POV Alec
Il mattino dopo, la giornata cominciò come sempre, entrambi uscirono insieme di casa, salirono sulle loro rispettive auto, uscirono dal vialetto e andarono per le loro strade.
Alec arrivò all'Istituto, parcheggiò ed entrò.
Percorse l'atrio salutando la guardia all'ingresso scese al piano di sotto, digitò un codice fece la scansione della retina ed entrò in un lungo corridoio. Li si fermò, la piattaforma su cui si era fermato iniziò a ruotare e dei raggi iniziarono a scannerizzarlo dalla testa ai piedi. Finito il riconoscimento una voce gli diede il benvenuto e un'altra porta si aprì su di un locale del tutto inaspettato per un Istituto e soprattutto per un archeologo.
La sala era enorme piena di computer e schermi che proiettavano cartine di paesi lontani, video di sorveglianza... C'erano persone che giravano con tablet di ultima generazione alla mano.
Alcuni gruppi di persone che pianificavano azioni, valutando situazioni...
Il locale aveva anche una palestra attrezzata per gli allenamenti.
"Ciao Alec, ti sei svegliato bene?"
Jace lo accolse allungandogli un caffè.
"Sì, sono in forma e pronto all'azione"
"Ne sono felice. Il capo ha una nuova missione per te"
"Grazie Jace. Sono nel mio ufficio se hai bisogno"
Alec si chiuse la porta alle spalle. Si avvicinò alla scrivania, premette un pulsante e si sedette.
La libreria che aveva di fronte si aprì mostrando uno schermo con al centro della videata il logo rotante della sua agenzia. Dopo aver digitato la password premette il tasto invio attivando il collegamento con il suo capo.
Sulla scherma apparve un uomo con i capelli tagliati talmente corti che sembrava pelato. Occhi severi lo fissavano dallo schermo. Con voce dura lo salutò.
Alec pensava che quell'uomo doveva essere un robot, non faceva trapelare nessuna emozione Mai.
"Il suo nuovo obbiettivo è quest'uomo Sebastian Morgestern. Voglio un lavoro rapido e preciso deve passare inosservato. A breve le invierò i dettagli"
"Certo signore. Può contare su di me."
Chiuse il collegamento e si appoggiò allo schienale della poltrona.
Jace come suo solito, entrò senza bussare.
"Allora come vogliamo agire?"
"Jace quante volte ti devo dire che NON puoi origliare le conversazioni che ho con il capo!?" Alec lo disse fingendo di rimproverarlo sapendo benissimo che il suo amico non gli avverrebbe mai dato ascolto.
"Amico dai non prendiamoci in giro. Si fa molto prima così e poi posso dare spiegazioni sulle cose che non hai capito. Si sa che della coppia io sono quello intelligente.
Di certo a Mr. Robot li non potresti chiedere. Faresti una brutta figura!"
"Certo che nell'inventare scuse sei il migliore!" Alec rise di gusto.
Jace gli faceva quell'effetto, lo faceva ridere veramente. Era l'unico persona con cui, a parte Magnus, era se stesso.
"Okay lo eliminiamo con una mega esplosione che farò impazzire i sismografi!"
"Jace quale parte di "passare inosservati" Non ti è chiaro?"
"Va bene amico però così non c'è divertimento!"
"Possiamo passare inosservati e divertirci lo stesso, che ne dici della tattica Colombia" i due amici si guardarono con aria complice.
"Approvato signore" Jace fece uno scherzoso saluto militare ad Alec ed uscì.~•~
POV Magnus
Mentre Alec era al lavoro Magnus si diresse dall'altra parte della città nel suo studio.
Entrando salutò Maia la sua segretaria. Lei lo informo che c'erano ancora problemi con Atlanta.
"Grazie Maia. Simon è già arrivato?"
"Si è nel tuo ufficio"
Magnus entrò e sorprese Simon seduto al suo posto con i piedi sulla scrivania.
"Togli immediatamente quelle zampace dalla mia scrivania e vedi di smammare".
Simon ricomponendosi contro voglia gli rispose
"Ehei ci siamo svegliati con la luna storta questa mattina? O il tuo maritino non ti ha dato il bacio del buon giorno?"
"Simon smettila di odiarlo. Guarda che non è colpa sua se la tua ex ha preferito il biondino a te"
"Guarda che è stato lui a presentarli. È colpa sua se quel Jace era a quella cena. La mia Clary non ha colpa!"
"Va bhe fai come credi. Sei una causa persa." Magnus ormai era rassegnato.
"Ora vattene devo collegarmi con Atlanta" e queste parole congedò il suo amico.
Quando la porta si chiuse battè due volte le mani e le tapparelle si chiusero celando la vista.
Si sedette alla scrivania e accese il computer. Digitò la password e si collegò con Atlanta.
"Buon giorno Atlanta"
"Buon giorno. Abbiamo un nuovo obbiettivo per lei. Il suo nome è Sebastian Morgenstern." gli rispose una voce metallica
Sullo schermo apparve la foto dell'uomo, alto, biondo chiarissimo e occhi scurissimi. Aveva un qualcosa di inquietante.
Chissà che atrocità deve aver commesso per essere eliminato? Magnus fu riscosso dai suoi pensieri sentendo la voce metallica
"Deve essere eliminato con la massima urgenza. Lo trasferiranno attraverso la Manumet Valley nello Utah. Deve eliminare prima che arrivi nelle mani sbagliate.
Non si ammettono errori" e con questo frase rassicurante chiuse il collegamento.
"È sempre bello discorrere con lei Atlanta!" sussurro Magnus allo schermo spento.
Chiuse lo schermo e cominciò a pianificare l'azione.
"Simon! Vieni qui un momento"
Arrivò tutto eccitato e disse
"Nuovo incarico?"
"Si vola nello Utah amico. Ho sempre voluto visitare la Manument Valley. Obbiettivo un ragazzetto dall'aria inquietante."
"Terminare, terminare" Simon si lanciò in un'imitazione di Terminetor.Era un vero nerd. Alcune volte non capiva cosa dicesse ma gli piaceva lo stesso.
La sua cultura di manga e film era aumentato a dismisura da quando lo conosceva.
"Esattamente! Ma soprattutto, lo faremo in grande stile."
"Era da tanto che volevo provare questo nuovo giocattolino" Simon si era avvicinato alla valigetta che c'era vicino alla scrivania, l'aveva aperta e aveva iniziato ad accarezzare il lancia razzi con tenerezza.
"Non pensarci neppure! Lo proverò io quello. Tu resti qui a fare da supporto."
"No perché ti prendi sempre tu tutto il divertimento!!"
"Perché sono il tuo capo dolcezza, e sono il più bravo, io sono il Sommo Agente di Brooklyn daltronde, no?!"
"Quanto sei irritante quando mi ritorci contro le parole che ti dico!"Simon fingeva fastidio, ma gli piaceva scherzare con lui così. Lo sapevano benissimo entrambi che lui era Q e Magnus era James Bond di 007.
~•~
La sera i due coniugi si ritrovavano per la solita cena alla solita ora.
Alle 19:00.
Quando Alec entrò in casa trovò Magnus in piedi su di una sedia intento a sistemare le tende. Gli pareva che la sedia su cui era appoggiato suo marito era in equilibrio su di una sola gamba ma tempo di realizzare con una seconda occhiata invece, constato che era solamente appoggiata su tutte e quattro le gambe. Un strano pensiero gli fece cucù dall'anticamera del cervello ma fu distratto dal saluto di Magnus.
"Ciao dolcezza, com'è andata la giornata?"
"Tutto bene grazie, ho saputo però che è richiesto la mia presenza su di un sito. Dovrò stare fuori per il weekend, mi spiace amore."
"Tranquillo anch'io ho un impegno di lavoro."
"Bene allora non resterai solo a casa. Mi sarebbe dispiaciuto."
"Non ti preoccupare. Che ne dici di queste tende? Ti piacciono?"
Alec mise a fuoco le tende e realizzò che erano di un eccentrico rosso con fili d'oro che formavano forme astratte.
"Tesoro sai che, ovviemente, hai molto più gusto nell'arredamento visto che lo fai per lavoro ma... non pensi che non centri niente con il resto del salone?"
L'intero salone dava sul marrone e verdone.
"Lo so benissimo ma da qualcosa bisognava di certo cominciare! Era da un pezzo che volevo ravvivare questo salone! E quando ho visto queste tende non ho saputo resistere!"
Alec non capiva cosa ci fosse di male con il vecchio arredamento ma lo tenne per se. Non poteva vincere contro un Magnus modalità creativa, quindi disse con scarso entusiasmo
"Bella idea. Molto belle" e si diresse in cucina per cucinare e apparecchiare lasciando il salone alle grinfie di Magnus.
Seduti al tavolo mangiavano in silenzio immersi nei loro pensieri.
"Amore, hai aggiunto qualcosa di nuovo allo spezzatino?"
Magnus non era davvero interresato a sapere ma voleva rompere quel silenzio surreale.
"Piselli" taglio corto Alec
"Piselli... wow bella idea. Ci stanno bene".
Il suo tentativo era miseramente fallito. Si arrese e continuò a mangiare.
Dopo qualche minuto
"Mi passi il sale?"
"È in mezzo al tavolo" rispose seccato Alec
"Ah li sarebbe in mezzo... Okay ."
Faccendo strisciare la sedia sul parquet Magnus si alzò per prendere il sale trattenedo il fastidio e si risedette.
Alec restò impassibile, non lo degnò neanche di una rapida occhiata. Tutta la sua concentrazione era impegnata nell'osservarlo senza farsi notare.
Era un classico ormai. Sembravano due sconosciuti costretti a vivere insieme.
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Mr. & Mr. Lightwood-Bane // Malec
FanfictionUna coppia normale, con un matrimonio normale, con problemi normali. E se fosse solo apparenza? Questa storia è liberamente tratta dal film Mr. & Mr. Smith. I personaggi nn sono frutto della mia fantasia ma di quella di Cassandra Clare.