Capitolo 15

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Magnus non si aspettava di trovare il suo Angelo in quello stato ma una piccola, subdola, parte di lui era soddisfatta. Ci teneva a lui!
Come mai Magnus non era nel mondo degli spiriti a giocare a Mahjong con la nonna? Semplice, a mente lucida, il giorno seguente, con Simon, avevano messo a punto un piano coi fiocchi. L’idea era di far “morire” Magnus. Alec doveva bersela e Magnus scappare alle Bahamas dove avrebbe vissuto il resto della vita a crogiolarsi al sole e a bere moijto ma… l’amore aveva rovinato ogni cosa, come sempre. Magnus voleva rivedere per l’ultima volta quegli occhi nocciola e quella figura perfetta. Era andato li per dirgli addio da lontano ma lui era seduto lì, da solo con davanti due drink che riconobbe all'istante, con lo sguardo lontano anni luce mentre giocherellava con il braccialetto che portava anche lui identico, al polso con la scritta AKU CINTA KAMU.
Voleva dire ti amo nella lingua madre di Magnus: l'indonesiano.
Era il loro simbolo. Il loro marchio d'amore. Non resistette, mandò al diavolo tutti i suoi piani, si erano inventati davvero un bel piano, ricreare in una stanza l’interno dell’ascensore e deviare il collegamento video e audio dell’ascensore con ancora le cariche esplosive attaccate con quello allestito da loro, avrebbero visto un'esplosione spettacolare ma Magnus, in realtà, sarebbe stato del tutto al sicuro.
Si era sentito tradito vedendo che Alec lo avrebbe fatto saltare in aria ma adesso, a guardare le spalle curve, lo sguardo perso in un ricordo, gli fecero cambiare idea.
Gli si avvicinò e sussurrò nell'orecchio.

"Ti sono mancato fiorellino?"

Alec ci mise un'attimo a capire e realizzare che quello che se ne stava davanti a lui a splendere nelle luci del locale con la sua bellezza e la quantità smisurata di glitter era Magnus. Il suo Magnus.
Un ondata di rabbia lo pervase dai capelli fino alla punta dei piedi.
Si alzò di scatto e gli mollò un pugno sul naso con tutta la forza che aveva.
Magnus grazie ad anni di addestramento, nonostante la sorpresa, riuscì ad afferrarglielo con la mano.

"Non vorrai mica attirare l'attenzione su di noi per una rissa? Sarebbe un peccato essere cacciati da questo posto. Ho così tanti bei ricordi qui..."

Alec si infuriò ancora di più e cercò di colpirlo nuovamente con la mano libera ma Magnus lo fermò di nuovo

"Perché non diamo spettacolo sulla pista da ballo? Alexander mi concedi questo ballo?"

Senza aspettare risposta Magnus, che teneva entrambi i pugni di Alec bloccati con le mani lo strattonò verso di se e insieme si buttarono sulla pista cimentandosi in un tango innovativo e sensuale.

"Non sapevo ballassi" Alec era stupito ma non lo diede a vedere.

"Ci sono molte cose che non sai. Io sono un ottimo ballerino e anche tu non sei niente male"

Stavano volteggiando sulla pista da ballo. Avevano attirato l'attenzione di chi era seduto ai tavoli e le altre coppie smisero di ballare per lasciargli spazio.
Alec con passo sicuro si mise alle spalle del partner poggiandogli una mano sull'addome.
I loro corpi aderivano alla perfezione.

"Anch'io ho dei segreti" sussurrò sensualmente Alec sfioranado con le labbra l'orecchio del marito resuscitato, provocandogli un brivido di piacere.

"Mi piace questa parte nascosta di te Mr. Grey"

L'ho fatto di nuovo! Simon mi ha contagiato con la sua fandonite!

Magnus scivolò verso il basso dando le spalle ad Alec, giù fino alle caviglie. Durante la discesa aveva fatto scivolare il braccio sinistro partendo dalla nuca, poi in mezzo alle scapole, lentamente, dietro le gambe e in fine... sollevò l'orlo del pantalone del compagno e ne estrasse un coltello. A ritmo con la musica lo scagliò facendolo conficcare in una parete di legno.
Ripeté il movimento questa volta nel senso opposto e si rimise in piedi.
Alec gli fece fare una giravolta e si ritrovarono uno nelle braccia dell'altro. Fece scivolare entrambi le mani sulla schiena di Magnus fermandole alla cintola. Sollevò la giacca ed estrasse dalla cintura una pistola. La scagliò lontano.

"Non fare il papà cattivo! Non togliermi tutti i giocattoli" Magnus fece una faccia da bambino innocente.

"Lo faccio per il tuo bene. Potresti farti male!" Alec gli rispose a tono.

"Perché le volte che ti proponevo di andare a ballare ti rifiutavi? Sei un ottimo ballerino”

Magnus era seriamente curioso. Aveva sempre creduto che si vergognasse perché non ne era capace ma, alla luce dei fatti, doveva esserci per forza un'altra spiegazione!

"Non avevo il partner giusto" mentì Alec

"Colpo basso fiorellino!"

Magnus lo fece inciampare di proposito per far si che cadesse all'indietro per afferrarlo poi in un casque perfetto.
Gli occhi perplessi nocciola del marito erano fissi in quelli felini di Magnus il quale vedendo quelle labbra carnose e rosee, giurò di averle sentite pregarlo di baciarle... non resistette, lo baciò, lì davanti a tutti e neanche a farlo apposta, o forse sì… sulle ultime note che avevano accompagnato questa perquisizione a passo di danza. Tutti i presenti applaudirono alla bravura e all'amore che scaturiva da quel bacio.

Alec si nutri di quel bacio tanto inaspettato quanto atteso. Liberò la mente in quell'attimo di piacere.
La sua missione però era sempre la stessa. Questo pensiero rovinò il momento riportandolo alla realtà. Alla dura e alquanto spiacevole verità. Suo marito era il nemico e questo è quanto. Doveva accettarlo e andare oltre. Non poteva andare avanti così. Ne avrebbe soltanto sofferto maggiormente. Doveva allontanarsi da lui il più possibile.

"Non ce la faccio. Devi perdonarmi"

Con queste parole si separò dall'amante proibito abbandonandolo lì, da solo, in mezzo alla pista.

Mr. & Mr. Lightwood-Bane // MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora