REBECCA
《Sveglia bella addormentata,》disse Louis scostandomi i capelli dal viso nel tentativo di farmi aprire gli occhi.
《Solo cinque minuti...》
《Sei sicura ti bastino?》chiese iniziando a mordicchiarmi il collo.
《Niente succhiotto!》dissi spalancando gli occhi e spingendolo via.
《Non stavo per farlo...》
《Meglio non correre il rischio. Che figura ci farei con i tuoi?》chiesi mettendomi seduta.
《Hai l'aria talmente innocente che non lo noterebbero nemmeno,》rispose alzando le spalle.
《Come no...》dissi poco convinta.
《Scendiamo di sotto oppure ordino la colazione in camera?》
《In camera, ovvio!》
《Bene, ora chiamo.》
《Grazie,》dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.Dopo aver fatto colazione, il tempo sembrò volare e mi ritrovai ben presto davanti allo specchio indecisa su cosa indossare per il fatidico pranzo.
《Allora, cosa ne dici di questo?》
《Ti sta molto bene,》disse ammirando l'abito in velluto verde bosco con le maniche a campana che avevo scelto. Arrivava appena sopra le ginocchia e sotto avevo messo dei collant pesanti con degli stivali col tacco.
《Ma pensi che sia adatto?》
《Certo. Non preoccuparti,》disse venendo dietro di me per passarmi le braccia intorno alla vita. 《Di cosa hai paura esattamente?》
《Di non essere all'altezza. Potrei dire o fare qualcosa di molto stupido.》
《Non succederà e se proprio dovesse accadere, prometto di attirare tutta l'attenzione su di me. Cosa ne dici?》
《In effetti sei molto bravo in questo,》dissi sorridendo.
《Eccolo il sorriso che volevo vedere!》
《Comunque anche tu stai molto bene,》dissi contemplando la nostra immagine riflessa. Louis indossava un maglioncino bianco a trecce a collo alto e sotto dei jeans scuri con degli stivaletti bassi.
《Ti ringrazio. Sei pronta ad andare?》
《Sì,》dissi facendo un respiro profondo.***
《Posso suonare?》
《Fai pure,》dissi combattendo il mio istinto di darmela a gambe.
Louis suonò il campanello e mi strinse la mano con fare rassicurante. All'interno della casa sentii dei passi avvicinarsi e poi la porta si spalancò.《Eccovi! Vi stavamo aspettando,》disse una bella ragazza dai capelli lunghi e biondi che doveva essere la sorella di Louis.
《Siamo in perfetto orario,》disse il mio ragazzo prima di prenderla fra le braccia
《Tu devi essere Rebecca,》dedusse la bionda sorridendomi incoraggiante.
《Proprio io.》
《Io sono Susanne. È un vero piacere conoscerti. Posso abbracciarti?》
《Certo,》risposi un pò impacciata. Mi strinse le braccia intorno alle spalle con gentilezza e poi mi sorrise sincera.
《Entriamo in casa? Mamma e papà sono impazienti di conoscerti...》
《Andiamo,》dissi cercando lo sguardo di Louis, che mi fece un occhiolino incoraggiante. Strinsi la sua mano in cerca di coraggio e mi addentrai in casa.《Rebecca, giusto?》chiese una signora bionda dagli occhi chiari appena varcai la soglia del soggiorno.
《Sì. È un piacere conoscerla. Immagino sia la madre di Louis,》dissi porgendole la mano.
《Esattamente, ma chiamami Claire. Non c'è bisogno di essere formali.》
《E io sono Adrien,》disse l'uomo al suo fianco. Impossibile non capire chi fosse, era la copia esatta di Louis, solo un po' più vecchio.
《È un vero piacere,》dissi stringendo anche la sua mano.《Sei davvero molto carina,》commentò Claire per rompere il ghiaccio.
《Ehm, grazie.》
《Ve l'avevo detto,》dichiarò Louis passandomi un braccio intorno alla vita.
《Serve una mano con la tavola?》chiesi cercando di spostare l'attenzione su qualcos'altro.
《Non devi preoccuparti, è tutto pronto. Louis aveva proprio ragione, sei semplicemente adorabile. Un vero tesoro...》disse Claire accarezzandomi un braccio. Guardai il mio ragazzo in cerca d'aiuto, ma era troppo impegnato a gongolare per capire.
《Visto che è pronto, perchè non andate tutti in sala da pranzo? Io e Rebecca pensiamo a portare i piatti...》disse Susanne venendo in mio soccorso.
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Parigi per sempre
RomanceUn'antica leggenda dice che ogni persona, fin dalla nascita, porta legato al mignolo della mano sinistra un filo rosso che lo collega alla propria anima gemella. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai. Quando Rebecca si trasfe...