Capitolo IX

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James era tornato a Londra solo da qualche giorno e già mi mancava da morire. Non ne potevo più della lontananza e il suo insistere riguardo al non farmi abbacinare dal mio nuovo collega, non faceva che peggiorare le cose. Vista la sua paranoia avevo provato ad affrontare l'argomento trasferimento, ma non se la sentiva di lasciare il suo lavoro sicuro per dover ricominciare in un'altra città.

Nemmeno io volevo rinunciare alla mia vita a Parigi e quindi ci trovavamo davanti ad un impasse. Sarebbe arrivato il momento in cui uno dei due avrebbe dovuto cedere e con il mio stage a più della metà del percorso, il momento di decidere si avvicinava sempre di più.

《Che cos'hai?》chiese Louis risvegliandomi dalle mie riflessioni.
《Come, scusa?》
《È da un po' che ti parlo... sono arrivate chiamate dalla sede di Londra? Aspetto la conferma per un romanzo...》disse Louis passandosi una mano fra i capelli.
《Ma prima dimmi come stai. C'è qualche problema?》chiese preoccupato.
《Tutto ok e no, non ci sono state chiamate da Londra. Ti faccio sapere se ci sono novità. Posso fare altro?》dissi in tono un pò sgarbato, di chi preferirebbe essere lasciato in pace.
《Magari puoi dirmi la verità. È chiaro che c'è qualcosa che non va.》
《Perchè non ti fai i cazzi tuoi, Louis? Sicuramente avrà litigato con il suo ragazzo...》intervenne Vincent che non si perdeva mai una conversazione tra me e il suo caro amico.
《È vero? Avete litigato?》chiese Louis molto interessato.
《Non proprio. Ma preferirei non parlarne se non vi dispiace,》dissi irritata, rivolta a tutti e due.
《Come vuoi, ragazzina,》disse Vincent annoiato. Tra tutti i soprannomi doveva usare proprio quello? James amava chiamarmi così e il suo ricordo era così forte da farmi stare male.

《Scusatemi, torno fra un attimo,》dissi prima di allontanarmi verso la toilette. Avevo bisogno di un po' di tempo da sola, senza nessuno che mi scrutasse in cerca di risposte. Mi bagnai i polsi per calmarmi un pò e uscii dal bagno.

Arrivata davanti alla porta dell'ufficio, sentii Vincent e Louis che discutevano. L'argomento d'interesse ero proprio io.

《Louis, io proprio non ti capisco. Potresti avere qualsiasi ragazza tu voglia e devi proprio provarci con la mia assistente? E per di più, sembra decisa a restare fedele al suo ragazzo. Perchè perdere tempo?》
《Lei è...》
《Diversa? Ma non mi dire.》
《Sì, esatto. Sento che c'è un legame speciale tra di noi.》
《Alle donne piacciono queste cazzate romantiche, ma con me non funzionano... dovrai fare di meglio!》
《Vincent, che vuoi che ti dica? Mi sono innamorato e gradirei che la smettessi con le tue frecciatine e non lo dico per me.》
《E va bene, se proprio non riesco a farti cambiare idea... farò uno sforzo e cercherò di comportarmi meglio.》
《Grazie.》

Avevo sentito abbastanza e quindi bussai per manifestare la mia presenza.
《Avanti,》disse Vincent.
Presi posto alla scrivania con due paia di occhi che non smettevano di fissarmi.
《Tutto bene?》chiese Louis avvicinandosi.
《Sì, certo,》risposi non distogliendo gli occhi dal computer.
《Allora io vado,》disse deluso dalla mia risposta fredda.

《Devi proprio essere così dura con lui?》chiese Vincent dopo un lungo silenzio.
《Non capisco di cosa parli.》
《Io dico che lo sai benissimo...》
《Mi dispiace, ma mi sembra l'unico modo. Non voglio illudere nessuno,》dissi triste.
《Louis non è stupido e ha capito perfettamente che sei impegnata con quell'inglese del cavolo. Trattarlo di merda non serve a niente,》
《Non era mia intenzione.》
《Lo so, ma è successo,》disse Vincent mentre riordinava alcuni fogli sulla scrivania.
《Siete amici da tanto?》
《Da quando è stato assunto qui, saranno sei anni ormai. Lo so che non dovrebbero essere affari miei, ma ci tengo a quel ragazzo.》
《Capisco perfettamente.》
《Bene. Allora torniamo al lavoro,》disse Vincent posando il suo sguardo indagatore su di me.

Per un attimo mi fece quasi paura. Era chiaro che tutto ciò non gli piaceva per niente, ma allo stesso tempo voleva assicurarsi che non spezzassi il cuore al suo amico. Nel caso fosse successo me l'avrebbe fatta pagare cara, ecco cosa comunicavano i suo occhi taglienti.

Louis non mi era così indifferente come avrei voluto ed è per questo che avevo cercato di essere fredda e distaccata, ma così facendo non avevo fatto altro che peggiorare le cose. Amavo James e il solo fatto di pensare a degli occhi di ghiaccio che non gli appartenessero mi devastava, il senso di colpa mi stringeva lo stomaco. Eppure trattare Louis in malo modo non era la soluzione.

James non faceva che mettermi in guardia e lo stesso faceva il mio sesto senso, ma il mio collega non era stato che gentile e cortese con me, di certo non meritava il modo in cui lo avevo trattato. Sarei andata da lui e gli avrei chiesto di pranzare insieme. Avevo bisogno di chiarire il mio comportamento, almeno questo glielo dovevo.

**Spazio Autrice**

Ciao a tutti!!
Louis inizia a diventare piuttosto insistente e vi anticipo che i prossimi due capitoli saranno dal suo punto di vista.

A presto ;)

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