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<tu non entri, non ci provare nemmeno> avverto Wes che cerca di entrare nel camerino con me.
Solleva le mani in segno di resa, sorridendo.

<va bene, va bene mi metto qua fuori> indica il divanetto che c'è proprio davanti al camerino.

Siamo arrivati da poco al centro commerciale, e  il primo negozio in cui Wes mi ha fatto entrare solo il manichino mi costerebbe un occhio nella testa.
Ho guardato i prezzi e per poco non svenivo. Seriamente, mi sono sentita male, ma Wes ha insistito tanto, addirittura minacciandomi, quindi mi sono sentita obbligata ad entrare.

Una commessa che era peggio di un avvoltoio non appena abbiamo messo piede dentro ha cominciato a tartassarmi di domande, e ha tartassare Wes di occhiate maliziose. Disgustoso.

Entro in camerino, appoggiando i cinque vestiti che la tipa mi ha dato.
Mi assicuro che la tenda non faccia vedere l'interno del camerino, chiudendola il più possibile.
Comincio a togliere tutti i vestiti, per poi indossare il primo abito.
Mi guardo allo specchio, disgustata.
Non metterò mai un vestito del genere, nemmeno per scherzo.
Sembro una puttana, seriamente.
È fucsia, e già il colore mi fa venire il vomito, arriva circa appena sotto il sedere, è aderente, fin troppo, credo che soffocherò qui dentro.

<hai fatto? Quanto cazzo ci metti>
Sento la voce roca di Wes sbuffare.
<questo è assolutamente bocciato è orribile> grido per farmi sentire. <esci così vedo se è così brutto come dici>

<no, non esco, mi sta male e non può nemmeno essere considerato un vestito una cosa del genere, più una canottiera.> borbotto irritata guardando il mio riflesso allo specchio.
<okay, allora entro io>

Quando sento queste parole scatto, cercando di bloccare la tenda, ma essa si spalanca, rivelando Wes.
<merda>  sussurra senza staccarmi gli occhi di dosso.

Cerco di abbassare questo coso il più possibile, ma allo stesso tempo sollevarlo, per coprire il mio seno.
Abbasso lo sguardo, sentendo le guance riscaldarsi.
<lo so, fa schifo> mormoro con disprezzo.
<no, cioè stai benissimo, ma ti guarderebbero tutti con questo e non lo sopporterei>

Arrossisco ancora di più, sentendo l'aria mancare. Siamo schiacciati in questo piccolo camerino, Wes è proprio dietro di me, con il petto che aderisce perfettamente alla mia schiena e le mani sui miei fianchi.
Deglutisco rumorosamente, incastrando i nostri occhi attraverso lo specchio.
Lui abbassa il capo, posando le sue labbra piene e morbide sul mio collo, portando i capelli castani tutti da un lato.

<Wes...> lo supplico con voce soffocata, a causa della mancanza d'ossigeno.
<mi stai mandando a puttane il cervello Billy>
Mormora posando delicati baci su tutta la lunghezza da collo.
Rimango immobile, incapace di reagire o allontanarlo.

Allontanarlo pff... non ne saresti mai capace.

Già, non credo di farcela, anzi, non c'è la farei e basta.
Le sue labbra arrivano alla mia mascella, facendomi sussultare per il piacere.
Una sensazione strana mi invade, una bella sensazione, ma allo stesso tempo un senso di vuoto prende il possesso di me, le mie labbra cercano le sue, vogliono le sue.

<Wes ti prego..> mormoro supplichevole, facendogli capire di volere di più.
Socchiudo gli occhi, beandomi del momento.
Lo sento sorridere sulla mia pelle, bagnandola con la lingua. Centinaia di scosse mi percorrono la colonna vertebrale.
<ti prego cosa?> domanda con un ghigno divertito e malizioso. Bastardo, sa benissimo cosa voglio e sicuramente non sono dei miseri baci sul collo, che per quanto siano dannatamente fantastici, non saranno mai come un bacio vero.

Billy ~ Una coppia che scoppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora