Spazio autrice
Carissime amiche ecco il nuovo capitolo. Non voglio occupare spazio inutile prima della lettura, scrivo solo per dare un piccolo consiglio:
Se avete atteso questo capitolo, prendetevi tempo e mettetevi comode. 😉😊❤️❤️❤️
Naturalmente attendo i vostri commenti e le vostre ⭐️ nell'attesa vi abbraccio forte. Vostra VelmachellyQuando gli ultimi avventori de "La Contessina" se ne vanno è quasi mezzanotte.
La serata mi è sembrata infinita e allo stesso tempo un vortice brevissimo.
Il locale è stato praticamente pieno tutta la sera, ma questo non è di solito una cosa che mi crea problemi, sono felice quando il ristorante si riempie e la gente esce soddisfatta facendo i complimenti.
Ma stasera è stato diverso.
Era come se in tutta la stanza, in tutta la sala, in tutto il locale, in ogni angolo, in ogni piatto che ho servito, in ogni bicchiere di vino che ho consigliato, abbinato, versato, in ogni cosa ci fosse sempre e solo una presenza. Un'unica figura. Un unico essere. Un unico individuo che riempiva tutto quello che sono solita avere sotto controllo e conoscere.
Paulo e la madre hanno cenato insieme. Ho riservato per loro il tavolo più appartato della sala in modo che potessero stare tranquilli e non sentirsi in vetrina.
Inevitabilmente, qualche ospite lo ha riconosciuto e altrettanto inevitabilmente, qualcuno si è avvicinato a loro.
Per fortuna i frequentatori del mio locale sono persone di una certa levatura e non li hanno infastiditi durante le portate. Tutti quelli che hanno chiesto a Paulo un autografo, una foto, una semplice stretta di mano o si sono accostati per mostrargli la loro stima nei suoi confronti, lo hanno fatto a fine pasto, in modo discreto ed educato, ma per ovviare a questa "sfilata" non ho potuto fare nulla.
Non potevo fermare chi si avvicinava come se fossi uno scudo umano, ciò che potevo fare l'ho fatto e devo dire che sia lui che Alicia mi hanno ringraziato per il cibo e per la "tranquillità".
Ora posso spegnere le ultime luci, salutare lo chef e i ragazzi che hanno sistemato la cucina, chiudere a chiave l'ingresso e inserire l'allarme.
Quando sono finalmente fuori, l'aria fredda di dicembre da una sferzata a tutto il mio essere, risvegliandomi e contemporaneamente facendomi rilassare.
Inspiro profondamente pensando che questa serata è finita, non so in realtà quanto Paulo si tratterà, ma in tanto una serata è passata e questo dà ai miei pensieri una parvenza di sollievo.
Riprendo l'auto che ho usato per gli spostamenti. L'orologio sul display del cruscotto segna mezzanotte e mezza passate.
Mentre metto in moto penso che in realtà ci sono state serate più lunghe al ristorante e che presto, con l'avvicinarsi delle vacanze natalizie ce ne saranno altre, ma per allora Paulo se ne sarà andato, uscito da questo luogo e anche dalla mia vita.
In fondo, tutto questo è solo una parentesi per lui.
"Lo credi veramente?" La voce della diavolina che ho già sperimentato nel mio dialogo con Edoardo torna a farsi sentire.
"Certo che ci credo! Un bacio non ha cambiato e significato niente per lui, non mi ha mai cercata e credo che qui ci sia arrivato per caso...direi che non è mai iniziato niente e quindi non c'è niente che debba finire..."
"Deve essere per questo che sei stata agitata per tutta la sera...che in sala sentivi solo la sua presenza è i suoi occhi ti seguivano ovunque...si, si deve essere proprio per questo!"
La diavolina si è seduta comoda su un trespolo e si sta allisciando la coda e le corna luciferine mentre mi parla, ovviamente convinta del contrario.
"Si, ho sentito la sua presenza tutta la sera, e si, sono consapevole che mi ha guardato spesso...ma..."
"Ma?..." Domanda spulciandosi ancora la punta della coda.
"Non lo so..." Rispondo infine
"Oh sì che lo sai...tu hai un dono, senti quello che le persone provano...e sai cosa provava lui stasera...e cosa provi tu...non essere timida, non è da te"
"Si, lo so...la sua era attrazione...attrazione fisica...l'ho sentito sulla pelle...anche l'altra volta...in fondo è quello che provano tutti..."
"Beh, voglio dire...ti sei guardata? Se tuo nonno ti ha dato come soprannome Malena, un motivo ci sarà..."
"Si, so anche questo..."
"Il vero punto è che tu sei attratta da lui almeno quanto lui lo è da te...e io prevedo scintille!!!"
La diavolina amichevole inizia ad agitare il suo piccolo forcone in segno di giubilo.
Non voglio più starla a sentire.
Però ha ragione. Lui mi attrae. Mi attrae fisicamente...e in un altro modo che non so spiegare.
Se lo avessi vicino...da soli...NO!
Non posso pensarci perché questo significherebbe trascorrere ciò che resta della notte in bianco!
Nel frattempo sono arrivata a casa.
Ammetto di aver sbirciato in direzione dei "Cavallini", gli scuri sono tutti chiusi, le luci spente, segno che sono andati a dormire del resto, Alicia deve sentire l'effetto del cambio di orario.
Inizio a prepararmi, togliendomi i vestiti, ma la mia mente continua imperterrita a tornare su di lui, a evocare immagini, anzi a crearne di nuove che mi tormentano.
Ho bisogno di rilassarmi, so che se mi mettessi a letto non dormirei.
Uno dei vantaggi di abitare in un luogo di "lusso" come questo è che si può accedere facilmente a molti piccoli privilegi che la gente normale non ha, come ad esempio, una vasca idromassaggio appena fuori casa mia, immersa nel boschetto, coperta e riscaldata, con le vetrate che permettono di vedere la natura rigogliosa che circonda questo posto.
Si,ho decisamente bisogno di un momento di totale relax per me.
Infilo un costume intero nero, metto un accappatoio di spugna pesante. La sera e' fredda, ma così non prenderò nulla, la distanza è minima.
Esco e giungo alla vasca in un minuto.
Entro dalla vetrata e il tepore mi accoglie. Dal mio smartphone spengo le telecamere interne a circuito chiuso mandando un messaggio a Massimo alla reception per dirgli che sono stata io a staccare i collegamenti.
Mi tolgo l'accappatoio lasciandolo su uno sdraio vicino, entro nell'acqua calda al punto giusto e un sorriso si stende sulla mia faccia.
Meraviglia! Aziono il pulsante dell'idromassggio e appoggio la testa a l bordo per essere comoda.
Centinaia, migliaia forse milioni di piccole bollicine iniziano il loro massaggio e io inizio a rilassarmi, sorridendo e chiudendo gli occhi.
Scegliere di mettere questa vasca è stata una splendida idea di cui non mi pentirò mai!
Il rumore dell'acqua contribuisce a rilassarmi, ma nonostante tutto, la mia mente torna a pensare a lui.
Starà dormendo, nel comodo letto di una delle stanze dell'appartamento. In realtà non è questo che la mia mente vuole immaginare.
La fantasia stuzzicata in precedenza dalla mia amica svolazzante inizia a correre, a fantasticare, mi costringe a immaginarlo qui, con me immerso in questa vasca a...beh, di certo non a rilassarmi con gli occhi chiusi!
Al galoppo! La mia mente è partita di corsa dietro a questo pensiero e fermarla è difficile.
Faccio un profondo respiro, svuoto leggermente la testa per scacciare raffigurazioni peccaminose che il mio cervello sta producendo a raffica.
Non funziona! Non funziona proprio! Per quanto ci provi, mi sforzi, questo film a luci rosse non si ferma.
L'unica possibilità che ho per liberare la mente è aprire gli occhi, guardare la natura che mi circonda e riprendere il contatto con la realtà.
Con disappunto mi impongo di alzare le palpebre e bearmi della natura che mi circonda.
Ed è un errore fatale!
Le mie pupille ci mettono una frazione di secondo a mettere a fuoco che non sono più sola nella vasca! E ancor meno ci mettono i miei sensi a percepire che di fronte mi ritrovo l'oggetto che stavo immaginando!
Non so quando e come sia successo, ma Paulo è esattamente davanti ai miei occhi, immerso nella vasca, le braccia appoggiate al bordo, sul viso un sorriso beffardo e negli occhi un vortice che mi attrae come un uragano attrae nel suo folle vorticare tutto ciò che incontra.
Lo guardo. Non posso fare altro. Di rimando lui mi fissa allo stesso modo, non una parola, non un movimento, solo il rumore dell'acqua.
Tutti i contorni svaniscono. Tutti i suoni si annullano. Tutti i miei sensi si accendono e sono loro a prendere il sopravvento.
Non penso più. Non parlo. Tutto diventa istinto.
Mi muovo nella sua direzione, lo spazio che ci separa e poco ed io lo annullo velocemente.
Le sue gambe sfiorano le mie, le sue braccia si spostano dal bordo tendendosi verso di me ed io ci finisco dentro, poso le mani sul suo torace.
Le mie gambe si muovono senza che io dia loro ordini e si mettono a cavalcioni sul suo bacino.
La sua bocca incontra la mia è quel vortice che ho immaginato nei suoi occhi prende vita, inizia ad attirarmi velocemente nella sua orbita.
Lo bacio come se non stessi aspettando altro e sinceramente è così.
Lui risponde con altrettanta foga, passione, desiderio, posso sentire ciò che prova ed la stessa cosa che provo io.
Mi stringe facendomi aderire al suo petto.
Mi prende i fianchi e li attira vicino ai suoi. Sento la sua eccitazione attraverso il tessuto del costume.
Sento la sua voglia che si mescola alla mia.
Un calore forte e umido mi invade il ventre.
Muovo il bacino per stuzzicare la sua erezione che sento premere sempre di più tra le mie gambe e da quel momento esiste solo il vortice, la passione che ci deve portare su, in alto, fino al massimo del piacere.
Le sue mani abbassano le spalline del costume scoprendomi il seno, non riesco a smettere di baciarlo e di muovermi per aumentare il suo desiderio.
Mi alzo leggermente per portare il mio petto all'altezza della sua bocca perché possa toccarmi, baciarmi più facilmente.
Mi prende per la vita è mi solleva quel tanto che gli basta per far sì che la sua bocca finisca perfetta sul mio capezzolo destro.
La testa mi cade all'indietro con un sospiro di pura lussuria.
Il movimento della sua lingua sulla mia pelle mi spezza il fiato.
Lo guido perché faccia lo stesso con l'altro seno e lui docilmente obbedisce e la sensazione si amplifica.
Sento pulsare il mio sesso e sono certa che è lo stesso per lui.
Non ho più tempo di aspettare, non voglio più attendere.
Lascio scendere la mano fino alla sua eccitazione che ormai è contenuta a fatica negli slip.
Lo guardo negli occhi e ci leggo la stessa brama, il mio stesso impellente bisogno.
Abbasso l'elastico e prendo tra le mani il suo membro perfettamente eretto.
Le sue mani scivolano tra le mie gambe, non c'è tempo per sfilarsi quei pochi vestiti che abbiamo addosso.
Lo sento spostarmi il costume di lato e infilare un dito nella mia intimità.
Il contatto mi procura un brivido è un sussulto di piacere, il respiro mi si spezza ancora.
Respiro a pochi centimetri dalla sua bocca, anche lui ha il fiato corto ma le labbra si stanno increspando in un leggero sorriso mentre torna a baciarmi.
I nostri occhi fissi l'uno nell'altra hanno già deciso.
Le sue dita scivolano fuori da me, le sue mani mi prendo per la vita è mi guidano sicure verso di lui.
Con un unico movimento fluido e preciso, lo sento entrare dentro di me e quella sensazione mi strappa un gridolino più forte, un sospiro misto di soddisfazione e sorpresa.
Mi fissa negli occhi corrucciando leggermente le sopracciglia quasi preoccupato.
"Todo bien?...ti ho fatto male?" Mi chiede piano sfiorandomi le labbra con le sue.
Faccio fatica a rispondere, a trovare un filo logico nei miei pensieri e ad esprimerlo a parole, ma mi sforzo.
"No...non mi hai fatto...male...anzi...e'...solo...sorpresa..."
Sorride leggermente, con quello sguardo di chi la sa lunga...e probabilmente è così.
Non gli lascio il tempo di parlare, torno a baciare quella bocca che mi piace tanto e a cercare quel piacere che vogliamo entrambi.
Inizio a muovermi lentamente, ho bisogno di sentirlo, di capire cosa prova, cosa gli piace.
Le sue mani mi prendono per le natiche e mentre continuo a oscillare muovendo il bacino, la sensazione di averlo dentro e averlo solo per me raddoppia il piacere che il contatto mi provoca.
Sento che il suo respiro cambia si fa più spezzato , più irregolare e questo mi piace ancora di più.
Con le mani poggiate alle sue spalle mi muovo più velocemente, lui chiude gli occhi e reclina la testa all'indietro.
Mi sento perfettamente a mio agio, come se fossi nel mio habitat naturale e questa intimità tra noi fosse la regola.
Le sue mani afferrano il mio sedere con più forza.
Alza la testa e mi guarda ancora negli occhi.
Non riesco a respirare regolarmente, ogni fibra del mio essere è solo tesa e desiderosa di arrivare all'apice.
"Asi....finirà tutto in fretta..." Bisbiglia ancora
Non mi interessa parlare ora ma devo rispondere.
"Lo so...ma è più forte di me...ti voglio e voglio godere...adesso...Paulo..."
Non dice niente.
Le sue gambe si allargano leggermente, mi tiene stretta per la vita facendomi scendere un po più in basso.
Sono costretta a poggiare i piedi sul seggiolino della vasca e ad aggrapparmi più forte alle sue spalle.
La posizione è meno comoda di prima ma la sensazione che provo appena le sue mani scivolano sotto il mio sedere facendomi avvicinare di più a lui, è fantastica.
La mia mente si libera da qualsiasi pensiero.
Mi muovo leggermente, ma con le mani che non lasciano il mio fondoschiena ora è lui che mi aiuta nei movimenti.
In quella posizione la penetrazione diventa più profonda e appena il ritmo inizia a salire il piacere è sublime.
Tutto si è annullato. Tutto è diventato sensazione. Tatto. Respiro. Suono.
La mia voce non è riconoscibile nemmeno a me stessa.
Muove leggermente il bacino, la spinta mi strappa un lamento più forte.
Non ho mai provato una sensazione così intensa, un piacere così coinvolgente.
"Paulo...ti prego..."
"Shhhhh...SEI il paradiso!"
Le sue parole vanno dritte al mio cervello.
Lui è il paradiso per i miei sensi.
Il ritmo sale velocemente, sento i muscoli del mio addome che si contraggono e so che sto per arrivare al limite.
Anche il suo respiro si è fatto più corto, i suoi lamenti più ravvicinati, le sue mani mi stringono più forte.
Tutto è come quel.vortice che ho immaginato. Un vortice che sale rapidamente, mentre noi saliamo con lui.
Solo un lampo logico mi attraversa la mente, il ricordo di aver smesso di prendere la pillola da quando non sto più con Marco.
"Paulo...non..."
"Ho capito...esco al momento giusto...ti fidi?"
Lo fissò solo un istante.
"Si..."
"Allora lasciati andare..."
Ed è quello che faccio.
Le su spinte diventano più rapide e io mi muovo per andargli incontro.
Il vortice sale rapidamente e in pochi secondi sento esplodere l'orgasmo che mi travolge come un onda gigantesca che si abbatte sulla spiaggia.
E anche lui arriva all'apice quando mi solleva leggermente e lo sento uscire da me.
Il piacere che provo è intenso e prende possesso di ogni fibra del mio mio corpo.
Getto la testa all'indietro e poi sento anche il suo godimento esplodere.
La mia fronte si appoggia alla sua. Il respiro affannato. Il cuore che batte forte.
Il mio naso sfiora il suo, i nostri visi si toccano quasi carezzandosi a vicenda.
"È un sacrilegio dover uscire da te...così..."
Appoggia la testa sulla mia spalla posando le labbra sul mio collo.
"Uhmm...."
È tutto quello che riesco a dire. Lo abbraccio più forte.
Mi godo il contatto della mia pelle con la sua, delle sue labbra sul mio collo,dei suoi capelli che mi sfiorano la guancia, del mio seno nudo contro il suo letto.
Mi sento invasa da una sensazione di pace, piacere e quasi euforia.
"Sei scomoda così...ti faranno male le gambe..." Mi dice piano quasi sussurrando al mio orecchio.
Non rispondo a parole, muovo solo leggermente la testa.
Dolcemente mi fa girare, mi ritrovo seduta fra le sue gambe, le mie si stendono sulla sua coscia sinistra.
Resto appoggiata alla sua spalla, la mia mano scivola sul suo petto.
Mi sposta una ciocca di capelli che mi è caduta sul viso e posa dei baci leggeri sulla mia fronte, sulla guancia, sul naso.
Apro leggermente gli occhi e il suo volto e così vicino.
Un sorriso si dipinge sulle mie labbra che subito lui copre con le sue in un contatto semplice e intimo.
"Non ho ancora capito di che colore sono i tuoi occhi..." Mi dice
"Nocciola, un nocciola chiaro, mio nonno dice che sono color miele ma ne dubito..."
"Hanno il colore dell'oro..."
"Questo non me lo aveva mai detto nessuno..."
"Meglio..."dice deciso.
Le sue mani mi accarezzano le gambe indolenzite e mi procurano sollievo e benessere insieme.
Restiamo così per qualche minuto.
Vorrei dire qualcosa, ma la mia mente è vuota.
È lui a parlare.
"Ci sono telecamere in questa stanza?" Mi chiede d'improvviso
"Si...ma sono spente...non ti ha visto nessuno"
"Non mi interessa che possano aver visto me...mi interessa che nessuno abbia visto te..."
La sua affermazione mi stupisce è un po mi lusinga.
"Ho spento le telecamere quando sono entrata...le riaccenderò quando usciamo...e forse è meglio se torni da tua madre..."
"Perché dovrei? Sta dormendo e non si sveglierà..."
"Non possiamo restare nell'acqua tutta la notte..."
"Potremmo trasferirci da te"..
Quelle parole mi riportano alla realtà.
"No Paulo...non adesso...non stanotte..."
Mi stacco leggermente da lui, sistemo il costume che è ancora spostato è gettato lungo il mio corpo.
"E meglio andare" dico
Lui mi guarda un po' stranito.
"Non puoi rimetterti i vestiti così bagnato, prenderesti un accidente...ti prendo un accappatoio dallo stanzino.".
Mi alzo, anche se le mie gambe sono malferme e il mio corpo prova un grande disappunto nel staccarsi da lui.
"Perché fai così?"
"Perché non possiamo restare qui...tra poco si riaccenderanno le videocamere in automatico..."
Prendo un accappatoio e glielo porto.
Lui mi fissa, i suoi occhi hanno sfumature diverse da quelle di un attimo fa.
"Malena..."
Mi avvicino a lui.
"No Paulo, non dire niente...non in questo momento...è giusto così..."
Infilo anche il mio accappatoio e sono pronta per uscire, lui sta facendo lo stesso, lo vedo riflesso nei vetri, tra meno di cinque minuti le telecamere torneranno in funzione e noi dobbiamo essere fuori di qui, lui soprattutto.
"Malena, ora che ti ho trovato...non ti perderò così facilmente..." La sua voce è sicura e mi obbliga a girarmi e a guardarlo in faccia.
Mascella tirata. Occhi scuriti, come un mare agitato. La linea delle labbra chiusa e decisa.
Mi fermo davanti a lui, a pochi centimetri.
"Non mi hai trovato Paulo. Mi hai solo raggiunto nel luogo in cui sto di solito e forse lo hai fatto anche per caso...per trovarmi, la strada è molto più complicata di quella che hai percorso per arrivare qui..."
"Le sfide non mi spaventano Malena..."
"Allora continua a cercarmi...anzi, inizia a cercarmi davvero"
Infilo le dita nei suoi capelli, lo attiro a me e lo bacio, con un misto di sensualità e di sfida insieme.
"La telecamera si sta accendendo...andiamo"
Usciamo entrambi, prendendo due direzioni opposte, lui sale ai "Cavallini" io scendo a casa mia.
La video sorveglianza ha ripreso a funzionare appena siamo usciti.
Ci guardiamo, inconsapevoli che non è dell'occhio elettronico che ci dovremmo preoccupare, ma di altri occhi, umani, che non si sono persi nulla di quello che è successo.
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CERCAMI
FanfictionUn locale affollato. Una serata noiosa. Niente è come Paulo lo vorrebbe. Ma tutto cambia in un attimo. Una voce. Una luce e poi un apparizione. Lei... "CERCAMI...mi hai trovato una volta, puoi farlo una seconda..." E poi è scomparsa Per Paulo iniz...