capitolo 42

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Entro con Jack nell'edificio dove ci sono le aule e la scena che mi ritrovo davanti è raccapricciante.
FLASHBACK
Carmen è viva, Patrick mi ha tradito nascondendomi che lei era viva e che stavano insieme. Il battito cardiaco aumenta quando prendo la mia moto, l'adrenalina prende il sopravvento e il mio cervello fa uscire completamente le emozioni. Un mostro, ecco cosa hanno creato.
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Una serie di ricordi si fa strada nel mio cervello. Lui è lì, la bacia davanti a tutti incurandosi della mia reazione, di me. Carmen è qui. Sono incollati e sono sicura che sto per dare di matto. Jack mi smuove leggermente la spalla e solo ora mi accorgo di essermi fermata a guardarli. Dire che li odio è poco. Si staccano, lui si gira verso di me e sbianca. Anche lei si gira e sorride compiaciuta.
"Mia?" dice Patrick
"A me sembra più un mostro andato in pensione" aggiunge subito Carmen
La rabbia prende il sopravvento, alzo gli occhi di poco e mi avvicino a lei; la prendo per il collo e la sbatto vicino agli armadietti.
"Un mostro, forse. In pensione, decisamente no" dico. Le stringo il collo sempre di più, io incapace di fermarmi e lei incapace di respirare. Qualcuno urla il mio nome in segno di rimprovero   altri si allontanano e poi c'è chi dice di fermarmi. Loro non capiscono che non posso fermarmi, non voglio. La voglio morta, stecchita a terra per colpa mia, solo allora potrò dire che la mia rabbia si sia placata. La sua faccia è rossa, mi supplica di lasciarla e un minimo di ragione si fa strada tra la rabbia. La lascio andare, tossice e piange.
"Ricordati che se sei viva è solo perché io te l'ho permesso. Se respiri è solo perché ho lasciato che l'aria arrivasse ai tuoi polmoni. Mi avvicino a Patrick e gli sussurro :" Tieni a bada le tue cagne perché la prossima volta io non mi fermeró"
Mi volto di poco per cercare Jack e lo vedo lì che mi fissa. Gli faccio segno di andare e lui viene verso di me. Gli devo delle spiegazioni, cioè non è mica normale che una ragazza stia quasi per ucciderne un'altra.
" Andiamo, ti spiegeró tutto una volta fuori di qui. Ho dato già troppo spettacolo per i miei gusti." dico e lui annuisce. Usciamo dall'uscita di emergenza per non farci notare e ci sediamo sulle scale antincendio.
"Allora non sono pazza come sembra" azzardo velocemente
"Beh lo spero davvero" dice lui
"Quello era Patrick, il mio ex ragazzo, e quella tipa era Carmen, una puttana che si è finta morta e che ha avuto una relazione col mio ex. Sai, lei era la mia migliore amica ma in uno scontro rimase ferita e morì dissanguata, almeno così sembrava. Poco tempo fa l'ho rivista e dire che mi si è spezzato il cuore è poco, la mia migliore amica era viva e non mi aveva cercata ma allo stesso tempo non si è fatta scrupoli a contattare il mio rivale, la persona che l'ha quasi uccisa. Ero felice di vederla, era pur sempre la mia migliore amica ma quello che usci poco dopo dalla sua bocca me la fece odiare più di quanto odiassi Patrick." Prendo un po' di fiato per continuare e Jack sembra essersi immedesimato nel mio racconto.
" Disse che lei e Patrick erano stati insieme e, cazzo, per la seconda volta in vita mia mi sentii tradita dalle persone che più amavo. Vederli oggi baciarsi mi ha fatto capire che in realtà io non contavo nulla per loro, perché cazzo se una persona conta o contava tu non la puoi distruggere e non pensare minimamente ai suoi sentimenti. Poi lei ha aperto bocca di nuovo e non sono riucita a fermare l'impulso di farle del male, tipo quando sei ubriaco." concludo così il racconto
" Sai, la cosa che ammiro di te è che anche se ti hanno ferita tu non hai sprecato una lacrima per loro. Ma avvolte piangere significa andare avanti, significa che sei viva" dice Jack
"Vorrei piangere, vorrei sentirmi viva ma questa rabbia che provo mi offusca la vista e non mi permette di piangere, di andare avanti" ammetto guardando a terra. Lui fa un gesto inaspettato, mi abbraccia. Le sue braccia appena palestrate mi stringono ne troppo forte ne piano. Il giusto che basta per farmi sentire a casa.
"Sono fottuto perché penso che tu mi piaccia" dice lui
"Beh, allora sono fottuta anch'io perché penso che tu mi piaccia" dico e lui sposta lo sguardo su di me. Mi bacia. Un bacio che ha lo scopo di farmi sentire viva. Ci stacchiamo e lo guardo negli occhi.
"Sai prima non avrei mai osato dire a qualcuno che conosco da poco che mi piacesse, anzi non l'avrei mai pensato ma tu sei diverso perché tu a differenza degli altri mi fai sentire viva anche quando la rabbia mi divora" ammetto più a me stessa che a lui.

La mia bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora