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<Posso venire anche io? Ti prego. Ti prego.Ti prego> supplica Jason. Sbuffo, roteando gli occhi al cielo.
<se dico di sì la smetterai di stressarmi la vita?>

Lui annuisce freneticamente con la testa, passando la mano da una parte all'altra della bocca, facendo finta di chiudere la zip.
Mi spunta un piccolo sorrido. <okay, puoi venire. Ma se Wes poi si arrabbia devi dire che è stata colpa tua okay?> si, probabilmente sono una codarda, che faccio incolpare un bambino di cinque anni, ma visto la situazione non vorrei che le cose peggiorassero.

<però dobbiamo andare a piedi. Non è molto distante, ti va bene?> domando infilandogli la giacca.
<benissimo, l'importante è che vedo Wes> la felicità con cui lo dice mi fa gioire il cuore.

Vedere che lui ci tiene così tanto mi fa stare davvero bene.
Gli afferro la mano, chiudendo a chiave la porta di casa. Fortunatamente Wes abita abbastanza vicino, in pochi minuti dovremmo arrivare a casa sua.
Comincio a camminare con Jason per mano, con il vento fresco tra i capelli.

Ho un'ansia irrefrenabile che mi martella la mente e una paura bestiale di quello che mi dirà. Non voglio essere negativa, ma come ho già detto ho un brutto presentimento.
sarà istinto femminile, o qualcosa del genere.

<allora, come va con Megan?> chiedo cercando di fare conversazione. Nonostante sia piccolo, molte volte preferisco conversare con lui che con certe persone della mia età, che sembrano avere un quoziente intellettivo pari a quello di uno scoiattolo.

<Mhm, bene. L'altro giorno le ho dato un bacino> esulta stringendo la mia mano.
Sgrano gli occhi. <wow. Sei troppo precoce.> ridacchio scuotendo la testa.
<si ma le l'ho dato sulla guancia> arrossisce, indicando la sua guancia paffuta.
<ah okay, bravo.> sorrido divertita.
<io e Megan non facciamo mica come te e Wes> e per fortuna. Aggiungerei.

<io e Wes non facciamo niente> certo come no, niente proprio. <si invece, vi date tanti baci sulla bocca. Guarda che lo so.> sollevo le sopracciglia scrutandolo in modo indagatore.

<non è vero> rispondo a voce alta.
<si invece, lo ami tanto così> allarga le braccia il più possibile, facendomi sorridere inevitabilmente.
<si è vero, mi hai scoperta. Ma non dirglielo a Wes okay? Prometti che non dirai nulla.> porto il dito sulle labbra fingendo il gesto del silenzio.
Lui annuisce più volte, sorridendo sornione.

Credo che anche se gli dicessi che Wes non mi piace lui continuerebbe a dire il contrario, mi conosce meglio di me stessa, nonostante sia piccolo.
È piccolo non stupido e molte volte i grandi tendono a sottovalutare i bambini.
Secondo me, sono molto più intelligenti degli adulti, invidio molto l'infanzia, chiunque la invidierebbe.

I bambini sono così spensierati, così felici per ogni cosa. Anche quando è tutto nero loro vedono bianco, e non gli importa delle conseguenze, loro fanno ciò che vogliono senza ripensamenti.
E poi, sono sinceri, sinceri sopratutto verso gli altri.

Perché se una ragazza ti dice che sei brutta, è invidiosa, se lo dice un ragazzo è stronzo, ma se lo dice un bambino: lo sei davvero.

<ma stiamo andando da Hulk perché ti manca? È per questo che sei triste?> rimango spiazzata.
<si, è per questo> mento forzando un sorriso.

<dai dammi la mano che siamo arrivati> Dico porgendogli il braccio, in cerca di sviare l'argomento "Wes".
Quando siamo davanti all'enorme cancello, non serve nemmeno che suono il campanello, perché è già aperto.
Dubitante entro con Jason a fianco.

Billy ~ Una coppia che scoppia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora