capitolo 33

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pov's Patrick
Sono le 5 di mattina e Mia non è ancora tornata. La cerco per tutto il campus senza trovarla, è tutto inutile è come fare un buco nell'acqua. Dopo che lei se ne è andata anche Rebecca e Jennifer sono andate via per cercarla, inutile dire che non l'hanno trovata. Abbiamo chiesto in giro , per loro sembra non essere mai passata di qui o ,addirittura, esistita. Un'illusione mi dicono. Non esiste, non so chi sia , sono queste le parole che mi hanno accompagnato per tutta la ricerca. Giro intorno al campo di football e lì la vedo seduta con una sigaretta tra le mani. Un miraggio,penso. Non può essere lei,le vado vicino e mi accorgo che è lei, ha pianto ,si vede. È fatta, eroina.
"Dove sei andata?A bucarti le braccia? Non sei capace di mantenere il dolore fisico che ricorri alla droga?"le dico guardandola negli occhi
"Si, hai ragione. Ma ti prego non venirmi a fare la predica,perché sai bene che sei tu il colpevole.Si, mi sono drogata, è sbagliato,lo so . Ma quello che hai fatto tu non é da meno."dice guardandomi con gli occhi dilatati, a causa della droga. Su sta uccidendo. Non posso permetterlo.
MIA pov's
Faccio un giro nella casa. Le mie foto,non ci capisco niente. Vado in cucina ed è lì che la scorgo una bustina di eroina. Mi farà dimenticare almeno per oggi.Domani affronteró i problemi che mi frullano in testa. Esco salto in sella alla mia moto e anche se sono fatta da far schifo sento l'adrenalina scorrermi nelle vene. Mi ucciderò prima o poi. Ma è più facile per me dimenticare che affrontare. Sono quasi vicino al college quando la vedo, Carmen, lì seduta che sta pomiciando con uno sconosciuto  La mia vendetta. Sono fatta, drogata,ma non riesco a dimenticare quello che è successo. C'è un po' di lucidità in me che cerca di riemergere ma il senso di vendetta che provo è troppo forte. Cerco di ragionare ma è il mio cuore che lo vuole e, si sa, si deve sempre seguire quello che dice il cuore. Corro raggiungo i 250 km orari e sparo lì dove è seduto il ragazzo
" È iniziata la tua condanna a morte" urlo per farmi sentire.
La vedo spaventata, il mio obiettivo è stato centrato in pieno.Torno al college e mi siedo sugli spalti del campo da football e lì che vede Patrick, oh merda. Prendo una sigaretta con l'intento di ignorarlo ma non funziona. È qui davanti a me che mi fa una predica accusadomi di volermi uccidere con la droga, ma lui non sa cosa ho visto in quella casa, nessuno lo sa. Ero io da bambina, durante la mia adolescenza e perfino una foto del mio 15° compleanno. C'erano varie dediche sotto le foto, ma quella che mi ha lasciato perplessa e un ansia è quella del mio COMPLEANNO AUGURI AMORE MIO,CI VEDREMO TRA QUALCHE ANNO . Sono queste le parole che mi frullano in testa ora. Scritte a matita ma sono come scritte con il sangue per me. È la mia vita che sta andando via non la loro. Sono io che sono stata tradita senza un perché. Ritorno alla realtà lo vedo che mi fissa.
"Non posso credere che tu non mi stia ascoltando, ti ho cer-"dice ma lo blocco prima che possa finire
" Io invece non posso credere che da quando tu mi abbia trovata non mi abbia ancora chiesto come mi sento, se mi serve una mano per riemergere da tutto lo schifo che mi è piombato addosso. Si perché è tanto quello che mi è piombato adosso,ma a te non interessa vero?- sta per parlare e lo blocco,di nuovo- ora non mi serve che tu dica che fosse sottinteso,che pensavi lo avessi capito, non voglio che sia la tua mano ad aiutarmi, non più"

La mia bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora