Mentre annaspavo cercando di stare dietro a James, non potevo fare a meno di notare quanto stesse bene in maglietta e pantaloncini. Boxe e corsa davano i loro risultati: aveva un bel fisico scolpito, con spalle larghe, braccia muscolose e gambe toniche. Dei muscoli non eccessivi da culturista, ma abbastanza definiti da attirare lo sguardo di mezza Hyde Park. James avrebbe detto che me lo stavo immaginando, ma la realtà era che non si rendeva conto di tutte le attenzioni che attirava su di sé. Modesto era il suo secondo nome.
《Stiamo quasi camminando. Che ne dici di aumentare un pò il passo?》domandò James speranzoso.
《Aumentare il passo? Ma se non ce la faccio più!》risposi quasi senza fiato.
《Abbiamo appena iniziato e già ti lamenti. Se ti unissi più spesso a me quando vado a correre...》
《E va bene, ammetto di essere un caso disperato. Ora possiamo fermarci?》chiesi quasi supplicando con le mani giunte.
《Come vuoi...》disse James sorridendomi e avviandosi verso la panchina più vicina.Nonostante la corsa mi avesse sfinito, i benefici erano innegabili. Mi sentivo molto più leggera e pronta per affrontare l'argomento "trasferimento Parigi".
《James, sai che dobbiamo parlarne vero? Il signor Harris si aspetta una risposta per lunedì.》
《Non so di cosa tu stia parlando,》disse James evitando il mio sguardo. Gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi negli occhi. 《Nessuna distanza cambierà il fatto che ti amo. E poi non sarò nemmeno così lontana.》
《Non sarai al mio fianco... ma non ti chiederei mai di rinunciare. Dicevo sul serio quando ho detto che sono felice per te,》disse James cercando di sorridermi, un sorriso triste e malinconico.Mi fece sedere sulle sue gambe e quando le nostre labbra s'incontrarono fu come il divampare di un incendio. Un bacio che era come una promessa, incancellabile e indistruttibile. Mentre James mi stringeva a sé in un tentativo disperato di tenermi accanto per sempre, io facevo lo stesso, aggrappandomi ai suoi capelli, alla sua maglietta, imprimendo dentro di me il suo odore, le sue mani su di me. La paura di perdersi e di allontanarsi l'una dall'altro era devastante. Forse irrazionale vista la poca distanza che ci avrebbe separato, ma l'amore è irrazionale.
***
I primi raggi di sole iniziavano a filtrare attraverso la stanza, facendomi rendere conto di quanto il tempo fosse volato via in un soffio.
《Stanotte non ho chiuso occhio... se continui ad usare questa scusa del tempo da non sprecare, mi manderai a Parigi sfinita! O forse questo è tutto un tuo piano, non è così?》dissi puntellandomi su un gomito, mentre cercavo di restare seria.
《Mio Dio! Mi hai scoperto!》disse James portandosi le mani al viso con fare teatrale.
《Quanto sei scemo!》dissi colpendolo con il mio cuscino. Lo afferrò e mi tirò a sé iniziando a baciarmi, ma a tradimento iniziò a farmi il solletico.
《No, lasciami! James basta!》dissi tra risate incontenibili.
《Ti arrendi?》
《Mai! Piuttosto mi mangio una scimmia!》dissi continuando a dimenarmi come una posseduta, fino a che non lo colpii proprio nel punto più sensibile.
《Mi hai preso in pieno,》disse James come se gli mancasse l'aria.
《Scusami... mi dispiace tanto!》Il mio caro fidanzato si alzò dal letto dolorante, si infilò i boxer e io cercai con tutta me stessa di non scoppiare a ridere. La situazione era così comica, che a malapena riuscii a trattenermi fino a che non ebbe varcato la soglia.
《Ti ho sentita! Sappi che se rimango menomato ci rimetti anche tu!》gridò James dal corridoio. Questo mi fece ridere ancora di più e lo sentii sbuffare sonoramente mentre entrava in bagno.Una volta passato l'attacco di euforia, il sonno arretrato si fece sentire e mi ritrovai a sbadigliare sonoramente. Dopo essere tornati dal parco, avevamo cenato in fretta, per poi rinchiuderci in camera dove c'eravamo abbandonati l'una tra le braccia dell'altro per tutta la notte.
《Ti interesserà sapere che lì sotto è tutto a posto,》disse James cogliendomi di sorpresa.
《Bene! Ma ora perchè non vieni qui a farmi compagnia? Ho un gran sonno...》dissi sbadigliando per l'ennesima volta nel giro di qualche minuto.
《Ogni tuo desiderio è un ordine,》disse James mentre mi raggiungeva sotto le lenzuola. Mi strinse a sé e io chiusi gli occhi, abbandonandomi tra le sue braccia, felice e rilassata.Avevo preso la decisione di partire per Parigi, accettare la proposta del signor Harris era sicuramente la scelta più giusta. Per quanto fosse difficile, ora sapevo che potevo contare sul sostegno di James e questo mi tranquillizzava più di ogni altra cosa al mondo.
**Spazio Autrice**
Ciao a tutti!!
Grazie per le visualizzazioni ❤In questo capitolo conosciamo meglio James e intanto la partenza si avvicina!
A presto ;)
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Parigi per sempre
Storie d'amoreUn'antica leggenda dice che ogni persona, fin dalla nascita, porta legato al mignolo della mano sinistra un filo rosso che lo collega alla propria anima gemella. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai. Quando Rebecca si trasfe...