Epilogo

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“Vorrei che mi parlaste dei progressi che avete fatto in questi due anni” Izzy era seduta sulla comodo poltrona guardando i due seduti di fronte a lei.

“Ce la caviamo bene, guardi non vorrei dire bugie ma ci sono delle volte in cui vorrei…” mimò un gesto che Izzy interpretò come un strangolarlo? “ucciderlo ma…”

“Lo stesso vale per me” disse sorridendo il compagno.

“Non sono mai riuscito a colpirlo” quanto amore c’era nell'aria, com’era possibile che esistessero delle coppie così solide e lei non riuscisse a trovare uno straccio di uomo decente?! Certo i migliori erano già tutti occupati oppure erano gay.

“È una cosa positiva, certe volte bisogna sforzarsi di andare avanti”

“Questo è il matrimonio no?!"

“Si, scegli il bersaglio…” quella frase non voleva dire niente eppure sembrava volesse dire tutto. Uno sguardo vale davvero più di mille parole.

“Abbiamo cambiato casa”

“È vero sì, abbiamo comprato un loft a Brooklyn” avevano pure un nuovo nido d'amore! Perché? Perché dovevo vivere in un appartamento di 20 mq?

“Ho cambiato lavoro. Una ventata di novità, niente più viaggi lunghi che mi terranno lontano da casa.”

“Già, abbiamo chiuso con quel genere di vita. Abbiamo altre priorità adesso...” sembrava che parlassero con lei ma che allo stesso tempo la ignorassero. Richiamò la loro attenzione con una frase a effetto, quelle frasi profonde da psicologi che avrebbe dovuto usare più per se stessa che per quella coppia. Dare più ascolto ai consigli che dava ma dopo tutto a consigliare ad altri si è sempre più saggi, quando si deve fare da soli non sappiamo mai niente. Sbagliamo sempre.

“Affronterete sempre delle sfide nella vita, sarete minacciati, ma potrete vincere insieme”

“Beh fino ad adesso…”

“Fino ad adesso?!” Alec era sorpreso e felice. Non aveva mai visto un viso tanto rilassato e allegro. La prima volta che aveva incrociato i suoi occhi erano spenti, c’era qualcosa che li tormentava, come se interpretare una parte, senza mostrare mai il suo vero essere. Ma ora era come se il cupo marrone avesse lasciato più spazio al verde dei suoi occhi nocciola. Era finalmente libero di essere se stesso. Non sapeva bene cosa fosse successo, la loro motivazione lasciava alquanto a desiderare: come può una partita a paint ball riallacciare così un rapporto che sembrava pronto ad andare in frantumi? Okay d’accordo Alec si era preso un proiettile al posto suo e Magnus lo aveva sorretto in un momento di difficoltà ma… forse il fatto di aver dimostrato di mettere l’altro prima di se stessi, forse era questa la spiegazione più appropriata per Amore.

“Beh lascio vagare la fantasia…”

La loro risata risuonò scintillante nella stanza. Quel suono la riscosse dai suoi pensieri.

“Abbiamo una nuova sfida… è un lavoro che spetta a tutti e due e chissà a cosa potrà portare. È stato un impegno, prendersi cura di qualcuno insieme…”

Izzy non capiva di cosa stessero parlando… prendersi cura di… aspetta, una nuova casa, un lavoro che non li fa più stare lontani da casa per settimane, “Abbiamo chiuso con quel genere di vita, abbiamo altre priorità adesso”, quella punta luminosa nello sguardo di entrambi… erano diventati genitori!
Stava per chiedere di cosa stessero parlando, un modo discreto per farsi dire esattamente quello che voleva sapere senza chiedere direttamente: siete diventati papà?! Quando un vociare acceso proveniente dalla sala d’aspetto non costrinse tutti i presenti a voltarsi. Alec e Magnus si alzarono preoccupati dalla sedia dirigendosi verso la porta, ed Izzy dovette fare uno scatto sui trampoli che lei chiamava scarpe per raggiungerli e ficcare, in maniera discreta, il suo nasino negli affari dei due misteriosi coniugi. Dopo tutto era il suo studio, aveva tutto il diritto di sapere cosa stava accadendo!

“Chi è il tuo zio preferito? Avanti di Jace”

“No piccolino, è Simon, dì Simon”

“No, Jace. J-a-c-e, Jace”

“Simon”

“Ma cosa dici, guarda con che occhioni mi guarda, sono di certo io il suo prediletto. Da bravo dì Jace”

“Ma figuriamoci! Ti guarda come se fossi un orco. È paura quella che gli leggi nello sguardo non adorazione! Vero piccolino? Simon ha ragione. Simon”

“Smettila di mettergli strane idee in testa. I tuoi poteri Jedi non funzionano su di lui. Vero?! Ma quanto è strano quello lì? Non aver paura ci sono io a tenerti lontano dalle sue perdite dita. Si io Jace”

“Allontana quelle mani di fata Mozart. Non è mica un pianoforte! Vieni da Simon. S-i-m-o-n”

“Che ne direste di Clary?!”

“Taci donna! Non ti intromettere, gli uomini stanno parlando!”

“Come prego?! Jonathan Christopher Herondal!”

“Non è un bene quando comincia a elencare tutti i tuoi nomi”

“Simon Levi Lewis!”

“Come diavolo fai a sapere il mio secondo nome? Sei un Jedi anche tu?”

“Io e tua mamma abbiamo fatto delle luuuunghe chiacchierate.”

“Adesso capisco perché credevano che la gente con i capelli rossi avesse a che fare con il diavolo! Guarda i suoi occhi Jace sembra posseduta!”

“Come con questa mia faccetta d'angelo?!”

“Alec e Magnus” disse appena la porta si spalancò mostrano i visi dei due chiamati in causa. Neanche il tempo di uscire dalla porta che già i due più valorosi guerrieri si erano andati a rifugiare dietro le spalle dei due loro salvatori. La rossa aveva gli occhi che le lampeggiavano. Era sempre stata molto emotiva… forse anche un po' lunatica.

“Hey calmatevi! Cosa sta succedendo?” chiese Alec cercando di mettere un po' d'ordine. Aveva lo spirito di un leader e chi nasce tale muore tale. Quella domanda non fece altro che scatenare una valanga di chiacchiere e frasi che andavano sovrapponendosi diventando incomprensibili.

“Ora basta! Fate silenzio! Tutti voi!”

Ammutolirono all'istante allontanandosi dalla porta mostrando la mora che aveva parlato o meglio ordinato con voce da sergente maggiore, di tacere.
Izzy stava a braccia conserte, gambe leggermente divaricate. Nonostante l’altezza non proprio imponente sembrava sovrastare tutti compreso Alec. Avendo ottenuto l'attenzione si schiarì la gola e sistemandosi la camicia ricominciò a parlare.

“Adesso esigo delle spiegazioni. Perché state disturbando la mia seduta? Chi siete e che ci fate qui e soprattutto dov'è il bambino!” passò lo sguardo sul volto di ogni presente ricevendo in cambio solo sguardi in cui si leggeva un enorme punto interrogativo rosso e in grassetto. Arrivata all’ultimo volto sentì una stanza sensazione nello stomaco. La sua sicurezza vacillò per un istante scombussolata dallo sguardo del ragazzo che a quanto aveva capito si doveva chiamare Sheldon, o forse Simon?

“Di quale bambino sta parlando signora?” Sheldon/Simon gli rivolse ingenuamente la domanda sistemandosi gli occhiali dalla montatura spessa.

“Puoi chiamarmi Izzy” per poco non gli sorrise sognante. Riprenditi Isabelle Woodlight!

“Izzy, qui non ce nessun bambino…” disse pacato abbozzando un sorriso.

“Aaaahhh, si” sospirò, rendendosi conto di quanto sembrasse ridicola, almeno ai suoi occhi o meglio alle sue orecchie si riscosse serrando la mandibola e corrugando la fronte.

“Ho delle risposte e vorrei le domande! Ora!” il dubbio sul volto del suo interlocutore gli fece corrugare la fronte dandogli un’espressione da cagnolino.

“Giusto, Izzy. Credo che dovremmo dare delle spiegazioni. Comincio con il presentarle… la truppa. Questo è Jace, il mio migliore amico, questa è la sua ragazza Clary e lui è Simon il miglior amico di Magnus e questa è Cake.” Il suo sguardo non aveva lasciato nemmeno per un momento gli occhi di… Simon! Ma certo un ragazzo così bello non poteva certo chiamarsi come il suo prozio!

Sembri una stalker Izzy. Se lo fissi ancora per un po' ti prenderanno per una maniaca!

“Ciao Izzy” sentendosi chiamare per nome da una voce gracchiante batté ripetutamente le palpebre e seguì il suono dalla voce fino ad arrivare alla fonte. Quello di certo non era un bambino!

“Cake è il nostro Cacatua” disse sorridendo soddisfatto Magnus finendo la presentazione che aveva cominciato Alec. Rimase interdetta ancora pochi attimi poi ritrovò di nuovo l’uso della parola

“Voi non avete adottato un bambino?” la domanda fece scoppiare in una fragorosa risata tutti i presenti esclusa la ragazza che a quanto pare aveva un talento per le battute.

“Ma vedresti questi due genitori?!”

“Ma dai un bambino! Jace ha ragione noi non… siamo quel tipo di coppia!” disse Alec sorridendo soffermandosi a pensare però sull’ultima frase. Lanciò uno sguardo al compagno cercando un suo segno. “Almeno non adesso…”

“Beh siamo sempre in tempo a cambiare idea, no Alexander?” rispose Magnus fissandolo negli occhi.

"Non possiamo escludere nulla. Chissà cosa ci riserva il futuro.”

“Non importa cosa accadrà, Izzy ha ragione. Ci potranno essere delle sfide, delle minacce in agguato ma insieme, possiamo affrontare qualsiasi cosa.”

The end

Mr. & Mr. Lightwood-Bane // MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora