Epilogo

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Arrivò il giorno.
Camila venne portata in tribunale, solo in quel momento, quando uscì da quella stanza buia, si rese conto quanto potesse essere forte la luce del sole.
Quando arrivò nel mezzo della grande stanza la fecero sedere con ancora le manette attorno i polsi.
La regina sarebbe arrivata tra momenti, e se i pettegolezzi che dicessero in carcere fossero veri, non sarebbe venuta col re.
Fu allora che Michelle entrò nell'enorme stanza e la fecero sedere su una poltrona.
Si sapeva che avrebbe vinto lei la sentenza, allora perché Camila dovevo per forza esserci? Sapeva che ormai le sue speranze fossero morte.
"Karla Camila Cabello Estrabao nata a Cojimar e trasferita a Los Angeles ha tentato di rovinare la fama degli Stati Uniti D'America e ha causato un colpo di Stato chiedendo aiuto al popolo per distruggere il castello, il re e la regina" disse il giudice, leggendo tra scartoffie "Lauren Jauregui nata dalla famiglia Jauregui, nonchè la regina degli Stati Uniti D'America si è difesa dall'attacco, ma il giorno stesso ha avvelenato il re" rivolse lo sguardo alle due donne "Avete qualcosa da dire?"
Camila sgranò gli occhi. Non credeva che il giudice avesse toccato quell'argomanento.
Sarebbe forse morta con lei?
"Io, giudice" disse Camila "Voi non sapete qual'era il mio piano ma non la giudico. Da come avrete sicuramente saputo e notato, il popolo era controllato da me, e io non ho fatto usare alcuna arma a nessuno" iniziò Camila "Questo le fa già capire che in realtà io non volevo creare una vera e propria tragedia. Volevo solo dare la libertà ad ogni persona di questi 50 Stati, che si sente imprigionata per la mancanza di essere sè stesso" disse con sincerità. Potrà sembrare strano ma lei non fece quel discorso per aumentare le probabilità di uscire da quell'edificio senza la condanna a morte, ma solo per fra capire le sue vere intenzioni.
"Gli agenti hanno trovato una pistola nella sua borsa"
Camila rivolse lo sguardo su Michelle, che la guardò con gli occhi stupiti. Non l'aveva utilizzata per lei. Non voleva ucciderla, e Michelle lo capì subito.
"Non l'ho usata, signore" disse sinceramente Camila.
"Però l'ha tenuta, e questo è un reato"
A quel punto Michelle chiese parola e il giudice acconsentì.
"Io ho ucciso il re e nessuno mi ha portata in prigione come a Camila" contrabbattè la donna "Questo è anche un reato"
Camila la guardò stupita, forse per questo non aveva nessun avvocato accanto a lei : riusciva a cavarsela da sola.
"Avete paura, no? In fondo sono la regina, non è così? La regina è superiore, vero? La regina può sbagliare, proprio come il superuomo, no?" disse con assoluta tranquillità "Camila è stata rinchiusa in prigione per aver tentato di uccidere me e il re, ma adesso l'ho ucciso io, è perché non vado anche io in prigione?"
Camila la guardò con orrore. Sarebbe morta anche Michelle secondo la ragazza dagli occhi nocciola.
Il giudice restò in silenzio.
"Con questo dove vuole andare a parare?" prese parola il giudice.
"No, aspetti" Camila precedette Michelle, pensava che la regina volesse morire con lei, e lei non voleva "Questa udienza è stata fatta per me e non per la regina" cercò di bloccare la bocca di Michelle con quelle parole ma non ci riuscì.
"Non è stata fatta per me" corresse Michelle "È stata fatta per tutti" Camila non capì, ma la lasciò continuare "Se io sono rimasta fuori dal carcere come tutte le persone che hanno contribuito al colpo di Stato allora lo devi essere anche tu"
Camila restò a bocca semiaperta, non immaginando che Michelle volesse arrivare a questo.
Nessun suono uscì dalla bocca della cubana, e nemmeno dalla regina e dal giudice, così quest'ultimo si ritirò per prendere la grande decisione.
I rischi erano solo due adesso : o Camila sarebbe morta con la regina, oppure sarebbe morta solo Camila.
Ma c'era anche una via d'uscita : Camila sarebbe uscita dalla condanna insieme a Michelle.
In quei interminabili minuti Michelle e Camila si fissarono. Si dissero tante cose con quegli occhi. Camila era terrorizzata, non per lei, ma per il rischio della regina, mentre Michelle sembrò tranquilla, come se avesse tutto sotto controllo.
Fu allora che il giudice entrò dopo circa mezz'ora e tossì per attirare l'attenzione di tutti quando si sedette.
"L'articolo 210 dice che negli Stati Uniti D'America esiste l'uguaglianza tra tutti, nonostante la razza, la lingua e la religione, legge non rispettata dai poliziotti che avevano paura di mandar la regina Lauren Jauregui in carcere. Ma l'articolo 115 dice che è severamente vietato entrare nel castello senza il consenso del re e della regina. Ma posso dire che dopo tutto ciò hanno sbagliato tutti : il popolo, la regina, i poliziotti e la signorina Camila Cabello" rivolse lo sguardo alle due donne e poi riprese a parlare "Dichiaro quindi che Camila non sia condannata a morte" dopo ciò andò via, non prima di aver sbattuto il solito martello sul piano di legno.
Camila pianse per la gioia, ma forse anche per la paura che aveva accumulato in tutto quel periodo.
I poliziotti le tolsero le manette e la prima cosa che Camila fece fu andare dalla regina, che le stava sorridendo da lontano.
"Lo avevo detto" disse Michelle, riferendosi a cosa si fossero dette prima con gli sguardi.
"Non so come ringraziarti" disse Camila, buttando le sue braccia sul suo collo.
Michelle la strinse a sè e quando si staccarono Camila le diede un dolce bacio e continuò così per non so quanto tempo.
La Camila vendicativa e spezzata era andata via proprio come la Michelle seria che ama il controllo. Adesso esistevano solo la dolce Camila e la tenera Michelle.
"Sù, ci stanno guardando. Smettila di dare questa impressione come regina" le disse Michelle scherzando.
Camila rise ma solo dopo si rese conto di ciò che avesse realmente detto.
"Aspetta, regina?" domandò Camila.
"Sì, sei la nuova regina" disse Michelle, ridendo per come fosse sorpresa la cubana.
Un agente affiancò le due ragazze, e uno di questi mise cortesemente la corona sulla testa di Camila.
"L'auto vi sta aspettando" disse uno degli agenti che le stava accompagnando fuori.
"E tu?" domandò Camila a Michelle.
"Io cosa? Sono sempre la regina" rise, divertita.
Quando uscirono dall'enorme edificio Michelle salutò tutti con un sorriso, e strinse il sedere della cubana davanti a tutti i giornalisti e alle persone, che risero e applaudirono per la nuova coppia.
"Cosa stai facendo?" domandò Camila, sorpresa per l'improvvisa mossa.
"Niente che non abbia già fatto" fece un occhiolino.
Stranamente tutti sembrarono socievoli, e a Camila frullò una domanda nella testa : "Come potevano essere tutti così socievoli dopo il disastro di circa due settimane fa?
"Che succede?" sussurrò Camila, notando l'improvviso cambiamento.
"Hai vinto Cabello" disse Michelle.
Entrarono in auto.
"Gli Stati Uniti D'America non sono più Perfetti" continuò.
"Come hai fatto?" sgranò gli occhi la cubana e tolse la corona sentendo come le stesse dando fastidio. Non era abituata a quelle cose.
"Ho chiesto scusa a tutti in TV"
Camila era sorpresa.
"Lo hai fatto per me?" domandò la cubana.
"L'ho fatto per tutti" rispose.
Camila sorrise semplicemente.
Avevano vinto, sia Camila che Michelle, e l'unica cosa che pensarono entrambe fu : "Se potessi fare tutto da capo lo rifarei"
e dopo ciò gli Stati Uniti D'America e le nuove regine aveva ritrovato la felicità che pensavano di aver perso ormai da anni.

L'Imperfetta ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora