"Stai dormendo?"
La sua voce bassa mi raggiunge me tre sono ancora tra le sue braccia. Non mi sono mai mossa da li, non so da quanto tempo, ma il tempo ha perso ogni significato.
"No...sono sveglia...non riesco ancora a dormire...anche se qui sto molto bene..." dico posando un bacio sul suo petto.
"Allora siamo in due a stare bene così..."
Sospiro. In realtà sto respirando il suo profumo, il mio cervello, il mio cuore, il mio corpo, non sento nient'altro che lui.
"Maddy..."
"Si? Dimmi..."
"Guardami..."
Sposto leggermente la testa e incontro i suoi occhi, con quel colore particolarissimo.
"Che c'è?" Gli chiedo, i miei sensi si sono svegliati e hanno la sensazione che lui voglia dirmi qualcosa di importante, sento nascere un leggero timore, ma non voglio pensarci.
"Quando Laura ha avuto l'incidente e io sono arrivato subito dopo, ricordi?..."
"Si, lo ricordo..." una fitta di dolore mi attraversa.
"Ti sei mai chiesta perché mi trovavo lì?" Mi chiede
A pensarci bene si, me lo sono chiesta, ma poi sono successe così tante cose che quella domanda è caduta nel dimenticatoio.
"Si, me lo sono chiesta, ma poi non ci ho più pensato..."
"È normale, con Laura e Marta all'ospedale..."
"Perche eri lì Paulo?" Gli domando
"Perche stavo venendo da te! Sono scappato come un ladro, ti ho lasciata da sola, in quel letto, mentre stavi ancora male...stavo venendo da te perché volevo parlarti..."
Lo guardo e basta, non ho nulla da dire, ma so che lui continuerà a parlare.
"...erano uscite quelle foto, di me e Lucia...sapevo che le avresti viste, anche senza volerlo...ho passato una settimana a farmi domande e quella sera avevo invitato Lucia ad uscire, o meglio, l'avevo invitata qui...sai già che siamo stati a letto insieme...ma non quella volta, non quella delle foto, quella sera non c'è stato niente tra noi...lei ci ha provato, ma io ho detto di no...le h detto che ero stanco, che avevo una partita e non potevo...così lei se n'è andata e prima che andasse via le avevo detto che ci saremmo visti ieri sera è per questo che si è presentata qui..."
"Paulo, non mi devi nessuna spiegazione...infondo si tratta della tua vita privata...io non avevo alcun diritto di comportarmi così con lei..."
"No, aspetta...lasciami finire..."
Mi zittisce e lascio che riprenda a parlare, forse per lui è importante e io non voglio che pensi he non mi interessa quello che ha da dirmi.
"Quando Lucia è andata via ho capito che ciò che le avevo detto erano delle scuse...non pensavo alla partita...in altre occasioni non mi sarei tirato indietro, credimi...ma quella volta non ce la facevo...continuavo a pensare a te, a come ti avevo lasciato..."
Il mio cuore fa almeno una decina di capriole.
"...quella sera ti sei addormentata presto, e io sono rimasto sveglio a guardarti...eri bellissima, lo sei sempre...ma quella sera avevi qualcosa di particolare...sono rimasto lì ad accarezzarmi per un po'...dormivi profondamente, forse a causa delle medicine, non lo so, ma non avevo paura di svegliarti...poi mi sono accorto che da diverso tempo stavo accarezzando la tua pancia...è stato un flash! In un istante mi sono visto con te, nello stesso modo, in un altro posto, con la mia mano sulla tua pancia...che però non era piatta, come adesso, ma leggermente gonfia...eri incinta e in quel momento mi sono spaventato! Ho ritratto la mano all'istante, non avevo mai, MAI, pensato a una donna, a nessuna delle altre così...non mi sono mai sentito pronto, mi sono sempre detto che era una cosa che avrei fatto, ma mi sentivo troppo giovane, troppo impreparato, un figlio nella mia vita ancora non lo vedevo..."
Mi accorgo di non respirare.
"...poi ho capito...Lucia mi ha fatto capire, senza volerlo, che quell'immagine, di quella sera, non era un caso...ti ho cercata per settimane dopo il nostro primo incontro al ristorante di Damiano , sono andato da lui a implorato di darmi il tuo numero, o il tuo indirizzo...ma ,ui non ha ceduto, tra voi c'era un accordo e lo ha rispettato!...poi siamo arrivati da te, per quella vacanza e non mi sembrava vero! Cazzo! Ti avevo cercata d'appertutto! Comunque, dopo quelle foto, ho capito che era te che volevo, che ero stato uno stupido a lasciarti così, senza dire nulla...stavo venendo a dirti che ero disposto a tutto per averti nella mia vita..."
Sono così presa dalle se parole che mi sembra di essere ancora una volta in una bolla.
"...poi è successo tutto questo, l'incidente, Laura, Marta e ora Lucia...l'unico modo che avevo per starti vicino era questo, proteggerti...e mia mamma poi ha detto quella cos a Lucia per allontanarla da me..."
Si, il nostro finto matrimonio...dovremmo dire a tutti la verità Paulo, quando questa storia sarà finita..."
"No, non dobbiamo dire niente...perché e già la verità"
Lo guardo con gli occhi sgranati, questa storia si sta complicando sempre più.
"Paulo, stiamo mescolando troppa finzione e realtà...dobbiamo stare attenti..."
"No Malena, non c'è finzione..."
Si mette a sedere sul letto e io faccio lo stesso coprendosi il seno con le coperte.
Si allunga ad aprire il comodino di fianco a lui, quando si volta tiene in mano una piccola scatola di una famosa gioielleria.
"Quando è successo l'incidente stavo venendo a portarti questo..."
Mette tra le mie mani la scatolina azzurra con il fiocco bianco di Tiffany&Co.
"Cos'è Paulo?"
"Aprilo..."
Sciolgi il nodo del fiocco di raso, le mani mi tremano leggermente, non so ponsera a cosa può celarsi in quel piccolo scrigno, ma ppenaa tolgo il coperchio il respiro si blocca.
La scatola contiene un anello. Un solitario di almeno due o tre carati, circondato animati da altri piccolissimi diamanti.
"Oh mio Dio! Paulo..."
"Stavo venendo a chiederti di sposarmi!"
Il mio cuore esplode, lo sento chiaramente deflagarsi all'istante.
"Paulo...io"
"Devi solo dare si...oppure no..." dice guardandomi negli occhi, e il suo viso si fa più teso.
"SI..." lo dico pianissimo
"Come?...non ho sentito scusa..."
"SI!...ho detto si!"
Lui sorride, si avvicina e mi bacia. Credo che il mio cuore scoppi di gioia.
Toglie l'anello dalla scatolina.
"È stato chiuso qui dentro anche troppo a lungo..."
Mi prende la mano e lo infila al mio anulare sinistro. È perfetto. La pietra brilla in modo incredibile, anche se non fosse così prezioso, come invece è, sarebbe comunque la cosa più bella che ho mai visto.
"Non toglierlo mai più!"
"Non lo farò..."
"Almeno finché a quel dito non ci sarà una fede!"
"Si"
In quel momento il cellulare sulla mio comodino vibra.
Guardo l'ora è mezzanotte passata.
Il display illumina il nome del nonno.
Anche paulo lo vede.
"Rispondi..."
Prendo il telefono e rispondo.
"Nonno? Cosa succede?"
"Malena, Laura si è svegliata...ha chiesto di te..."
"Quando?"
"Adesso! Vai in ospedale, noi stiamo partendo..."
"Si, grazie nonno"
Aggancio la telefonata e guardo Paulo.
"Cosa succede?" Mi chiede
"Laura si è svegliata...ha chiesto di me! Devo andare all'ospedale..."
Mi fiondo giù dal letto, recuperò la biancheria intima, mi infilò un paio di jeans e un maglione.
"Chiamo mia madre, deve venire a guardare Marta!"
"Paulo, resta tu...sarà stanchissima!"
"No! Non ti lascio andare all'ospedale da sola...capirà!"
Non ho tempo per contraddirlo e non lo faccio, voglio solo arrivare al più presto da Laura.
In men che non si dica Alicia è qui.
"Andate! Penso io a Marta!"usciamo di corsa, nonnprendiamo l'ascensore ma infiliamo le scale.
Appena saliti in macchina Paulo parte.
Mentre guida mi stringe la mano dove brilla l'anello che mi ha regalato.
L'ospedale non è lontano ma a me, in questo momento la strada sem ra interminabile.
Parcheggiamo davanti all'ingresso del pronto soccorso, l'unico aperto di notte.
Attraversiamo la selva di barelle e persone che attendono di essere visitate, infiliamo il primo ascensore che è a terra, e sei piani dopo siamo alla rianimazione.
La porta del reparto è chiusa, dobbiamo suonare per entrare, ma ci vuole un po' di tempo prima che qualcuno venga ad aprire.
Il quello spazio sospeso, arrivano i miei nonni, mia madre e mio padre.
"Non hanno ancora aperto" dico prima che possano chiedermi qualunque cosa.
La porta scatta in quell'istante, davanti a noi appare il medico con cui ho parlato poche ore fa.
"Calma! Non potete entrare tutti, si è svegliata da poco ed è un po' agitata...ha chiesto di parlare con Maddalena, è lei signorina vero?"
"Si, sono io..."
"Allora adesso entra lei e i suoi famigliari la attendono qui..."
"Va bene dottore, noi aspettiamo" risponde mio padre.
Entro nel reparto che ormai conosco bene, mi infilo un camice azzurro il medico mi fa segno che basta così, non è necessario altro.
"Mi ascolti signorina, non potrà stare dentro molto...sua sorella non riesce a parlare per via dell'intubazione che ha subito, è una cosa che si risolverà presto, per cui dovrà scriverle quello che vuole derle, ma la sente benissimo, sembra che non abbia riportato grossi danni...le do 10 minuti, non uno di più! Io resto qui fuori a sorveglianza, se si agita troppo, se non si sentisse bene, dovrò farla uscire subito, mi ha capito?"
"Si, perfettamente..."
Entro nella stanza di Laura e lei subito mi vede, mi tende la mano e io la afferro prontamente.
"Laura...tesoro mio! Come stai? Non sai quanto siamo stati in pena per te..."
Ho le lacrime agli occhi, ma non sono mai stata così felice.
Anche lei piange ma io cerco di tranquillizzarla.
"Non piangere! Starai bene!"
Lei mi indica un blocco di carta e una penna, lo prendo e glielo porgo.
Mi chiede come sta Marta
"Bene, sta bene! E a casa di Paulo con Alicia, va tutto bene..."
A quelle parole lei scuote leggermente la testa in segno di diniego.
"Perche dici di no? Si, Laura..."
Scrive. E quello che leggo mi blocca.
"SO CHE HANNO TENTATO DI FARTI DEL MALE"
"Come lo sai Laura?"
"TI HO SENTITO QUANDO ME LO RACCONTAVI?"
"potevi sentirmi!"
"SI"
"COSA È SUCCESSO A UNA RAGAZZA?"
Si riferisce a Lucia...
"Si, la stanno curando...non ti preoccupare"
"SO CHI È STATO"
Rimango esterrefatta.
"Come fai a saperlo...?"
"ERANO SUL LUOGO DEL MIO INCIDENTE"
La testa sta per scoppiarmi.
"Laura, c'eravamo io e Paulo sul luogo dell'incidente..."
"NO! PRIMA DI VOI..."
"Prima di noi? Qualcuno era lì prima di noi?"
"SI...MI HA TAGLIATO LA STRADA..."
"Laura non c'erano altre macchine!"
"ERA A PIEDI...HO CERCATO DI SCHIVARLO E LA MACCHINA NON HA FRENATO"
La mia testa lavora a un ritmo forsennato.
"Laura, chi era? Di chi parli?"
"È IL PADRE DI MARTA...È PERICOLOSO"
"Il padre di Marta? È venuto a cercarti? Perché?"
Lei fa segno di no con la testa mentre le lacrime le scorrono giù dagli occhi.
"Laura...non capisco...chi era sulla strada? Chi è il padre di Marta!?"
"LA VUOLE! MARTA È IN PERICOLO...SALVALA!"
"ho capito Laura, ma non so chi è...come faccio a fermarlo!"
"SONO IN DUE..."
"Si ma chi?"
In fretta scrive il nomi sulla carta e quando li leggo non posso crederci.
Il sa gue si gena nelle vene. D'improvviso tutto diventa chiaro, anche i miei ricordi diventano limpidi e mi chiedo come ho fatto a non capire prima.
"Ho capito Laura! Ora ci penso io!"
Prendo il blocco su cui ha scritto, le do un bacio sulla guancia ia ed esco dalla stanza.
Passo davanti al dottore, mi strappo di dosso il camice usae getta azzurro, spingo ,a porta d'uscita ed entro ne,la sala dovesono tutti riuniti.
"Cosa succede Maddalena?" Chiede mia madre
"Non ho tempo mamma...papà, dove sei?"
"Sono qui..." lasua voce proviene dalle mie spalle
Gli metto in ma o il blocco su cui laura ha scritto e ,o guardo negli occhi.
"Tu sai cosa farne! Leggi e fai quello che sai...Paulo, dobbiamo andare a casa, Marta è in pericolo!"
Lui si alza senza fare domande, mi segue nel corridoio di corsa, facciamo il percorso al contrario fino all'auto.
"Laura mi ha detto chi voleva farmi del male...è il padre di Marta...e non immagineresti mai di chi si tratta..."
Mentre lui guida gli dico quello che Laura ha scritto e lui mi guarda incredulo.
Ma ora, il mio unico pensiero è Marta e Alicia che è con lei.
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CERCAMI
Hayran KurguUn locale affollato. Una serata noiosa. Niente è come Paulo lo vorrebbe. Ma tutto cambia in un attimo. Una voce. Una luce e poi un apparizione. Lei... "CERCAMI...mi hai trovato una volta, puoi farlo una seconda..." E poi è scomparsa Per Paulo iniz...