LOUIS
La freddezza di Rebecca mi aveva spiazzato e visto che non avevo nessuna intenzione di continuare a farmi ignorare, me ne tornai nel mio ufficio. Dopotutto, avevo una dignità da mantenere.
《Tutto bene?》chiese Isabelle soppesandomi. A quanto sembrava, la mia faccia parlava da sola perchè quando risposi con un monosillabo decise di non insistere.
La realtà era che non andava tutto bene per niente. Come poteva quella ragazza avere tanto potere su di me? Era così, da quando qualche mese prima era entrata dalla porta del mio ufficio accompagnata da Vincent. Quando il mio amico le aveva fatto notare che mi stava fissando da un bel po', era quasi morta d'imbarazzo e non ero riuscito a nascondere il mio divertimento. Davvero poco carino da parte mia, ma non era una situazione nuova per me, capitava spesso che le persone si fermassero a fissarmi. Rebecca si era giustificata dicendo che le ricordavo qualcuno e più tardi avevo scoperto, a mio rammarico, che si trattava del suo ragazzo.
Se non fosse stato per quel maledetto inglese che tanto le stava a cuore, le cose sarebbero andate molto diversamente. Se dopo tanto tempo, il mio cuore aveva ripreso a battere per qualcuno, doveva esserci una ragione. Io e Rebecca eravamo destinati a condividere qualcosa di unico, ormai ne ero certo, non dovevo far altro che aspettare.
《Avanti,》disse Isabelle. Qualcuno aveva bussato alla porta ed io ero così preso dai miei pensieri da non averlo sentito.
《Scusate il disturbo... Louis, ci sono questi contratti da controllare e firmare,》disse la ragione dei miei tormenti.Rebecca posò dei fogli sulla scrivania e mi fissò in attesa di una risposta. La freddezza di poco prima aveva lasciato spazio al suo solito sorriso. Speravo di non dover ringraziare Vincent per questo, sapevo che era perfettamente capace di far cambiare idea a chiunque.
《Ok, grazie. Dopo li guardo.》
《Hai da fare per pranzo? Ho dei dubbi su una cosa, ma non vorrei disturbare Vincent,》disse Rebecca attirando anche l'attenzione di Isabelle. Era palese che fosse una scusa per parlarmi e faticai non poco a nascondere il mio entusiasmo.
《Nessun impegno,》dissi senza esitare.
《Allora ci vediamo dopo!》disse passandosi una mano fra i capelli castani.La innervosivo e questo mi faceva sperare che non le fossi del tutto indifferente. Prima che sparisse dalla mia vista indugiai un attimo sul suo corpo, indossava un maglioncino blu, una gonna a pieghe dello stesso colore e le gambe erano fasciate dentro dei collant scuri. Sembrava inconsapevole del suo fascino e questo la rendeva ancora più bella ai miei occhi.
Non avevo dovuto aspettare molto prima che il destino bussasse letteralmente alla mia porta. Vincent avrebbe detto che mi perdevo in stronzate romantiche, ma io ero convinto che fosse molto più di questo.
Alle 13 in punto spensi il pc, salutai Isabelle e corsi a piazzarmi davanti alla porta dell'ufficio di Rebecca. Probabilmente avrei dovuto affrontare le occhiatine di Vincent, ma non m'importava.
《Ciao! Mi aspettavi?》chiese Vincent comparendo sulla soglia.
《In realtà no.》
《Ho capito...》disse Vincent facendomi l'occhiolino prima di sparire verso l'uscita.Non mi aveva chiesto nulla, ma solo perchè si aspettava di saperne molto di più dopo pranzo. Avrei cercato di ridurre le informazioni al minimo, non perchè non mi fidassi di lui, ma perchè non amavo parlare di me e più di ogni altra cosa volevo proteggere Rebecca.
《Ciao.》
《Ciao a te,》dissi sorridendole dolcemente.
《Vincent ti ha detto qualcosa?》chiese portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
《Niente di cui preoccuparsi. Andiamo a pranzo?》
《Certo,》rispose Rebecca sollevata dalla notizia.Andare nello stesso ristorante in cui pranzavo di solito con Vincent era escluso, sicuramente non aveva un bel ricordo di quel giorno, anche se alla fine era andata meglio del previsto. Nonostante le continue frecciatine di Vincent, Rebecca aveva cercato di mantenere la calma parlando di libri ed è così che avevo scoperto quanto avessimo in comune. Da quanto le brillavano gli occhi mentre ne parlava, doveva amarli davvero molto.
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Parigi per sempre
RomanceUn'antica leggenda dice che ogni persona, fin dalla nascita, porta legato al mignolo della mano sinistra un filo rosso che lo collega alla propria anima gemella. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai. Quando Rebecca si trasfe...