Alec si svegliò infastidito da un raggio di sole che lo colpì in pieno volto. Apri gli occhi, in principio disorientato dal luogo in cui si trovava. Dopo pochi secondi però il ricordo dell’intensa serata precedente lo investì e tutto gli fu chiaro. Accarezzò il braccio di Magnus che aveva intorno alla vita ricevendo in cambio un bacio in mezzo alle scapole.
“Buongiorno fiorellino”
“Giorno Mags” si rigirò tra le sue braccia lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra.
“Che ne diresti di fare colazione?”
“Dopo l’intensa attività fisica di ieri mi mangerei un bue” e lo stomaco di Magnus diede conferma brontolando.
Alec ridacchiando della faccia imbarazzata del compagno gli strusciò il naso contro il suo e si alzò per prendere qualcosa da mangiare. Essendo scalzo dovette fare molta attenzione ai vetri infranti e alle schegge di legno sparse sul pavimento. Magnus osservava incantato quella figura angelica che si muoveva quasi danzando, illuminato dai primi raggi di sole e che dopo tutti questi anni continuava a stregarlo. Come faceva? Se lo era sempre chiesto. Dopo tutti questi anni gli mandava ancora in confusione il cervello. Avrebbe fatto di tutto per quel ragazzo, sarebbe andato contro tutto e tutti per lui, glielo aveva già dimostrato, ma era anche fermamente convinto che sarebbe anche morto per lui. Se mai sarebbe accaduto il cervello non aveva bisogno di pensare. Avrebbe agito il cuore. Dopo tutto l'amore è mettere il prossimo prima di te stesso. Alec tornò con due tazze stranamente scampate all’esplosione, due cucchiai, un sacchetto di cereali e ciò che restava del latte non esploso la sera prima. Vedendolo tornare da lui Magnus scacciò quei pensieri. Non voleva rovinare quel momento con pensieri di morte! Si tirò a sedere e aiutò il suo amore prendendo le cose che aveva in mano. Alec gli si accomodò a fianco cominciando a mangiare latte e cereali. Sembravano due normali adolescenti che facevano colazione insieme dopo una notte d’amore se non fosse stato per la casa distrutta e le ferite sui volti.
“Sai zuccherino che sei ancora più affascinante quando combatti?”
“Anche se ti mando al tappeto tanto facilmente?”
“Guarda che ti ho lasciato vincere!” disse Magnus in tono fintamente offeso.
“Io non credo proprio. Sono stato io ad andarci piano se no a quest’ora non saresti qui a parlare con me” Alec era divertito.
“Sarebbe stato un vero peccato…” non vi era più traccia di sarcasmo. Guardava sognante il profilo di Alec il quale sentendosi osservato ricambiò lo sguardo.
“Già…”
Magnus prese una cucchiaiata di cereali e la rivolse in direzione delle labbra sorridenti di Alec.
“L’areoplanino sta per entrare nell'hangar”
“Seriamente Magnus?” Alec lo guardò divertito, con un sopracciglio alzato.
“Guarda che ho un cucchiaio e non ho paura di usarlo!” lo avvertì brandendo il cucchiaio come fosse un'arma.
“Cos'è una sfida?” Magnus lo guardò furbescamente.
“Sei tu che vuoi la rivincita. Io avevo già vinto”
“Che il secondo round abbia inizio!” e così dicendo gli saltò addosso rovesciando il latte ma nessuno dei due vi badò. La sfida a chi partiva di più il solletico e chi baciava meglio era cominciata. Alec dovette arrendersi. Non riusciva più a respirare dalle risate. Anche Magnus rideva ma smise all’istante quando vide che puntato al petto di Alec c’era il laser rosso di un mirino.
“Giù!” gridò tirando a terra Alec proteggendolo coprendolo con il suo corpo.
Ruppero una finestra lanciando una granata stordente all’interno della casa. I due amanti uscirono in fretta e furia così come erano vestiti o meglio, svestiti! Uscendo in strada cercarono subito un’auto adatta per la fuga. Dovevano andarsene il più in fretta possibile. Non li avrebbero mi lasciato in pace. Con passo svelto si dovessero mano nella mano verso una Chrysler grand voyager del 2005.
“Salve vicini” di nuovo Luke con quell’odioso cane.
Ma fa altro nella vita che portare a passeggio quel cane?
“Salve Luke” risposero distrattamente i fuggitivi.
“Ci presti la macchina?” chiese sfacciatamente Magnus.
“Certo” rispose cortesemente il vicino, un po' spiazzato dalla domanda.
“Se aspettate un attimo vado a prendere le chiavi…” continuò.
“Non serve grazie, la facciamo partire con i fili” rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo Alec.
“O-Okay” il vicino era sempre più confuso e quindi li lasciò andare senza ulteriori domande.
Era talmente stranito dall’assurda faccenda che neanche si accorse che i due indossavano soltanto dei boxer e una maglietta. Si riscosse solamente quando la casa dei due saltò in aria e realizzò finalmente tutte le assurdità di quella strana coppia. Voleva fermarli ma ormai erano già saliti in macchina e partirono sgommando. Lasciandolo solo, sbigottito e in mezzo alla strada.
Salve miei piccoli Shadowhunters! Ebbene sì. Non state sognando. Questa storia si è davvero aggiornata! Avevate perso le speranze vero?! Malpensanti. Sono viva e sono tornata. Aggiornerò più spesso ve lo garantisco. Non farò più passare mesi. Parola di Scout! Al prossimo capitolo ciao.
Si dissolve in una nuvola di fumo blu.
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Mr. & Mr. Lightwood-Bane // Malec
Hayran KurguUna coppia normale, con un matrimonio normale, con problemi normali. E se fosse solo apparenza? Questa storia è liberamente tratta dal film Mr. & Mr. Smith. I personaggi nn sono frutto della mia fantasia ma di quella di Cassandra Clare.