Spazio autrice
Ebbene sì! Non ci crederete ma pubblico un altro capitolo!!! INCREDIBILE! cosa posso dire...qualcosa sta avvenendo...
Attendo le vostre 🌟 e soprattutto i vostri commenti! Vi abbraccio! Vostra Velmachelly 😘❤Dovrei svegliarla, lo so! Ma non ci riesco.
Guardarla dormire, dopo tutto quello che mi ha raccontato è qualcosa di speciale.
Mi sembra di essere l'unico fortunato spettatore di questo spettacolo e non voglio interromperlo.
Posso solo immaginare quanto sia stato difficile ricordare quel giorno, quel momento in cui ha capito che l'infanzia era finita, che il suo mondo sarebbe cambiato e nessuno le avrebbe chiesto, o spiegato il perché.
Sembra così forte! E invece dietro la forza si nascondono le piccole crepe che la rendono insicura e fragile, esposta agli attacchi degli altri.
Vorrei poterla proteggere, svegliarla e dirle che è tutto finito, che Laura sta bene, che Marta è con la sua mamma e lei può tornare nel suo regno, quel mondo che gira attorno al castello e alla tenuta, ma non posso.
Quando riaprirà gli occhi non sarà cambiato niente, un cazzo di niente!
Resto a guardarla. Il suo profilo perfetto stagliato sul bianco della federa del cuscino. Non mi sono mai fermati ad osservare una donna che aveva appena fatto l'amore con me, me ne rendo conto solo ora! Nemmeno con Antonella! Mai! Ne sono certo! Non è mai successo in tutti i tre anni in cui è durata la nostra relazione. Perche? Forse non era così bella? Beh, certo, Antonella era una ragazza carina, piacevole, abbastanza semplice nel complesso del suo aspetto, pensandoci ora...lei invece sembra...un opera d'arte! E quando vedi un opera d'arte che cosa fai? Ti fermi a guardarla, stupito, ammirato, quasi incredulo.
"Da quando sei diventato così smielato?" La voce del mio inconscio fa capolino nella mia testa.
Già, da quando sono diventato così? E poi cosi come? Non sono "smielato"!
"Lo sei e lo sai!"
"Va beh, mettiamo che sono un po' troppo "romantico"...che c'è di male?"
"Nulla, se sai quello che provi!...ma tu non lo sai!"
"Non è vero!"
"Si che lo è! Tra poco ti accorgerai di non avere il controllo della situazione e la farai scappare o scapperai tu, come sempre!"
"Non può e non posso scappare! Ha l'obbligo di stare a casa mia per le indagini!"
"Bravo! Ti sei creato la situazione perfetta per non poter fuggire, furbo! Cerchi di ingannare te stesso! I miei complimenti"
"E da cosa secondo te, dovrei scappare?"
"Lo sai fin troppo bene..."
Il colloquio con il mio inconscio viene interrotto dalla vibrazione sommessa del mio cellulare che è rimasto nella tasca dei miei pantaloni, da qualche parte.
Non posso lasciare che la svegli.
Mi sfilo piano dal letto, lei si muove appena ma continua a dormire. La ricopro bene con il piumone e mi avvio alla ricerca dei pantaloni.
Li trovo quasi subito, buttati sul pavimento alla rinfusa, insieme ad alcuni dei suoi vestiti.
Lo estraggo dalla tasca, leggo il nome sul display, mi muovo veloce ma silenzioso, esco dalla stanza e chiudo la porta.
"Pronto?...Giovanni?"
"Salve Paulo...si, sono io...mia nipote è con te?"
"Si,si, Maddalena è con me..."
"Lo immaginavo...non rispondeva al telefono...eravamo preoccupati...come sta?"
"Sta dormendo...era molto stanca..."
"Capisco..."
"Giovanni, c'è qualcosa che non va?...mi ha telefonato solo per sapere di Malena?"
"No...c'è dell'altro..."
"Cosa? Laura?"
"No, no...Laura è ancora in coma...e Marta ancora ricoverata..."
"Allora cosa succede Giovanni?"
Lui fa un lungo sospiro, è un uomo anziano, provato da questi giorni di tensione e io non voglio mettergli fretta ma il mio sesto senso mi dice che qualcosa sta per accadere.
"Giovanni...è ancora lì?"
"Si, ci sono...ecco...la polizia ha fatto i rilievi nella casa di Maddalena, non hanno trovato niente, le impronte nell'appartamento sono solo le nostre, quelle della famiglia e di Maddy..."
"Quindi nella casa non è entrato nessuno?"
"No! Nella casa non è entrato nessuno...ma, nel garage...."
"Nel garage?...PARLI!!!" La mia voce si alza di qualche tono.
"Nel garage, c'è un impronta...una scarpa...una scarpa apparentemente maschile...non appartiene a Maddalena, è stata confrontata con tutte le sue scarpe...e con le nostre...cioè quelle della famiglia...non coincidono con NESSUNO"
"Cazzo!"
"La polizia e il PM stanno venendo da lei per interrogare Maddalena e credo anche te...forse faranno la comparazione anche con le sue impronte...mi dispiace Paulo, ma tu sei stato il primo a dire di aver sentito dei rumori..."
"Si, l'ho detto e ne sono certo...non importa se vogliono possono confrontare l'impronta connogni mia scarpa! Non è un problema..."
"Vorranno interrogarti...io sono veramente dispiaciuto per tutto...."
"Giovanni, non si preoccupi...glielo ripeto, non ho alcun problema a farmi interrogare..."
"Grazie...credo sia meglio che svegli Malena...saranno li tra non molto..."
"Va bene...grazie Giovanni..."
Riaggancia la chiamata e mi volto per tornare in camera, ma non c'è bisogno che la svegli perché lei e già sulla porta della stanza.
L'assenza di Paulo nel letto mi ha svegliata. O forse è stato il sommesso chiacchierare che percepisco dalla porta.
Mi alzo dal letto, raccato da terra la mia biancheria intima e la maglia che indossavo stamattina.
Apro piano la porta e mi fermo poco lontano da lui che mi da le spalle.
Sta parlando al telefono e ho subito la sensazione che la cosa mi riguardi.
Ci metto pochi secondi a capire. È mio nonno all'altro capo dell'apparecchio.
Il cuore inizia a battermi forte. Perché ha chiamato Paulo e non me? Perché lui ha il suo numero di telefono? È successo qualcosa a Laura? Oppure a Marta?
Nella mia mente le domande si rincorrono, come un gatto rincorre un topo ma senza riuscire ad afferrarlo.
Nell'istante in cui riattacca paleso la mia presenza.
"Cosa succede?" Chiedo senza preamboli.
"Ah, ti sei svegliata..."
"Si, sono sveglia...cosa voleva mio nonno da te?"
"Ha chiamato per sapere dov'eri..."
"Solo per questo..."
"No..."
"È successo qualcosa a Laura? O a Marta?...non voleva dirmelo direttamente..."
Le lacrime mi salgono agli occhi senza che io abbia più nessun controllo su di loro, un singhiozzo mi spezza la voce e non riesco a continuare.
Paulo getta il cellulare sul divano e si avvicina.
"Malena...Malena, no! Guardami! Non piangere! Laura e Marta stanno bene...cioè sono ancora all'ospedale, dove le hai lasciate, ma stanno bene!..."
Cerco di fermare il pianto.
"Davvero?...non lo dici...per farmi smettere....."
"No! No Maddy! Non potrei mentirti su una cosa del genere...respira!"
Faccio come mi dice, tiro un profondo sospiro mentre continuo a guardarlo negli occhi per capire se davvero mi sta dicendo la verità,i suoi occhi non mentono.
"Non ti fidi nemmeno di me..." dice amaramente.
Sospiro di nuovo, il battito rallenta e io continuo a guardarlo.
"Scusa...scusami..."
Mi lascio andare tra le sue braccia, poggio la testa sulla sua spalla e in quel momento mi rendo conto che è ancora nudo, fatto salvo per gli slip, gli accarezzo la schiena, mentre le lacrime bagnano la sua pelle.
Mi abbraccia e io sento che il cuore torna a battere, ma di quel battito che ormai ha solo quando sono vicino a lui.
Scostò la testa e lo guardò prima di avvicinarmi alle sue labbra.
Non c'è alcuna resistenza in lui. La mia bocca si fonde alla sua come due cose che fanno parte di qualcosa di unico, come due parti che compongono una stessa ricetta.
Ma sono io a dettare il ritmo di tutto è la mia bocca che cerca la sua e che la vuole in un determinato modo.
Qualcuno una volta mi ha detto che baciare è l'antipasto erotico del sesso, è mordere un frutto per la prima volta, è lasciare aperta la porta per far entrare uno sconosciuto, è parlare con il linguaggio del nostro istinto, quello che a volte reprimiamo.
Il mio bacio ora è tutto questo, è una porta che si apre, è un discorso che non ho mai fatto, è mordere quel frutto che non ho ancora assaggiato, e quel antipasto sensuale ed erotico che è una componente stessa di me.
Lui sembra quasi stupito all'inizio, ma poi si lascia andare e mi lascia libera di fare ciò che voglio.
La mia lingua accarezza la sua, delicata e invitante e lui risponde allo stesso modo.
Sento le sue mani infilarsi nei miei capelli, come un incitamento, un sostegno a continuare la mia carezza, ed io lo faccio.
Chiudo appena le labbra, mi sposto pochissimo perché possa sfiorare la mai bocca con la sua, voglio fare in modo che desideri ancora baciarmi.
La sua bocca si posa, delicata, sul mio labbro superiore, la sua lingua traccia la linea delle mie labbra e nel momento stesso in cui la sento scivolare sui miei denti apro la bocca e mi ritrovo a succhiare la sua lingua.
Ha un fremito come se fosse la prima volta. Metto le mani sulla sua mascella e lo invito a rifare quel movimento e lui capisce all'istante.
Questa volta però è più sicuro e la sua lingua scivola nella mia bocca con più profondità ma io sono più che pronta a rifare quel movimento che l'ha fatto tremare.
Sento la sua eccitazione crescere velocemente contro il mio ventre, mi ritrovo con la schiena al muro, la sua mano che mi tiene la nuca perché non mi sposti e l'altra che scivola lungo il mio fondoschiena.
La mia eccitazione sale in un attimo, sento l'umido invadenti tra le cosce che gli allaccio in vita, metre lui mi alza senza alcuno sforzo.
Il nostro respiro è affannato mentre lui si stacca appena da me.
"...non mi hai mai baciato così...questo fa perdere completamente la testa..."
"Non ho mai baciato nessun altro così...te lo assicuro..."
"Uhm...è qualcosa solo per me?"
"Si..."
"Dios...Maddy...ci dobbiamo fermare! E Dio solo sa quanto non vorrei..."
"Perché?"
"Tuo nonno...voleva dirmi che la polizia sta venendo qui per interrogarti...arriveranno tra poco...forse vorranno parlare anche con me...quindi credo che sia meglio sospendere questa...situazione..."
Un macigno mi cala sul cuore.
"Si...ho capito...mi dispiace...tirarti in mezzo a questa situazione..."
"Non mi stai tirando in mezzo a nulla, sono io che voglio esserci..."
"Davvero?"
"Si"
Le sue parole fanno partire il mio cuore di nuovo al galoppo.
"Ora fai una doccia e vestiti prima che siano qui e ti vedano..."
Dice cosi mentre mi riposa a terra e io sento di aver interrotto qualcosa che il mio essere desidera con tutto se stesso.
"Se mi vedessero così, in effetti sarebbe un problema..."
"Se ti vedessero cosi ti salterebbero addosso! ...trasudi sesso allo stato puro...e questo deve essere solo per me!"
Rimango sbalordita dalle sue parole, nessuno mi ha mai detto una cosa così "chiara" e sensuale.
"Vai, prima che io cambi idea..." dice a voce bassa
Ubbidisco, ma con la consapevolezza dell'effetto che ho su di lui e che non avevo mai avuto la percezzione, così Chiara, su nessun altro.
I nostri sguardi rimangono allacciati finché non svolto l'angolo della porta. Nei suoi occhi leggo qualcosa che non riesco a spiegarmi, forse un invito, un bagliore, una promessa...qualcosa che ancora non sono pronta a decifrare.
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CERCAMI
FanfictionUn locale affollato. Una serata noiosa. Niente è come Paulo lo vorrebbe. Ma tutto cambia in un attimo. Una voce. Una luce e poi un apparizione. Lei... "CERCAMI...mi hai trovato una volta, puoi farlo una seconda..." E poi è scomparsa Per Paulo iniz...