Capitolo VIII

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Parigi è sempre bellissima, ma sotto le luci natalizie riusciva a superare persino se stessa. Camminare tra gli scintillanti alberi degli Champs-Élysées addobbati a festa era un vero sogno, un tripudio di luci e colori che ti facevano sentire come dentro una cartolina d'auguri.

James aveva insistito affinché tornassi a Londra per le feste, ma alla fine l'avevo avuta vinta io e avremmo passato il Natale a Parigi. Era la prima volta che mi trovavo nella capitale francese durante le festività natalizie e per nulla al mondo me lo sarei persa!

Era l'ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze e non vedevo l'ora che finisse, perchè subito dopo sarei passata in aeroporto a prendere James. Vincent era giá andato a casa e io stavo dando un ultimo sguardo alla posta elettronica.

Cercavo di concentrarmi, quando all'improvviso sentii due mani coprirmi gli occhi.
《Indovina chi sono,》cantilenò una voce che avrei riconosciuto tra mille.
《James?》domandai incredula.
《Esatto!》rispose togliendomi le mani dagli occhi e facendomi voltare sulla sedia girevole.
《Ma che ci fai qui? Sarei dovuta venire a prenderti tra poco!》
《Ho preso il volo prima. Non sei contenta di vedermi?》chiese James facendo il finto offeso.
《Certo che sono felice! Non hai idea di quanto tu mi sia mancato.》
《Un'idea posso avercela,》disse James facendomi un mezzo sorriso. Mi alzai dalla sedia e mi precipitai tra le sue braccia, le mie labbra trovarono immediatamente le sue, come un assetato in cerca di acqua.

《Ehm, Rebecca?》domandò Louis schiarendosi la voce. Doveva essere entrato senza che me ne rendessi conto e ora mi stava fissando con aria severa.
《Volevo solo augurarti buone vacanze, ma vedo che sei occupata. Tolgo il disturbo,》disse indietreggiando.
《Aspetta, Louis. Non disturbi affatto e poi stavo per passare io stessa a farti gli auguri,》dissi sorridendogli.
《Ti presento James, il mio ragazzo.》
《Piacere di conoscerti,》disse Louis educato.
《Il piacere è tutto mio,》rispose James con uno sguardo inceneritore.

《Ti ho preso una cosa, ma ti prego di non sentirti in imbarazzo. Mi hai detto che avevi intenzione di leggere I tre moschettieri e per caso ho trovato questa bellissima edizione. Non potevo non prenderla,》disse Louis porgendomi un sacchetto rosso con un fiocco blu.
《Ti ho anche detto di cosa si tratta, perciò non vale come regalo e non puoi rifutarlo.》

《Lascia che te lo ripaghi,》proposi sentendomi in imbarazzo, un po' per il significato del gesto e un po' per le occhiate confuse e furiose che mi lanciava James.
《Non se ne parla. Non vorrai offendermi?》chiese Louis piuttosto serio.
《Certo che no.》
《Allora non ti resta che accettarlo,》concluse Louis felice.
《E va bene, grazie. Passa delle buone vacanze.》
《Buone vacanze anche a te. Ora vado,》disse Louis mettendosi le mani in tasca.

***

《Mi vuoi dire che cosa significa questo regalo? C'è una storia tra voi due? Ci sei andata a letto?》chiese James per l'ennesima volta. Da quando eravamo tornati a casa, non faceva che insistere sulla storia che lo stessi tradendo.

Ce ne stavamo in soggiorno, l'uno di fronte all'altro, con James completamente fuori di sè dalla rabbia.
《Ho il diritto di saperlo!》
《Ti ho già detto che non c'è assolutamente niente tra di noi! E se non mi credi, puoi anche tornatene a Londra con il primo volo!》

Era incredibile che avesse così poca fiducia in me, non mi aveva mai fatto una scenata del genere. La lontananza lo aveva reso paranoico.
《Certo, vuoi che mi tolga dalle palle! Così puoi correre dal tuo caro francesino!》disse James con gli occhi che ardevano.
《Ma falla finita!》
《E allora perchè ti ha fatto un regalo? E non pensare che non abbia notato il modo in cui ti guardava!》
《Sei solo paranoico,》dissi allontanandomi di qualche passo.
《Paranoico un cazzo!》
《Ti fidi così poco di me?》chiesi cercando di non urlargli ancora contro, cosa che il suo atteggiamento mi rendeva parecchio difficile.
《Non è di te che non mi fido,》disse avvicinandosi per accarezzarmi una guancia.
《E allora smettiamola di litigare. Perchè se pensi che mi basti cambiare città per buttarmi sul primo che passa... forse dovremmo finirla qui,》dissi con la voce incrinata e lo sguardo basso.
《Non è quello che intendevo,》disse James sollevandomi il mento e puntando i suoi occhi nei miei.
《Mi dispiace, forse ho esagerato. Questa distanza mi sta facendo impazzire e quello stronzo che ci prova con te, di certo non aiuta.》
《Anche per me è difficile. Ma non puoi farmi una scenata solo perchè un collega mi fa un regalo,》dissi cercando di essere comprensiva.

《A mia discolpa posso dire che ti amo?》
《Pensi davvero di cavartela così facilmente?》chiesi riducendo gli occhi a due fessure.
《Immagino di no. Ma puoi provare a perdonare questo povero idiota che ti ama tanto?》
Allaciai le mie braccia intorno al suo collo facendo finta di pensarci. 《Potrei provarci,》dissi mordendomi il labbro, sapendo che non avrebbe resistito alla provocazione. Si avventò sulle mie labbra e mi strinse a sé con forza.

《Che ne dici di vedere il mio ultimo acquisto?》dissi allontanandomi all'improvviso.
《Adesso?》
Mi tolsi il cardigan e sbottonai la camicetta con molta calma, quello che bastava per permettere a James di ammirare il mio nuovo push-up in pizzo rosso e bordo bianco.
《Ti piace?》chiesi maliziosa. Dopo sette anni insieme mi divertivo ancora a sorprenderlo con completini intimi a tema e a James la cosa non sembrava dispiacere per niente.
《Molto bello. Ma mi piacerebbe vedere il resto...》
《Forse potrei accontentarti...》dissi vaga mentre finivo di sbottonare la camicetta.

**Spazio Autrice**

Ciao a tutti!!
La lontananza inizia a farsi sentire e anche un semplice regalo riesce a mandare James su tutte le furie.

Sarà solo paranoia? O forse fa bene a preoccuparsi?

A presto ;)

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