro. Sembrava che d'un tratto fosse del semplice ghiaccio.
Prese la pistola e la mise dentro una borsa a tracolla che mise pochi secondi dopo.
Non aveva un piano per proteggersi da qualcosa. Se sarebbe morta avrebbe preferito morire lì e non uccisa per una scelta del giudice. Lei sarebbe morta così. Sarebbe morta pensando : "Chris, questo l'ho fatto per te".
Prima di uscire si affacciò dal balcone.
Cento, ma che dico, di più... molto di più... mille persone bloccarono il traffico, per andare nella derizione che lei conosceva benissimo.
Le persone avevano tra le mani cartelloni e torcie. Camila era stata chiara con loro : niente armi. Non avrebbe voluto far diventare quel giorno un inferno per tutti, ma solo per la regina e per il re e si sarebbe preoccupata lei di ciò.
Quando scese le scale, vide Dinah che stava proprio per salire, sicuramente a casa sua.
"Mila..." era preoccupata per lo stato della propria migliore amica e la ragazza dagli occhi nocciola lo capì quindi portò il suo indice sopra il naso di Dinah, sussurrando uno "shh".
La bionda non obiettò.
Scesero le scale, e mentre Camila si addentrò nella folla sentì il cuore accellerarle in una maniera incredibile.
Le lacrime non uscivano.
La rabbia non predominava come suo stato d'animo.
Sentiva solo vendetta, come se fosse una missione che avrebbe dovuto portare a terminare con o senza voglia.
E lei ci sarebbe riuscita, o almeno questo pensava, oppure lo diceva solo per darsi forza? Eppure quella forza non arrivò.
Sentì solo la gola secca e il freddo impadronirsi di ogni parte di sè.
Dinah la guardò con gli occhi preoccupati. Quella era davvero la sua migliore amica? Si sentiva come se in realtà non l'avesse mai conosciuta.
Camila non era la ragazza che aveva affianco adesso.
La sua migliore amica era una ragazza libera e con il sorriso stampato sul viso, e non una ragazza fredda e in cerca di vendetta.
La guerra stava iniziando e forse Camila non ne era pronta, ma il suo corpo e il suo stato d'animo dicevano solo che fosse il momento della vendetta.
Avrebbe ricordato il volto di suo fratello con il sorriso, e sarebbe morta così, con il sorriso.
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L'Imperfetta ➳ Camren
FanfictionIl regno Jauregui è fortissimo, potente e soprattutto il più stimato del mondo, poichè riesce a tenere testa gli Stati Uniti D'America, ricorrendo però, ovviamente, a dei signori che riescono a controllare il proprio Stato assegnato. Nel regno Jaure...