capitolo diciassettesimo

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"If it's not like the movies,/ That's how it should be, yeah..."
Quelle parole di quella canzone mi rimbombavano nella testa, come ti rimbomba il motivetto orecchiabile di quella pubblicità per bambini. E più le ripetevo e più quelle parole mi facevano male. Piansi ancora una volta e 'sta volta non la smisi più. Non riuscivo a smettere di piangere, perché ero consapevole che tutto quello che avevo costruito era crollato come un castello di sabbia. I giorni passavano, io ero arrivato alla conclusione della mia vacanza e non volevo tornare a Firenze. Così misi in cantiere l'idea di trasferirmi in un altro ospedale, se c'era la possibilità e di trasferirmi definitivamente da Firenze ora che non avevo più legami.
Trascorsi l'intero pomeriggio sdraiato sulla spiaggia a guardare le onde del mare sbattere su quegli scogli.

"Testarde, sapendo che non possono oltrepassare lo scoglio le onde ci ritentano, ma ogni volta queste le sconfigge. Ma loro perseverano, perché sanno che prima o poi ce la faranno."

Pensai a questo tutto il giorno e sapevo che io non ero come quelle onde: testardo e perseverante.
Mi incamminai verso casa dal momento che si stava facendo buio quando vidi un ragazzo che cercava di alzarsi. Gli andai incontro e mentre mi avvicinavo vidi che era ferito, anche se piccola quella ferita aveva bisogno di cure.
"Vuoi una mano? Sono un medico."
Alzò lo sguardo, mi vide con quegli occhi malinconici. Erano gli occhi di un ragazzo che ne aveva viste tante e che nonostante tutto aveva perseverato anche se non ce la faceva più.
Appena gli offrii una mano i suoi occhi si illuminarono e mi sorrise.
"Grazie, davvero grazie."
Lo portai al bar del lido più vicino e chiesi al bagnino una cassetta medica e lo curai.
"Scusami non mi sono nemmeno presentato. Piacere, Daniel."
"Tranquillo, figurati. Sono Francesco. Scusami se ti ho chiesto una mano avrei fatto da solo, ma ero in difficoltà."
"Non ti devi scusare."
"Sono abituato a chiudere scusa, è dovuto dal fatto che sono molto insicuro e che non voglio mai chiedere aiuto agli altri. Preferisco aiutare gli altri che farmi aiutare."
"Ma adesso ne avevi bisogno." Gli dissi.
Fece un sorriso malinconico e guardò la ferita. Riuscivo a percepire che aveva pianto e che voleva continuare a piangere, ma non poteva.
"Perché hai pianto?"
"Beh, si vede così tanto?"
"Sì." Gli dissi ridendo.
"Nulla, mi stavo sentendo con un ragazzo e nulla come al solito non è andata. Forse non riesco a pesare sul cuore degli altri."
"Ti capisco, anch'io mi sono lasciato da quasi un mese."
"Oddio, scusami. Ti ho fatto solo del male."
"No, stai tranquillo."
"Parlamene dai, posso aiutarti. Ricambio il favore." Disse scherzando.
"Va bene, ti racconterò tutta la storia."
Iniziai a raccontargli la storia e lui mi rispose.
"L'amore va oltre tutto e tutti, l'amore è un sentimento che anche se è ostacolato supera quell'ostacolo. Amore significa perdersi per poi ritrovarsi, amore significa mettere da parte il bene tuo per l'altro. Amore significa donare e donarti. Amore è un sentimento bilaterale. Amore è riuscire a capire l'altro, amore significa perdonare. Amore significa cercarsi sempre. Amore significa cercare uno sguardo anche malinconico. Amore significa aspettare l'altro.
E tutto ciò è difficile da trovare in una persona e Daniel, fidati, tu questa persona l'hai trovata. Lui ti sta aspettando, lui ti sta cercando. Ma ti sta semplicemente dando tempo. Ti ama ancora come lui ama te. Tieni a mente queste parole. Nulla è perduto, non hai perso nulla. Hai solo messo pausa. Adesso che tornerai a Firenze vai a casa sua e parla con lui."
"Grazie Francesco. Comunque non sbagli ad amare, sei una bravissima persona. Stai solamente incrociando persone sbagliate sul tuo cammino. Troverai la persona che ti amerà, devi solo cercarla. Non smettere mai di cercare e di donare amore."
"Che queste parole si avverino, ma non c'è futuro per una persona come me. Conserverò le tue parole, conserverò questo piccolo amore che mi hai donato. Infondo il destino ci ha portato a parlarci per scambiarci opinioni. Che il destino continui a fare la sua parte."
Dopo queste parole si alzò zoppicando un po'.
"Dove vai?"
"Continuo il mio viaggio alla ricerca dell'Amore. Arrivederci Daniel."
E così sparì senza dire altro con un'aria malinconica e piena di esperienze e di lezioni da dare al mondo.

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