15: Jacob piace alla nonna.

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"Non esiste il caso, né la coincidenza. Noi, ogni giorno, camminiamo verso luoghi e persone che ci aspettano da sempre."

- G. Dembech

Il panico si impossessa di me quando udisco un'ulteriore pugno battere sulla porta di legno,mi schiarisco la gola imitando un risveglio precoce.

"Chi è?" chiedo incerta,sapendo di essere stata scoperta nel momento sbagliato.

"Signorina sono Magdalena,stavo preparando la colazione per vostra nonna ed ho sentito un rumore al piano di sopra.
State bene?" la voce dolce della cuoca risuona ovattata, dal retro della porta.

Controllo l'ora sul cellulare e mi accorgo che sono le sei passate.

"Sto bene è stato solo un brutto sogno"
la voce mi trema,ma tento comunque di tranquillizzarla.

"Per qualsiasi cosa,sono in cucina" propone affranta,andando via.

Tiro un sospiro di sollievo e mi dirigo verso il bagno,controllando il mio riflesso allo specchio.

Il solito eyeliner mi contorna gli occhi azzurri mentre il rossetto viola,che ho applicato la sera prima è completamente sparito,lasciando solo il contorno delle labbra.

Mi spoglio completamente di tutti gli indumenti,controllando se ci sia qualcosa di strano in me apparte il cervello.

Sto per entrare nella doccia quando vengo distratta dalla vibrazione del mio cellulare.

Scusami se ti scrivo a quest'ora ma non sono riuscito a chiudere occhio pensandoti tutta la notte.
Ti andrebbe di passare il pomeriggio in mia compagnia?
-Dorian xd.

Il cuore mi batte come un tamburo nella gabbia toracica,riesco a rileggere il messaggio e quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva.

Dorian non ha fatto altro che pensare a Heaven ed il suo volto pochissime volte ha incrociato il mio,solo ora riesco a percepire il reale motivo del suo comportamento.

Mille dubbi si impadroniscono della mia mente,mandandomi completamente in tilt il cervello.

Il soffione della doccia mi colpisce il viso quando cerco di prenderlo.
"Maledetto Dorian" sbraito,borbottando una serie di parolacce sottovoce.

Dovrei sorridere sapendo che nonostante tutto,al ragazzo che mi tormenta i pensieri piace il mio lato dolce e responsabile.
Allora perché non riesco ad immaginare nulla di bello,ma solo un totale disastro?

Inclino la testa all'indietro e sentendo il freddo delle piastrelle a contatto con la pelle,rabbrividisco all'istante.
Mi insapono,per poi sciacquarmi con l'acqua bollente.

Esco dalla doccia ancora zuppa d'acqua e mi tampono meccanicamente con l'asciugamano di spugna,posta al mio fianco sul mobiletto.
Dó un'ultima controllatina al mio riflesso per poi dirigermi verso la cabina armadio.

Da bambina tutte le mie compagne di classe invidiavano il mio vestiario,il mio vivere in una casa con almeno venti domestici e le mie bambole di pezza,mentre io invidiavo loro.

Vederle la mattina,mano nella mano con le loro mamme oppure i loro papà era straziante,mentre io venivo trasportata da una parte all'altra come un pacco regalo.

Mentre loro desideravano gli oggetti materiali,io desideravo solo rivedere i miei genitori.
Abbracciarli un solo istante,poterli sentire litigare la mattina,farmi raccontare le storie d'amore che tanto amavo,prima di dormire.

E mentre loro desideravano i vestiti griffati,io desideravo riavere i miei genitori.

Mi sentivo costantemente ripetere dalle mie insegnanti che ero una bambina difficile da gestire,che per gli attacchi di panico che costituivano il 20% delle mie giornate, dovevo farmi seguire da una specialista.

Two Sides Of The Same Girl.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora