capitolo nono

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Il weekend finì, era arrivato lunedì. Nick era partito e sarebbe tornato fra due settimane e io mi sentivo sempre più triste.
"Daniel, c'è una mia paziente che deve fare un'operazione. Posso mandarla da te?"
Non mi accorsi che Enrico era entrato nella mia stanza, ero assorto nei miei pensieri.
"Eh?! Si, si. Può venire anche domani o dopodomani. Sono piuttosto libero in questa settimana. Falla venire nel mio studio. Dalle tu il mio numero e la via del mio studio."
"Perfetto."
Tra me e me speravo che Enrico se ne andasse subito e non si accorgesse del mio umore.
"Ti vedo giù, a pranzo ne parliamo." Disse Enrico con tono di rimprovero.
La mia depressione si trasformò in ansia, dopo quelle parole.
"Sì, ma non sono la tua cavia." Risposi ridendo.
"Tu dici?! Secondo me ancora non ti sei accorto della realtà oppure stai negando l'evidenza." Replicò Enrico.
Arrivò pranzo ed io ero pronto alla cazzata da dire a Enrico. Mi sentivo strano, non volevo mentire al mio migliore amico. È stato l'unico che mi ha supportato e capito dopo il lutto di Elisabetta. E mentirgli significava tradire la sua fiducia, ma sentivo di doverlo fare.
"Cosa c'è?"
"Niente, una cavolata. Il rivedere Nick mi ha fatto tornare in mente i ricordi delle superiori, la nostalgia e la mancanza di tutte quelle amicizie che ho perduto. Alle volte vorrei tornare indietro a quegli anni per rivevere quelle emozioni. Per tornare ad essere spensierato. In questi anni la lontananza mi ha distrutto e vorrei davvero vivere per un'ultima volta almeno uno di quei momenti bellissimi."
Da una parte non era una menzogna a tutti gli effetti, perché un po' mi mancava quella mia vita passata, quei miei amici passati. E Nick ha fatto riadfiorare queste mie emozioni sepolte.
"Lo so, Daniel. Siamo tutti nostalgici, vogliamo tutti tornare a delle situazioni, emozioni e avvenimenti del passato. Il passato ci sembra sempre più bello rispetto al presente. Vorremmo tornare e rimanere nella nostra zona confort per sempre. Ma non possiamo, dobbiamo cambiare e dobbiamo buttarci alle spalle il passato. Infondo lo dice la parola stessa, sono situazioni e fatti accaduti che possono essere solamente vissuti nella nostra memoria. Continua a riviverli senza avere nostalgia, ma facendoti scappare un sorriso ogni volta e amandoti. Perché, grazie a te, hai questi ricordi bellissimi."
"Grazie, Enrico. Ogni volta che parlo con te mi sento rassenerato."
"E poi adesso hai Nick, era un tuo compagno di superiori. Quindi la nostalgia adesso grazie a lui sarà di meno."
Appena sentii il nome di Nick il cuore mi balzò nel petto e iniziò a battere incontrollatamente.

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