07: Una fuga improvvisa.

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"Se non giochi col fuoco
morirai di freddo."

Dorian's Pov
È andata via
Se ne è andata senza salutare,portandosi con sé il suo buon odore e la sua ingenua curiosità.

Heaven Jacelyn Morrison.
Di lei conosco ben poco,ma sono più che sicuro che nasconde qualcosa dentro di lei di pericolosamente aggressivo e stupefacente.

"Dorian è inutile fissare le scale esterne.. sono andati via tutti" dice mio padre facendomi distogliere l'attenzione dalla rampa di scale,dove lei è andata via.

Fisso inerme mio padre,che indossa ancora lo smoking con la cravatta meno annodata di poche ore fa.
"Così sembra" annuisco prima di guardarlo negli occhi.

Hanno lo stesso colore dei miei ma trasmettono emozioni del tutto diverse.
Mio padre non è subdolo come tutti i suoi soci in affari, è sempre molto gentile ed altruista,tiene molto al suo lavoro e cerca sempre di alternarlo con le sue passioni.

"Io vado allora.."si avvia verso la sua stanza lasciandomi in balia del silenzio che regna sovrano in tutta la casa.

Guardo attentamente tutto,lasciandomi sfuggire solo alcuni particolari.

L'enorme salone che uso solitamente per giocare alla PlayStation con Elijah,adesso è sommerso da tavoli bianchi ricchi di tartine al caviale e di bottiglie di spumante ancora intatte.

Sbuffo frustrato e mi dirigo verso la mia camera stando attento a non svegliare nessuno dei due ubriaconi presenti nella stanza.

Elijah ha un braccio sul cuscino e l'altro completamente sul fianco di Meredith,che alla pressione del mio peso sul materasso,si gira verso il petto del mio migliore amico.

Mi spoglio buttando tutto sul divanetto di pelle e mi stendo sul letto godendomi il soffitto ricoperto di spirali fluorescenti.

Chiudo gli occhi riuscendo a vedere solo un paio di occhi azzurri che mi guardano con insistenza.

26 Gennaio 2016.
Giovedì.
05:45 a.m

Heaven's Pov
Sobbalzo sentendo qualcosa di estremamente pesante cadermi sulla pancia.

Il viso dell'uomo è completamente rilassato sul cuscino bianco mentre le labbra sottili sono leggermente schiuse per i numerosi sospiri che emette.
Nonno Meal,dorme tranquillo sul lato destro del letto mentre il suo braccio e accidentalmente caduto sulla mia pancia, impedendomi di dormire comodamente.

Guardo distrattamente il soffitto bianco prima di guardare l'orologio nero sul comodino,che segna,le cinque e quarantacinque di giovedì mattina.

Ieri notte,dopo aver bussato ho lasciato Sunshine nelle mani di Claire,sua madre,che in preda ad una crisi nervosa si è messa a piangere sul porticato di casa sua.

Non sapevo dove andare così sono passata dalla veranda,ho indossato il mio amatissimo pigiama colorato e mi sono rifilata a letto ancor prima che i nonni arrivassero.

Mi alzo dal materasso spostando leggermente il nonno verso la sua parte di letto e mi dirigo nel bagno padronale.

Quasi non mi riconosco,un ingenuità mi si è dipinta sul viso pallido,gli occhi azzurri sono spogli,nessun eyeliner e nessuna matita nera mi contornano le palpebre.

C'è una ragazza completamente diversa.
Ingenuità e purezza sono le uniche cose che riesco a guardare attraverso questo specchio.

Non posso subire un tale cambiamento,io sono Side non Heaven.

Sono Side,la ragazza che non ha paura di affrontare il mondo reale,sono Side la ragazza che non ha bisogno di essere etichettata.

Mi vesto usando gli unici abiti neri che ho nell'armadio e mi contorno gli occhi, ripetutamente,con una matita.

Scendo le scale silenziosamente lasciando un bigliettino attaccato al frigo.

Torno per l'ora di pranzo.
-Heaven

Mi dirigo verso l'esterno e quasi non sono tentata di rientrare in casa.Il vento mi colpisce violentemente la faccia mentre piccole goccioline di pioggia mi cadono sul giubbotto di pelle.

Inizio a correre per il lungo sentiero senza mai guardare indietro.
Non ho bisogno di nessuna villa,nessun vestito costoso e nemmeno di essere guardata per quella che non sono.

Non ho bisogno di monotonia nella mia vita,voglio provare il brivido della prima volta,voglio provare ad esternare i miei sentimenti senza essere giudicata.

Voglio essere semplicemente me stessa ed io sono io,senza essere nessun'altra,senza indossare nessuna maschera.

Corro verso casa di Ilene,trovando una vecchietta sul portico che batte ripetutamente il suo bastone sulla porta.

"Accidenti!!Smettila di fare così rumore con quel coso!"gracchia la signora,assumendo un'espressione del tutto poco felice.

Il pianoforte di Ilene produce una melodia estremamente dolce,che risuona in tutta la rampa di scale.

"Signora Jude"sussurro,lasciandomi guardare attentamente sotto ai suoi occhialini rotondi
"Dio Side,mi hai spaventato" si mette una mano sul petto prima di esclamare furibonda "Sono le sei del mattino non ho chiuso occhio,dille di smetterla altrimenti non gli darò pace"

Zampettando con il bastone torna in casa,sfortunatamente di fronte a quello della mia amica.
Busso varie volte ricevendo solo altre note dal suo pianoforte.Mi godo la musica armoniosa che esce dallo strumento, assaporando ogni emozione che riesce ad emergere da quell'appartamento.

Mi lascio cullare da tutto,fino alla fine di quella fantastica melodia.Busso di nuovo finché la mia amica non viene ad aprirmi.

I suoi capelli sono rasati più del solito lasciando scoperto il collo leggermente tatuato,gli occhi verdi mi squadrano dall'alto in basso lasciandomi notare la scintilla di gioia che spunta nei suoi occhi.

"Tesoro Mio"si sbilancia sulla porta, attirandomi in uno dei suoi magnifici abbracci "cosa ci fa la piccolina del gruppo sul portico di casa mia?" mi chiede confusa, lasciandomi un piccolo spazio per entrare in casa.

"Sono stanchissima"dico gettandomi completamente sul divano in pelle e guadagnandomi uno sguardo ammonitore da parte sua.

"Come al solito"

Ilene abita in un semplice palazzo poco distante dalla villa e quando ho voglia di staccare tutto mi concedo la mattinata, venendo qui.

Chiudo gli occhi assaporando la quiete prima della tempesta.

"Beethoven non salire su quel cazzo di divano altrimenti ti do impasto agli indiani!!"urla indemoniata Ilene prima di sentire qualcosa di pesante sul bordo del divano in pelle.

Beethoven abbaia ripetutamente quando Ilene gli si presenta davanti con uno sguardo assassino.

"Scendi subito! Maledetto cane" sbraita tirandolo giù e pulendo quasi ossessivamente,il divano in pelle nera,con uno straccio.

Faccio un sorrisino derisorio quasi istintivamente e beccandomi uno sguardo adirato da parte sua.
"Non prendermi in giro,dovresti portartelo in quella villa in cui vivi Heaven"mi scimmiotta,lanciandomi lo straccio umido sul viso.

"Stronza vieni qui che ti prendo" urlo assatanata alzandomi dal divano e rincorrendo Ilene per la casa.

N/A:

Ciao a tutti,
mi scuso per l'enorme assenza ma quando non riesco a scrivere perché non ho l'ispirazione giusta, semplicemente non scrivo.
Buona lettura.
-Faffy❤



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