Sono già stanco. La festa di compleanno di Cuadrado poteva essere piacevole, ma io non sono dell'umore giusto.
Il locale è pieno di gente. La nostra tavolata è la più grande di tutte e non passiamo certo inosservati.
Non che la grandezza del tavolo faccia qualche differenza, ci avrebbero riconosciuto comunque.
Torino è una grande città, sotto molti punti di vista, i torinesi sono gente discreta e "affabile", ma se riunisci in un solo tavolo, in unico locale, metà della Juventus, beh, le cose cambiano.
Credo di aver fatto già una ventina di foto, con ragazzi e ragazze che riempiono il ristorante. Forse più con ragazze che uomini. La cosa di solito non mi disturba, ma stasera, il mio umore non è il migliore è all'ennesimo bionda che si presentata al tavolo chiedendomi un autografo e una foto insieme, il nervosismo e' salito alle stelle.
Ho provato ad andare in bagno e almeno altre due giovani mi hanno seguito, proponendosi per ben altro che uno scatto.
Forse, in un altro momento avrei anche accettato, non erano per niente male. Ma stasera, stasera l'idea di ritrovarmi a casa con nel letto una sconosciuta che domani mattina probabilmente, cercherà di far sapere al mondo che si è scopata Dybala, no, non mi alletta per niente.
Alla fine della corsa sono tutte uguali. Cercano tutte la stessa cosa: sesso, soldi e la possibilità di vivere di luce riflessa, magari per farsi strada in qualche via dello spettacolo e io ne ho piene le tasche, anzi, ne ho piene proprio le palle!
Tutto il mondo sa della fine della storia con Antonella, e credo anche di quasi tutte le donne che sono passate nella mia vita dopo di lei.
Anche loro tutte uguali, tutte dello stesso tipo, tutte con le stesse ambizioni, tutte con il corpo perfetto, le tette rifatte, le labbra gonfiate...tutte.
Con alcune è stato buon sesso, nulla da ridire, non c'è molto che non siano disposte a fare per compiacermi...anzi...con altre, mah...poco più che sveltine senza un minimo di preamboli, preliminari e quant'altro, in ogni caso tutte sufficientemente insignificanti da non meritare una seconda volta o una telefonata.
Credo che una buona parte dei mie amici al di fuori della squadra mi consideri matto per non aver fatto il "bis" con nessuna di loro, ma sono anche certo che più di uno ha approfittato della situazione e ha trovato il modo di consolare qualche finto cuore infranto dalla mia indifferenza post orgasmica.
Il pensiero mi fa sorridere. Prendo il bicchiere e bevo un sorso d' acqua, mi sono già concesso un calice di vino e per stasera può bastare.
"Que hai da ridere da solo amigo?"
La voce di Gonzalo interrompe il flusso dei miei pensieri.
"Nada pipa...stavo pensando..."
"Ultimamente pensi un po' troppo chico! Sai cosa dovresti fare invece di pensare..." Lo dice ridendo, con una poco velata idea sott'intesa.
"No, amigo! È proprio quello di cui non ho bisogno in questo periodo...considerando che sono anche infortunato..."
"Ahhhh...l'infortunio è già passato, stai una favola! Cosa cerchi? Il vero amore? Ti manca Antonella?"
"Pipa, certo che quando vuoi non capisci un cazzo! No che non mi manca! E non cerco nessun amore fidati..."
"E allora?"
"Allora nada! Non posso volere solo un po'..."
"Un po'di che? Hai tutto quello che vuoi?!"
"Confermo! Quando vuoi non capisci un cazzo! Ma ti voglio bene anche per questo!"
Gli do una pacca sulla spalla e torno a bere.
"Lo so che mi vuoi bene hombre! Però dai, Juan dice che tra poco suona un gruppo davvero bravo e che ha una cantante piuttosto carina...magari...."
"Sì certo, mi manca giusto una che voglia fare la cantante!"
"Sei prevenuto!"
Si, stasera sono prevenuto, annoiato e nervoso.
Non passa molto tempo prima che il proprietario del locale salga sul palco, messo quasi di fronte alla nostra tavolata, facendo gli auguri a Juan e annunciando l'arrivo della band che prende posto alle sue spalle.
Quattro uomini in tutto. Un batterista, un chitarrista, un basso è uno alle tastiere di presenze femminili nemmeno l'ombra.
Il tizio sul palco continua a parlare e io lo ascolto distrattamente.
"...e naturalmente, con la band "le Tentazioni" non può che esserci una sola voce! La voce di una bellezza rara...una bellezza che "induce in tentazione"appunto...per fare gli auguri al nostro amico Juan...signore e signori...MALENA!"
Si alza quasi un coro da stadio e le mani iniziano a battere in un applauso scrosciante.
Si fa buio in sala e in quell'oscurità arriva una voce vellutata e melodica che canta "Happy Borthday" alla maniera di Marilyn nel famoso "buon compleanno mister president"
Le luci si riaccendono e...boom! Il faro centrale illumina una figura femminile che mi blocca il respiro!
Cosa aveva detto Gonzalo? Ah sì, "...una cantante piuttosto carina..." Se per Juan questa è solo carina ha bisogno di una visita dall'oculista!
L'apparizione, perché di apparizione si tratta, catalizza l'attenzione di ogni singolo maschio presente nel locale.
Alta, figura snella, gambe lunghe fasciate in un pantalone semi lucido nero che aderisce perfettamente alle forme, maglia bianca con scollo a "V" piuttosto profondo, che lascia intravedere un seno che non è inferiore alla quarta, potrei metterci la mano sul fuoco! Ma soprattutto è chiaramente naturale! Dato non trascurabile di questi tempi!
Sopra la maglia un gilet di finta pelle segna la figura dalla vita stretta, anche se aperto le dona e la slancia ancora di più.
Una cascata di capelli scuri e leggermente ondulati arriva fino a metà schiena, incorniciando un volto perfettamente ovale dalla pelle chiara. Un rossetto rosso colora le labbra ben definite, una riga scura incornicia gli occhi dalle ciglia lunghe e con un color nocciola che credo di non aver mai visto.
Finisce di cantare e la stanza riecheggia di un applauso assordante e mi rendo conto che anch'io sto battendo le mani.
"Grazie...come sempre siete troppo buoni..." Fa un piccolo inchino portandosi la mano all'altezza della scollatura, cosciente che se si fosse abbassata troppo lo scollo si sarebbe aperto lasciando intravedere molto più di ciò che evidentemente vuole mostrare.
"Beh, questi auguri sono per un ospite speciale! Io non sono Marilyn Monroe, ma lui di certo non è il presidente Kennedy! Ma un grande campione! Buon compleanno Juan Cuadrado"
"Un po' più Obama !!!" Grida Duglas dalla nostra tavolata.
"Concordo!" Risponde lei
Gli ospiti ridono alla battuta, la ragazza è spiritosa e sa stare sul palco.
La torta fa il suo ingresso e lei scende a salutare il festeggiato, ma solo lui, a noi presta ben poca attenzione a me in particolare non da nemmeno uno sguardo.
Ci passa davanti, salutando tutti con una mano e ritorna sul palco.
La seguo con lo sguardo anche dopo che ci ha voltato le spalle e il lato "B" non ha nulla da invidiare a quello "A".
Torna a cantare mentre a noi viene servita la torta.
La guardo e la ascolto per il resto del tempo.
Canta bene, scherza con il pubblico, ma non riserva più attenzioni a nessuno del nostro gruppo.
La serata ha preso una piega inaspettata, la mia attenzione ora è totalmente catalizzata da lei. E non solo la mia.
Molti ospiti maschili si avvicinano per farle i complimenti nelle pause, qualcuno chiede addirittura una foto, lei sorride ed è disponibile quel tanto che basta.
Più di qualcuno la abbraccia troppo stretta, o fa scivolare volutamente la mano verso il suo fondoschiena.
La cosa mi infastidisce, qualcosa mi punge dentro e mi spinge verso di lei.
Mi alzo dal tavolo con il cellulare in mano, per una volta nella vita voglio provare l'ebrezza di non essere io quello a cui chiedono una foto, ma io a domandarla a qualcun'altro.
Intorno a lei si è creato un cerchio di persone che fatico a oltrepassare.
La vedo continuare a sorridere verso le varie fotocamere e vicino ai più viscidi esemplari maschili che bramano di toccarla anche solo per un attimo.
Dentro sento crescere quel fastidio che mi ha punto al tavolo. Gelosia?
Quando credo di esserle arrivato vicino lei non c'è più.
Mi guardo intorno per vedere dove è andata ma non la vedo. All'ultimo, con la coda dell'occhio la avvisto mentre si infila un piumino scuro ed esce da una porta secondaria.
Mi muovo per andarle vicino , ma la porta si richiude prima che arrivi. Giro la maniglia per aprirla ma è bloccata.
Mi avvio rapido all'ingresso. Esco nel freddo della notte torinese con solo la camicia e la giacca addosso e lo sbalzo termico mi fa rabbrividire.
Nel parcheggio non vedo nessuno, ma come prima, all'ultimo, scorgo un'auto che mi passa a fianco, la vedo al volante di un Audi TT nera.
Dal finestrino anche lei mi vede.
I suoi occhi e i miei si incontrano per qualche secondo. Mi sorride. Un sorriso aperto e solare che le illumina il volto.
Ma non si ferma. In un attimo inforca l'uscita e scompare nel buio, proprio come una apparizione, lasciandomi li, come un cretino, al freddo e con un telefono in mano.
Ora capisco cosa provano i miei fans quando non ho il tempo di fare una foto con loro, frustrazione e delusione.
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CERCAMI
FanfictionUn locale affollato. Una serata noiosa. Niente è come Paulo lo vorrebbe. Ma tutto cambia in un attimo. Una voce. Una luce e poi un apparizione. Lei... "CERCAMI...mi hai trovato una volta, puoi farlo una seconda..." E poi è scomparsa Per Paulo iniz...