capitolo 46

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Cadere a pezzi non è da tutti e sicuramente non da me. Cosa si prova? Beh semplicemente sono in stato vegetativo, sono viva fuori, ma dentro? Qualcuno si è mai fermato a guardare dentro, certo che no. Altrimenti vedrebbero che non sto bene. Da quando sono tornata in questo dormitorio, tutti mi hanno fatto sempre la stessa e monotona domanda:"Stai bene?", ho risposto si a tutti quelli che incontravo e sinceramente non so neanche se una parte di loro mi abbia chiesto questo. Ma in realtà non sto bene, per niente, perché dovrei? Cazzo, una persona a cui ero affezionata è morta e per giunta per colpa mia, come posso stare bene?
Sono nella mia camera a guardare il soffitto, se vi state chiedendo di Patrick non l'ho visto e spero vivamente che abbia cambiato continente. Mi alzo dal letto e vado in bagno, mi guardo allo specchio e sinceramente sono nauseata dalla mia figura, ho il mascara sciolto, gli occhi rossi e dilatati che se li guardi meglio puoi vedere i frammenti della mia anima. Mi hanno tolto tutto quello che mi legava alla mia umanità, deve saperlo cosa ha fatto, sono diventata un mostro e mai come questa volta non mi fermerò. Mi strucco e ritrucco in un battito di ciglia, mi tolgo i vestiti fradici e mi metto un jeans nero e sopra una felpa grigia il triplo di me. Esco dalla camera e scendo giù nel cortile, prendo il telefono e chiamo un vecchio amico.
"Sono tornata, chiama tutti" dico solo questo e attacco. Mi dirigo verso la moto e vado ad un capannone abbandonato. Dopo circa 20 minuti arrivo e vedo già tutto pronto. Ci sono tutti, alcuni vecchi amici, addirittura Jennifer e Rebecca, so che loro mi hanno tradita ma questa volta sono diversa.
"Allora, sarete sorpresi di questa mia chiamata, alcuni più di altri- dico guardando Jennifer e Rebecca- Bene parto con alcune cose da chiarire, se non volete restare alle mie regole andate ora altrimenti non ci sarà più via di uscita. Prima regola, iniziamo di nuovo il nostro traffico di droga, dopo vedremo i vari ruoli, seconda regola chiunque e ripeto chiunque voglia tradirci sarà ucciso da me in persona, terza regola, non esitate ad uccidere. Le persone che devono morire lo faranno oppure lo farete voi per loro."dico fredda e totalmente distaccata. Guardo tutti i componenti della mia banda e nessuno osa dire una parola.
" Okay, presumo che a tutti vadano bene le mie regole" dico e loro annuiscono. Mi sento tornare indietro di un paio di anni, ora qui comando io e nessuno potrà cambiarlo.
"Angel, io non penso che tu possa fare il capo, insomma l'ultima volta quanti di noi sono morti. Sei stata un completo disastro, e da quanto ne so lo sei ancora visto che il tuo ragazzo Jack è morto" È proprio quando pronuncia il suo nome che sento il sangue ribollirmi nelle vene.
"Jeff, carissimo, pensi di poter venire qui, sfidarmi e mancarmi di rispetto? Nel mio territorio? Che illuso" detto questo prendo la pistola e lo sparo, un colpo netto al cranio e non parlerà mai più.
"Avete altre domande?"

La mia bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora