Minacce

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Spazio autrice
Carissime! Ecco il nuovo capitolo! Forse sarete stupite da questa velocità di aggiornamento...ma spero di  continuare così. Non vi anticipo nulla...attendo le vostre 🌟 e ...naturalmente, la cosa che mi interessa di più...i vostri commenti! Vi abbraccio.vostra Velmachelly

"Il commissario e il PM  sono appena usciti..."
"Quanto tempo sono rimasti?"
"Un paio d'ore..."
"Merda! Troppo tempo...cosa si sono detti?"
"Come faccio a saperlo? Sono stato in macchina tutto il tempo!"
"IDIOTA! Ti avevo detto di entrare! Potevi origliare dalla porta!...sei un incapce del cazzo!"
"E come facevo ad entrare? Qui c'è sempre gente che entra ed esce! Mi avrebbero visto!..."
"NO! NON TI AVREBBERO VISTO! Abita all'ultimo piano! C'è un solo appartamento all'attico!...cagasotto  che non sei altro! Non mi dovevo fidare di te!
"VAFFANCULO! Mi hai trascinato tu in questa storia! IO non volevo entrarci!"
Fine della comunicazione...

La stanza, l'appartamento, dopo l'uscita del commissario e del PM sono piene di tensione.
Nell'aria c'è  qualcosa di elettrico. Sulle nostre teste aleggia un vortice, come un tornado che si carica prima di abbattersi.
Dentro di me si agitano una massa indistinta di sentimenti. Rabbia. Ansia. Paura. Angoscia.
Troppe sensazioni, troppe...e io non sono in grado di gestirle.
Mi volto verso di lui e i nostri occhi si incrociano.
Non c'è via di scampo.
Il verde chiaro delle pupille è  diventato scuro, un mare agitato, un agglomerato di nubi pronte a sfogare il loro carico di pioggia.
Al centro delle sopracciglia si è  formata una ruga, una ruga profonda, un segno verticale che so apparire quando qualcosa lo innervosisce, ed ora è  nervoso, parecchio nervoso.
Le possibilità sono poche, restare in silenzio e andare in camera, oppure affrontarlo, francamente non so se entrambe portano alla stessa soluzione.
Abbasso Lo sguardo e decido di ritirarmi in camera.
Appena muovo un passo lo fa anche lui, con il risultato che per passare sono costretta ad sbatterli addosso, a colpire la mia spalla con la sua, come quando due si scontrano casualmente su un marciapiede, dove lo spazio è  troppo poco per passare  e uno dovrebbe cedere il passo all'altro, ma  nessuno dei due lo fa.
Ma noi non siamo su uno stretto marciapiede, stiamo camminando su una fune, una corda sospesa, un filo che rompendosi ci catapulta di sotto, nel buio, nel nulla, in un luogo dove non sono certa ci sia una rete di sicurezza.
Cerco di andare avanti senza dire niente ma lui mi afferra prontamente  il braccio, mi trattiene, ed è  fatta.
"Dove stai andando?"
"In camera mia!"
"E quale sarebbe "camera tua"? La mia? Dove sei stata fino a due ree fa? O quella che ti ho messo a disposizione e che non hai sfruttato...mi pare.."
Non vorrei reagire...non vorrei sapere che in effetti, ha ragione...ma non riesco a fare ne l'una né l'altra cosa!
"Quella che mi hai "MESSO A DISPOSIZIONE"...e comunque non una camera in cui ci sei tu! STRONZO!"
"Ti ricordo che sei a casa MIA!"
"VAFFANCULO! E lasciami immediatamente il braccio!"
"Cos'è che ti da fastidio Malena? Cosa ti fa così incazzare? Il fatto che ho tirato in ballo il tuo EX fidanzato?"
"Non avevi alcun diritto di trascinarlo in questa storia!"
"Come no!...scusami se ti ho difeso dopo che ti ha dato della puttana!"
"L'hai preso a pugni solo dopo che ha fatto insinuazioni su tua madre! Non fare il SANTO con me, non è  proprio un abito che ti si addice!"
"Ho difeso entrambe! Tu che eri presente e mia madre che non c'era...nessuno si può permettere di offendere la mia famiglia! NESSUNO!"
"Bravo! Bel discorso! Vuoi un applauso!" Strttono il  braccio, mi libero e gli faccio un appaluso sotto il naso, per poi voltarmi e andarmene  da lui, ma è  una mossa sbagliata.
Mi riaffera  per il gomito e io cerco di liberarmi di nuovo.
"Non rifarlo Malena..." dice a pochi centimetri dal mio viso
"Perche? Altrimenti cosa fai?...mi schiaffeggia? Mi picchia?  Mi metti le mani addosso? Se devi colpirmi usa la guancia destra perché quella sinistra l'ha già adoperata un altro!"
Mi lascia immediata il braccio. Lo sguardo torvo, le pupille che lanciano veri e propri fulmini!
"Tu credi che io possa schiaffeggiati? Lo pensi davvero, Maddalena? Non oserei MAI! e sottolineo MAI! forse mi confondi con il tuo EX , lui di certo il problema non se lo farebbe...ma io si!"
So che dice la verità. So che non si azzarderebbe mai ad alzare un dito su di me o su un altra donna, ma non sono disposta a cedere.
"Bel discorso!" Dico solo questo e mi volto per andarmene.
"Perché  lo difendi tanto? Perche? Dopo quello che ti ha fatto?"
"Non lo difendo! È  questo che non capisci! Non lo difendo per niente! È  un essere megalomane, infido, bastardo, un manipolatore...e lo conosco bene, credimi...ma non mi avrebbe mai fatto questo! E lo sai perché ne sono sicura? Perché  è  un CODARDO!  Un cagasotto della peggior specie! Uno  che sale sul carro dei vincitori appena può, che se la prende con i più deboli, ma non avrebbe fatto una cosa del genere! Per il semplice fatto che non è  in grado di averene il coraggio! Per fare del male a qualcuno, fisicamente, tentando forse di ammazzarlo, devi averne il pelo sullo stomaco! E lui non ce l'ha! È un uomo senza palle!"
"A volte credi di conoscere le persone ma non è così! Quella sera, nella serra...ti sarebbe saltato addosso, con o senza il tuo consenso! Lo hai capito questo? Dimmi, Malena,  lo hai capito cosa ti avrebbe fatto se non ci fossi stato io?"
I suoi occhi sono ancora in tempesta, ma sulla superficie ora si agita qualcos'altro, un timore, una paura...qualcosa che non so definire.
"Cosa vuoi dire? So come difendermi da lui! Lo avrei fatto anche quella volta!" Affermo con un po'  meno sicurezza di quella che ho mostrato fino ad ora.
"Non hai capito! TI AVREBBE VIOLENTATO! questo avrebbe fatto se non  mi fossi messo in mezzo!!! Saresti rimasta da sola, in un posto isolato, con un uomo più grande di te in altezza e in forza e che aveva bevuto più del dovuto! Come ti saresti difesa? COME? Dimmelo!"
La sua affermazione mi spiazza totalmente. No, non avevo mai pensato che Marco  avrebbe potuto arrivare a questo. Non lo avevo capito.
Resto a guardarlo in silenzio, non mi tocca, mi ha lasciato il braccio è  a pochi centimetri da me ma fa ancora un passo e si avvicina.
"Dimmi Maddy, dimmi come ti saresti difesa?...dimmi...come ti trattava a letto? Come scopava con te? Perché sono certo, sono sicuro, che non ha mai fatto l'amore, non è  mai venuto a letto con te pensando a darti piacere...dillo? Quante volte è  entrato nel tuo corpo con forza? Quante spinte violente ti ha dato per godere? Perche era lui che godeva...tu no, tu facevi finta! Tu ti dicevi che era il suo modo di stare con te! E sapevi di mentire!..."
Indietreggio sempre di più, continuo a fare passi indietro, piccoli passi a ritroso ad ogni sua parola, mentre alcune immagini iniziano a scorrere davanti.
"...dimmelo! Raccontami di quella volta che era ubriaco e ti è  saltato addosso, quella volta lì, quella a cui stai pensando, quella in cui ti ha strappato i vestiti di dosso, e ti ha preso! Dimmelo! Era ubriaco o anche drogato? Quanto ti ha spinto dentro senza che tu potessi sottrarti? Quanto ti facevamale? Perche ti faceva male, non provavi alcun piacere, non era possibile! Ti ha preso anche da dietro? Contro la tua volontà? Ha abbastanza forza da voltarti senza che debba essere tu a farlo...sotto l'effetto di uno stupefacente e dell'alcol poi...figuriamoci! Quanto dolore ti ha provocato? Fisicamente intendo, perché può esserci qualcosa di meccanico, si, ma fino ad un certo punto...sei riuscita a fermarlo quella volta?!"
Ho le spalle appoggiate al muro.
Gli occhi sbarrati.
Le lacrime in bilico.
"E lo difendi!"
La sua voce è  aspra e tagliente, per un attimo mi sento sopraffatta dalle sue parole, dalle immagini che mi scorrono nella mente, per un attimo vorrei  che tutto fosse solo un incubo, ma dura un attimo, dopodiché la mia parte combattiva ha il sopravvento.
Con entrambe le mani lo spingo con forza lontano da me lui forse non se lo aspetta, o la mia spinta unita alla rabbia è  più forte di quello che credo, fatto sta che indietreggia quasi barcollando, ma riprende subito l'equilibrio.
"Sei bravo a sputare sentenze! Ci sai fare con le parole, ma con i fatti? Sei così bravo anche con i fatti? Cosa vuoi da me Paulo? Cosa cerchi? Vuoi che ti risponda io? Sai cosa cerchi in me, cosa hai visto in me dal primo momento? Quello  he vedono tutti! la mai immagine! Il mio CORPO! Perche è  questo che vedono gli uomini in me! Un bel paio di tette, un bel corpo modellato nei punti giusti...e cosa vogliono? Cosa vogliono gli uomini da ma? Dimmelo tu? DIMMELOOO! ...non rispondi? Ti è  caduta la lingua? Allora rispondo io!...SESSO! UNA SCOPATA! Questo vogliono tutti! Possedere il mio corpo...di certo non si interessano a quello che provo, a come sto! E TU...tu non fai differenza! Hai ottenuto quello che volevi...sei riuscito a scoparmi, anche più di una volta, credo sarai soddisfatto!"
La sua faccia è  diventata una maschera. Non ci sono espressioni.
Mi giro per andarmene in camera ma lui trova il modo di ribattere, non si arrende.
"Stai sbagliando..." la voce è  meno sicura, ma riesce a dirlo lo stesso.
Mi volto di scatto a guardarlo.
"Davvero? Sto sbagliando veramente? Allora perché sei sparito? Perché un giorno mi sono svegliata e tu non c'eri? Quali impegni di lavoro avevi per andartene all'alba? Sentiamo..."
Non risponde. Rimane fermo al suo posto. Mi guarda, ma non risponde e la mancanza di quella risposta  forse, mi fa più male di tutto.
Sorrido amaramente.
"Appunto...questa è  la tua risposta! SILENZIO!"
Mi avvicino di qualche passo e mi fermo a pochi centimetri da lui.
"Hai fatto quello che hanno fatto tutti gli altri! Hai preso quello che volevi e te ne sei andato, senza una parola, senza una spiegazione...in fondo, non mi dovevi ne l'una né l'altra...ma ti sei fermato un attimo a pensare a come mi sono sentita? Un secondo solo, ti sei fermato? No! Sei scappato via, dileguato e poi hai messo il silenzio a chiudere questo discorso...sai come mi hai fatto sentire? Una BAMBOLA GONFIABILE!  Una puttana che hai usato a tuo piacimento, come se fossi un oggetto, una cosa che si può usare e poi buttare quando non serve più! Questo mi sono sentita!...mentre tu? Cosa hai fatto tu?...ti sei fatto fotografare con un altra delle tue sciacquate, un altra ragazzina, una biondina da quattro soldi! Almeno l'hai pagata? Perché  a lei, di te, interessa solo quello! Il tuo conto corrente! Fidati! Sai quante ne ho viste, giovani, belle, venire al castello con uomini che hanno il doppio della loro età? Un infinità! E l'unica cosa che cercano sono i soldi! Non  credere che per te sia diverso! L'unica cosa che cambia è  che sei giovane! Quindi fanno anche mente fatica a venire a letto con te! Ma se non fosse per questo, se non fosse perché sei un bancomat vivente, credi che ti cadrebbero tutte ai piedi? Uhm? Rispondi? Se non fossi diventato un calciatore famoso, se fossi rimasto in Argentina, credi che le  cose  andrebbero così? Che le ragazze farebbero la fila per farsi scopare da te? NO! Saresti un signor nessuno! Uno come tanti, forse con un bel colore di occhi, si, ma non basterebbe a farle saltare nel tuo letto! Scendi dal piedistallo! Sei l'ultimo che ha qualcosa da insegnare!"
Non dice una parola. Non una sillaba esce dalle sue labbra. Il viso resta una maschera di cera. Gli occhi sono fissi, ogni tanto passa un ombra, ma nulla di più.
Restiamo in silenzio qualche secondo. Io con una parte di me che si sente trionfante per averlo ferito, per avergli fatto male almeno quanto ne ha fatto lui a me. E lui, nel suo inestricabile e insondabile silenzio.
Solo il suono del mio cellulare ci fa uscire da quella situazione, in cui chiunque, a questo punto, potrebbe dire qualsiasi cosa.
Mi guardo in giro e vedo il telefono appoggiato sul ripiano della cucina.
Mi muovo per andarlo a prendere, ma mi fermo appena leggo il nome della chiamata in entrata.
"È  Marco..." la sua voce mi arriva alle spalle, poi lo sento di fianco a me.
"Metti il vivavoce..."
"Perché?" Chiedo
"Fallo! Rispondi e metti il vivavoce..."
Faccio come mi dice.
"Pronto?" Dico
"Pronto un CAZZO! Brutta troia che non sei altro! Che cazzo hai detto alla polizia?"
"Marco, mi dispiace...non ho detto nulla...il PM  ti vrebbee contatto comque!"
" Cazzate! Che cosa c'entro io se quella pazza di tua sorella si è  schiantata attaccato ad un albero?...non c'ero! Sono cazzi tuoi! Perche mi hai messo in mezzo? Di cosa vuoi vendicarti Malena? Del fatto  che ti ho lasciato!"
Il sangue mi ribolle nelle vene, ma cerco di mantenere il controllo.
"Veramente sono io che ho lasciato te! E lo sai bene!"
"Cazzate! Ti ho lasciato io perché non eri più capace nemmeno di aprire le gambe come si deve!"
Non vorrei, ma le sue parole mi feriscono come macigni, come coltellate alla mia autostima, per altro già in grande flessione.
Ma la rabbia, quella mi da ancora la forza di reagire.
"VAFFANCULO Marco! Sei solo un pezzo di letame!"
"Si, si, certo! Ma sappi che se io vado nella MERDA per colpa TUA, ti trascino con me! Puttana! Non vado a fondo da solo fidati...se mi accusano di qualcosa, tu non riuscirai  più ad uscire di casa!"
"Nessuno ti accusa di niente! Avrei dovuto denunciarti quella volta  che mi hai schiaffeggiato! Pezzo di stronzo!"
"Ahahahah...per uno schiaffo? Ahahaha...non ti avrebbe creduta nessuno! Io invece posso distruggerti! Lo sai quante volte ti ho filmato mentre scopavamo? Non te ne sei mai accorta!...sei proprio stupida!"
A quelle parole mi si gela il sangue nelle vene! Mi ha filmato! Ci ha filmato mentre eravamo a letto! Non posso crederci!
"Non parli più, tesoro? Sei rimasta senza parole?"
"Non puoi farci nulla con quei filmati! È  violazione della privacy!" Cerco di ribattere
"Oh, certo! Ma tu eri consenziente...."
"Non sapevo che mi filmavi, pezzo di merda!"
"E chi lo sa? Magari te ne sei accorta e non hai detto niente!..."
"Ti denuncio e sai che lo faccio!"
"Certo! Fallo pure, ma chissà come gireranno veloci sul web quei filmini..."
"Non ne uscirai pulito! Dovessi impiegarli la vita!"
"E sai cosa interessa ancora di più la gente...quel filmino, nella serra,...con il tuo amico argentino...prima che arrivassi io!...interessante, cometi sei lasciata strappare il perizoma...chissà che salto in alto può fare la sua carriera!? Ahahha"
Il mondo intorno a me gira, ma lo fa in un modo che non conosco, tutto si capovolge e credo che il mio cuore abbia smesso di battere.
Paulo è  ancora di fianco a me. Mi volto a guardarlo. La sua mascella è  tesa, la linea della bocca dura, gli occhi glaciali.
"Perché non lo mostri a me quel filmino?"
Interviene nella conversazione ed io resto a guardarlo.
"Ah, vedo che siete ancora insieme...che bella coppia!"
"Falli vedere a me quei filmini? Non ti va di condividere?"
"Col cazzo! Mi hai rotto il naso lo sai!"
"E come ho fatto a romperti il naso?"
"Lo sai benissimo! Stronzo! Mi hai picchiato perché ho nominato quella baldracca di tua madre!"
"Davvero? Non ricordo! Forse mi confondi con qualcun'altro!..."
"VAFFANCULO! Campione di sto cazzo! Mi hai massacrato di botte! È  una settimana che non esco di casa per come mi hai ridotto! Lo sai benissimo!"
"No, non ricordo! Io ti ho visto inciampare e cadere a terra...ricordo di averti dato una mano per alzarti ma non hai voluto! E noi siamo usciti...forse hai battuto la testa!"
"Fanculo! Mi hai preso a pugni!"
"No, non è nel mio stile..."
"Ma vai a cagare! Se vuoi tenerti quella troia fallo! Tanto non la vorrà  più nessuno dopo che avrò messo in giro quei filmati...ti sei preso una puttana che apre le gambe con tutti! Poco male, smollala, che ti frega! Chissà quante ne trovi come lei...oddio, è  una gran bella troia! Bisogna dirlo! Come fa i pompini  lei, cazzo! Nessuna! Veramente! E sai di cosa parlo..."
"No, non credo...vuoi mostrarmelo con i tuoi filmati?"
"Ahahha, ti piacerebbe! Ricordati che se io vado nei casini, tu e quella puttana venite nella merda con me!"
"Se non hai fatto nulla non hai nulla da temere!"
"Certo che non ho fatto nulla! Ma chissà cosa si è inventata per tirarmi addosso merda! Per quella sorellastra del cazzo poi! Non sono nemmeno parenti!...comunque, tesoro, se mi stai ascoltando...sappi che ti rovino! A te e a tutta la tua casata!"
E riattacca.
Mi sento crollare. Lentamente  mi lascio andare lungo il mobile della cucina. Mi siedo sul pavimento, raccolgo le gambe e le abbraccio, ci posò sopra la testa e vorrei restare per sempre così, chiusa nel mio bozzolo.
"Malena....Malena...no! Non piangere! Non ascoltarlo!...guardami!"
Alzo appena la testa e posò il mento sulle ginocchia.
Paulo si è  abbassato, inginocchiato di fronte a me.
Il suo sguardo è  serio, non più tempestoso come prima, ma serio.
"Malena! È  un pezzo di merda! Ascoltami NON ha IN MANO NIENTE! Sta bleffando! Vuole solo metterti sotto pressione!"
"Come fai a dire che non ha niente? Hai sentite che cosa ha detto di quando eravamo nella serra..."
"Si, l'ho sentito...ma fidati, NON HA NESSUN FILMATO!"
"Come fai a esserne sicuro!"
"Ragiona Maddy, la serra era al buio...non può aver filmato niente! Avremmo visto la luce della fotocamera, e anche con quella non si vede molto! NON HA IN MANO NESSUN FILMATO DI NOI!"
"E come fa a sapere che mi hai strappato...."
"Ci ha visto! Probabilmente è  stato a guardare, ma non ha filmato! Te lo dico io!"
Mi passo una mano tra i capelli. Quello che dice potrebbe essere sensato.
"Malena...non può farti niente, sei tu che puoi fargli male, noi possiamo metterlo in una posizione scomoda..."
"E come?"
Allunga la mano verso il suo cellulare che ha lasciato sulla penisola della cucina, lo prende, traffica un attimo e un secondo dopo parte la voce di Marco.
Ha registrato! Ha registrato tutta la telefonata!
"L'hai registrata!?"
"Certo che l'ho registrata! E questa si che può metterlo nei casini! Ci sono minacce chiare nei tuoi e nei miei confronti, oltre alle offese...sei tu che hai il coltello dalla parte del manico! Lui non ha niente!"
Forse ha ragione, o forse no, ma questa situazione si fa sempre più complicata, sempre più ingarbugliata e io non riesco a trovare il bandolo bella matassa, per quanto mi sforzi.
Paulo mi tende la mano per aiutarmi a rimettermi in piedi, la afferro, pensando che forse ho esagerato, che forse lui ha esagerato, che forse, anzi probabilmente ha ragione su Marco, sotto tutti i punti di vista, ma le parole del mio EX continuano a volteggiare nella mia mente, l'idea che possa avere dei filmati di noi due e di me e Paulo mi manda il cuore in pezzi, lo stomaco si rivolta e tutto dentro di me grida.
Restiamo un attimo uno di fronte all'altro, senza parlare, con un discorso fatto solo di sguardi.
Poi, il campanello di casa suona e nessuno di noi due immagina che la giornata, già cosi complicata, non ha esaurito i suoi colpi di scena.

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