Capitolo I

448 24 12
                                    

REBECCA

《Ragazzina è ora di svegliarsi,》cantilenò James per l'ennesima volta nel tentativo di svegliarmi. Avevo manifestato più volte la mia insofferenza a questo fastidioso soprannome, ma il mio ragazzo non voleva proprio ficcarselo in testa. Stavamo insieme da parecchio tempo e a dividerci c'erano dieci anni di differenza.

James portava davvero bene i suoi 38 anni e nessuno gliene avrebbe mai dati più di 30 ad una prima occhiata. Aveva i capelli castani tagliati a spazzola e gli occhi azzurri, grandi e profondi, il tipo di bellezza che non passa di certo inosservata. Io, al contrario, ero la tipica ragazza che non viene notata, ordinaria nei miei capelli castano scuro e gli occhi color nocciola o come avrebbe detto James, cioccolato al latte.

《Allora, apri gli occhi sì o no? Farai tardi al colloquio!》 disse James cercando di portarmi via le coperte. In risposta mi avvinghiai ancora di più al morbido tessuto che mi avvolgeva, sperando di avere almeno altri cinque minuti di riposo.
《Sei un gran rompiscatole,》mugugnai prima di nascondere la testa sotto il cuscino.
《Certo, continua pure a dormire. Tanto non si tratta di una delle case editrici più importanti di Londra e non perdi una grossa opportunità. Io lo dico solo per te,》disse prima di uscire dalla stanza furibondo.

Mi alzai dal letto sentendomi la persona più ingrata del mondo e lo raggiunsi in cucina. Pregai mentalmente di non essere davvero così in ritardo come voleva farmi credere, ma purtroppo aveva ragione. Guardando il display del cellulare constatai che erano già le 8.30 e il colloquio era fissato per le 9.

《Mi dispiace averti dato del rompiscatole. Il fatto è che non ho chiuso occhio stanotte,》 dissi cercando di farmi compatire almeno un po'.
《La solita ansia pre-colloquio?》chiese James preoccupato.
《Sì, proprio quella.》

James mi abbracciò cercando di consolarmi. Avrei potuto passare l'eternità a farmi coccolare da quelle braccia forti e protettive, ma la sua voce mi riportò alla realtà.
《E va bene dai. Prendi un caffè e vola a vestirti.》
Detto questo sciolse l'abbraccio e mi passò una tazzina di caffè. Chissà per quale miracolo riuscii a vestirmi e truccarmi solo in un quarto d'ora, un vero record per i miei standard. Ero pronta per andare incontro al mio destino.

James mi aspettava in macchina e non riusciva a fare a meno di fissare l'orologio da polso con aria preoccupata. Era la persona più puntuale e precisa del mondo e il destino aveva messo sulla sua strada proprio me, ritardataria cronica.

Il nostro primo incontro fu piuttosto memorabile. Ci trovavamo nello stesso vagone della metro, spinti l'una verso l'altro a causa della calca del mattino.

Il portachiavi della mia borsa si era agganciato al bottone del suo montgomery e solo arrivata alla mia fermata, quando mi precipitai verso l'uscita, mi accorsi dell'incoveniente. Per poco non feci finire a terra il povero sconosciuto tirandomelo dietro. Non riuscii a liberarmi in tempo e dovetti scendere alla fermata successiva, che guarda caso era proprio la sua. Iniziai a disperarmi ad alta voce alla prospettiva dei rimproveri del mio capo per il ritardo e James cercò di scusarsi in mille modi. Il mattino dopo le nostre strade si incrociarono di nuovo e questa volta l'affascinante ragazzo dai capelli scuri e gli occhi chiari mi invitò a prendere un caffè. Se non fosse stato per quel piccolo incidente forse non ci saremmo mai incontrati ed è per questo che non posso che definirlo un incontro voluto dal destino.

Mentre riflettevo su tutto questo, aprii la portiera e presi posto al suo fianco.
《Per fortuna che stamattina hai deciso di trasformarti in Flash,》disse James con un'aria molto più rilassata.
《Ma che divertente! Si dà il caso che so essere molto veloce quando voglio,》risposi trattenendo a stento una linguaccia.

《Vedrai, andrà tutto bene...》disse mettendo l'auto in moto. Sapeva quanto odiassi il mio lavoro da commessa e aveva gioito insieme a me quando avevo ottenuto il colloquio che desideravo tanto, presso la casa editrice più prestigiosa di Londra.

James mi lasciò davanti ad un bellissimo edificio con i mattoni rossi e poco dopo mi ritrovai a bussare alla porta dell'ufficio di William Harris, direttore della casa editrice Pan Editions.

**Spazio autrice**

Ciao a tutti!!
Questa è la prima storia che pubblico su wattpad :)

In questo capitolo facciamo la conoscenza di Rebecca e James. Sono una coppia ben salda ma la nostra protagonista sta per fare il colloquio più importante della sua vita e questo potrebbe cambiare le cose...

Spero di avervi incuriosito almeno un pò! A presto ;)

Parigi per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora