False identità

1K 61 0
                                    

Lauren a quel cognome sussultò, e istintivamente prese la ragazza dal polso e la spinse contro la porta dietro di lei, stringendole i polsi.
"Cosa hai appena detto?!" urlò Lauren.
"Che bello prendere il posto della vera regina, eh?" rise, divertita, nonostante il dolore ai polsi. Voleva spossarla.
"Come fai a saperlo, cazzo!" urlò "Dimmelo! Come fai a saperlo?!"
Camila la guardò ridendo cinicamente.
"Oh bhè. Che succederebbe se ti dicessi che la vera Lauren Jauregui è ancora in vita?" domandò, scatenando un putiferio dentro Lauren.
"Cosa?!" urlò.
"Pensavi davvero di essere riuscita a farla fuori solo a quella tua piccola età?" chiese, alzando un sopracciglio, divertita.
"Non era più ritornata dai suoi genitori, pensavo fosse morta sul serio!" urlò, frustata.
"Ti sbagli. È ancora in vita"
Lauren la guardò, mordendosì il labbro ansiosamente.
"Tu come fai a saperlo?!" domandò Lauren, tirando un pugnò a fianco la testa di Camila, confusa per tutto ciò che si stava scatenando in pochi giorni.
"Oh beh, è una mia amica, sai? Vi assomigliate così tanto. Dice che è felice con la sua nuova famiglia. Ha sempre odiato essere la regina, sai?" la provocò "Dice che quel giorno, mentre era ferita in quel bosco, i tuoi genitori, o meglio adesso i suoi, l'hanno aiutata subito e lei aveva deciso di stare in silenzio, ma che succederebbe se cambiasse idea?" domandò.
"Stai zitta!" sbraitò, stringendole con più forza i polsi.
"Oh, ti fa così paura sapere che il tuo segreto-" venne colpita in pieno viso da uno schiaffo e una ginocchiata allo stomaco, facendo piegare Camila a terra, non permettendole così di parlare.
"Zitta! Zitta! Zitta!" urlò, continuando a dare calci al suo fianco sinistro e Camila sussultò ad ogni colpo.
Iniziò ad uscire sangue dalla bocca della più piccola, mentre guardava con disprezzo il viso di Lauren.
"Ti fa... sentire una persona migliore?" domandò Camila con un filo di voce, prima di chiudere gli occhi e farsi trasfortare da un sonno profondo.

-

"Mi ero persa nel bosco. Ero davvero stupida quando avevo cinque anni. Ricordo che correvo dappertutto ed ero così furba che persino le guardie mi perdevono di vista ogni volta, ma quel giorno non mi avevano trovata o almeno credevano di sì.
Quel giorno mi ero persa nel bosco e avevo visto una ragazza seduta a terra.
Io mi ero avvicinata. Può sembrare assurdo ma era uguale a me, ugualissima. Avevo sentito dire da molti che ci fosse una mia sosia in giro, e finalmente l'avevo trovata.
All'inizio stavamo parlando tranquillamente, ma ad un certo punto avevo iniziato a dire quanto fosse figo avere una famiglia ricca ma le dissi anche che ero infelice perché mi ritenevano un immatura che non sarebbe mai riuscita a gestire il loro castello un giorno. Solo dopo mi resi conto che stesse piangendo. Mi aveva detto che lei era povera, non aveva una famiglia che le dava abbastanza attenzioni e lavorava ogni sera, aiutando i propri genitori. Mi ero sentita così in colpa, ma lei nervosa e arrabbiata aveva iniziato a picchiarmi. Non capivo più nulla, non vedevo più nulla. Dopo non so quanto tempo un uomo e una donna erano venuti a prendermi. Erano gentili e preoccupati.
Mi avevano chiamata Michelle e solo dopo mi ero resa conto che fossero i genitori di quella ragazza di nome Lauren Michelle. Non so perché ma per la prima volta mi resi conto che quella famiglia fosse trecento volte meglio della mia e avevo deciso di rimanere in silenzio"
"Non ti manca?" domandò Camila, stupefatta per la storia di Lauren "Come ha potuto trattarti così?"
"Credo che sia stato meglio sia per me che per lei. Lei ha reso felice quella che doveva essere la mia famiglia, era in grado di essere seria, proprio come lo erano tutti degli Stati Uniti D'America ed era anche in grado di poter governare il regno. Io avevo reso felice la sua perché loro cercavano solo una figlia un pò meno seria, più divertente e che dava abbracci più spesso e i miei veri genitori non mi davano mai quelle attenzioni. Mi chiedo se lei adesso sia felice, perché io lo sono. Non so se lei sia felice di essere la figlia del re e la regina"
"Come hanno fatto i vostri genitori a non riconoscervi?" domandò Camila, incredula.
"Ripeto. Siamo ugualissime. Inoltre sia io che lei avevamo uno stile molto simile nonostante io fossi la regina. Mi vestivo abbastanza casual e non con abiti da ricchi, e anche pwr questo motivo il re e la regina si arrabbiavano ogni volta"
"È tutto così assurdo. Non rimpiangi nulla?" domandò Camila.
"Nulla. Credo che entrambe abbiamo imparato qualcosa dalle nostre vite" sorrise Lauren "L'importante è che entrambe siamo felici"
"E pensare che io l'ho sempre adorata! Cioè, non so, mi è sempre piaciuta la sua spavalderia" disse Camila sinceramente "Ma anche la tua dolcezza e a volte stronzaggine non è niente male" la prese in giro, ricevendo una spallata.
"Non dire niente a nessuno per favore" disse seriamente Lauren.
"Tranquilla. Quanti anni ha Michelle?"
"Abbiamo la stessa età, quindi diciannove"
"Che figata. Vorrei tanto conoscerla"
"Mi stai tradendo?" Lauren alzò un sopracciglio.
"Forse" disse scherzosamente, ridendo insieme.

————————————————————

Heylà! Che ne pensate di questa storia? Vi sta intrigando? Fatemi sapere

L'Imperfetta ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora