Capitolo XXV

95 8 0
                                    

LOUIS

Vedere Rebecca abbracciare James in quel modo mi aveva distrutto. Come poteva dirmi che mi amava e poi piangere disperata nel momento di salutare quel maledetto? Non riuscivo davvero a capirlo.

Per quanto fosse possibile, erano settimane che cercavo di evitarla. Credevo davvero di poter ignorare Rebecca, facendo finta di non vederla, restando sordo alle sue richieste di parlarmi. Ma Vincent non la pensava allo stesso modo e non mancava di ricordarmelo ogni volta che ne aveva l'occasione.


《Louis, secondo me ti sbagli di grosso. Rebecca non è innamorata del suo ex. Non più...》commentò Vincent mentre terminavamo il pranzo.
《E allora, perchè era così disperata quando è andato via? Non riesco a togliermi dalla testa il modo in cui si è stretta a lui prima di lasciarlo andare,》dissi scuotendo la testa.
《È proprio per questo che dovresti parlare con lei, non evitarla.》
《Non posso farlo.》
《Sì, invece. Se non fossi così codardo...》
《Lasciamo perdere, ok?》
《Come vuoi,》disse alzando le spalle.

***

《Devo parlarti,》disse Rebecca appena uscii dell'ascensore. Era lì che mi aspettava e quando cercai di andare oltre, mi bloccò il passaggio.
《Vi lascio soli,》disse Vincent allontanandosi in tutta fretta.
《Fammi passare,》dissi cercando di girarle intorno.
《Louis, è davvero importante. Per favore, devi ascoltarmi.》


Qualunque cosa dovesse dirmi, sembrava di vitale importanza e non riuscii ad ignorarla ancora per molto.
《Di cosa si tratta?》
《Non è una cosa semplice. Possiamo vederci dopo il lavoro?》chiese supplichevole.
《Va bene. Spero che sia davvero così urgente come sembra...》
《Ti assicuro che è così.》
《Ok. Allora ti aspetto all'uscita,》dissi facendo un cenno di assenso.

Finito il mio turno di lavoro, salutai Isabelle e poi appena varcata la soglia del mio ufficio, ritrovai Rebecca che mi aspettava impaziente.
《Avevo paura che cambiassi idea e ti ho aspettato qui,》spiegò torturando il braccialetto che portava al polso.
《Capisco. Allora andiamo,》dissi facendole segno di andare avanti.

Mi offrii di accompagnarla a casa per parlare lì con calma, senza nessuno a disturbarci.
《Allora, dimmi di cosa si tratta,》dissi standomene in piedi di fronte a lei.
《Vuoi che vada dritta al punto?》chiese mentre prendeva posto sul divano.
《Sì, sarebbe meglio.》
《Ho un ritardo di circa un mese,》disse tutto d'un fiato.
《Vuoi dire che potresti essere incinta?》
《È proprio quello che sto dicendo.》
《E nel caso lo fossi, come potresti essere sicura che sia mio?》chiesi incrociando le braccia al petto.
《Lo so e basta...》
《Potresti aver sbagliato i calcoli. In fondo, abbiamo sempre usato delle protezioni,》dissi piuttosto freddo. Mi rendevo conto del mio livello di stronzaggine, ma in quel momento ero ancora così arrabbiato con lei da non riuscire ad evitarlo.
《Se ti spaventa tanto, me ne occuperò da sola,》disse offesa.
《Non era quello che intendevo,》dissi andandomi a sedere al suo fianco. Cercai di prenderle la mano, ma la allontanò appena la sfiorai con le mie lunghe dita.

《Ho capito perfettamente. Torna pure ad ignorarmi come hai fatto nelle ultime settimane.》
《Non volevo offenderti.》
《Non è possibile che sia di James, ok?》
《E comunque non sei obbligato a fare niente che tu non voglia!》aggiunse perdendo la pazienza.
《Non è quello che intendevo. Mi hai solo preso alla sprovvista.》

《O forse sei ancora stupidamente convinto che ami James? È di questo che si tratta?》
《Forse ne sono convinto perchè me ne hai dato motivo, non credi?》chiesi fissandola intensamente. Come se guardandola negli occhi, avessi potuto capire cosa stesse pensando davvero, cogliere se mi stesse nascondendo qualcosa.
《Quello era solo un addio.》
《Ma sembra che ti sia costato molto caro...》
《Non posso cancellare quello che c'è stato e per questo dirgli addio mi ha fatto male. Ma non è lui che amo,》disse prendendomi il viso fra le mani.
《Ne sei sicura?》
《Certo. Non so più quante volte dovrò ripetertelo,》disse scuotendo vigorosamente la testa.
《Mi dispiace. È che ho così tanta paura di perderti.》
《Non devi averne,》disse unendo le sue labbra alle mie. La presi per la vita e la feci sedere sulle mie gambe per approfondire meglio il bacio.

《Ti piacerebbe diventare padre? Perchè io sono terrorizzata all'idea,》disse dopo essersi staccata da me. Mi sorrise nervosa in attesa di una mia risposta.
《Certo che mi piacerebbe. Metà me e metà te, non riesco ad immaginare niente di più bello,》dissi stringendola più forte tra le braccia.
《Ma è troppo presto...》
《Hai ragione, dico solo che se il test dovesse essere positivo... non mi dispiacerebbe affatto,》dissi sorridendo incoraggiante. Volevo solo trasmetterle sicurezza e comprensione, stando al mio fianco non avrebbe mai avuto niente di meno. Potevo anche avere un carattere difficile, ma la amavo davvero tanto e la gelosia a volte tirava fuori il peggio di me.

《Io non penso che la prenderei bene,》ammise non guardandomi negli occhi.
《Vorresti abortire?》
《Non è quello che ho detto. Ho paura, ma non credo che avrei il coraggio di farlo,》disse alzando lo sguardo verso di me.
《Ci sono io accanto a te. Non devi temere nulla,》dissi posandole un bacio sulla fronte con fare premuroso.
《Ok, aspettami qui. Vado a fare il test e torno.》
《Bene, non mi muoverò di un millimetro.》

《Eccomi,》disse poco dopo, tornando a sedersi accanto a me sul divano. Tra le mani aveva il test di gravidanza e lo guardava come se fosse una bomba pronta ad esplodere.
《Sei pronto? Tra poco sapremo cosa ci aspetta.》
《Prontissimo,》dissi mettendole una mano sul ginocchio con fare incoraggiante.
《Ci siamo quasi...》

Mentre diceva quelle parole, vidi una scritta comparire sul piccolo display. Diceva chiaramente che non c'era nessuna gravidanza in corso. Non so spiegare che cosa provai esattamente, era più sollievo o più delusione? In quei pochi momenti di attesa, avevo immaginato con gioia come poteva essere tenere un figlio tra le braccia. Eppure la parte più razionale di me, sapeva perfettamente che era ancora troppo presto per formare una vera famiglia e di certo non ci sarebbe mancato il tempo per pensarci.

Se il mio volto era uno specchio di emozioni contrastanti, quello di Rebecca non lasciava spazio a dubbi: era sollevata di non portare una nuova vita in grembo. Ogni preoccupazione lasciò il suo viso e mi sorrise serena.
《È meglio così. Non c'è bisogno di accellerare le cose. Sei tanto dispiaciuto?》
《Va tutto bene. Abbiamo tutto il tempo del mondo,》dissi passandole un braccio intorno alle spalle per tranquillizzarla. 《Quando sarà il momento, sarai un'ottima madre.》
《Tu credi?》
《Certo,》dissi convinto.

**Spazio Autrice**

Ciao a tutti!!
Louis e Rebecca sono riusciti a chiarirsi e forse sono anche più uniti di prima.

Vedreste bene Louis come padre? Anche questa volta la nostra cara coppietta la vede diversamente sulla questione. Chissà come andrà in futuro...

A presto ;)

A presto ;)

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Parigi per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora