7- "Luke!"

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Quella mattina per colazione ci furono uova, bacon e toast. Quando il cameriere lo mise davanti a me, il mio stomaco potrebbe aver brontolato risultando in un'occhiataccia da Riley e una risata da parte di Piper.

"Allora, parlami dei suoi fratelli minori." Piper si girò verso di me, Reyna sentì l'inizio della conversazione e si girò per ascoltare.

"Zoe e Tyson?" Annuì.

"Zoe sa essere una peste, proprio come Percy quando era più piccolo. È anche abbastanza brava a mentire, una volta ha schiuso Percy e Tyson in un armadio per tre ore così da poter prendere il tè con me, senza avere alcun ragazzo che disturbava. È molto tenera ed è divertente parlarle, assomiglia a Percy, anche se condividono solo il sangue di Sally e lui è l'immagine sputata di suo padre. Tyson è intelligente e un gentiluomo. È veramente dolce e un grande amante dei libri. Non farebbe male neanche a una mosca a meno che qualcuno non minacci la sua famiglia, i suoi amici o la sua casa."

Continuammo a parlare di loro due poi l'argomento divenne i fratelli in generale.

"Hai dei fratelli, Reyna?" Chiese Piper.

"Sì, una sorella maggiore, Hylla. È andata a vivere da sola un po'di tempo fa; viaggia per lo stato con altre ragazze. Ricevo una lettera una o due volte al mese. Tu Piper?"

Piper scosse la testa. "No, nessun fratello. Solo io e mio papà, mia mamma è morta quando ero molto piccola. Annabeth? Hai dei fratelli?"

"3 a dire la verità. Un fratello maggiore e due minori. Malcolm è il mio fratellastro da parte di mia mamma. Vive in Columbia con sua moglie Mary. È sulla trentina. Bobby e Matthew sono gemelli e hanno 10 anni. Sono sfacciati e fastidiosi ma fortunati perché sono andati in vacanza con mio padre e la mia matrigna, Helen, a Bonita per lavorare a qualche cosa militare. Non li vorrei qui con 20 ragazze, creerebbero il caos."

La colazione era finita ed io stavo aspettando al solito nei giardini.

Il solito posto, il posto mio e di Percy. Il posto era sotto un pino, alto più di 15 metri, vicino a dei cespugli che circondavano la piscina. Non ho mai saputo perché quello fosse il posto, lo era e basta. Io e Percy passavamo lì il tempo, ci leggevamo e lavoravamo, giocavamo e parlavamo, ridevamo e piangevamo. Segreti profondi e oscuri erano stati condivisi lì, quello era il posto per nascondersi. I cespugli coprivano la vista dalle porte dei giardini e l'unica persona ad andarci frequentemente era il ragazzo che puliva la piscina.

Sentii un bastone spezzarsi e mi girai trovando Percy con ogni tipo di decorazione. Dei palloncini rossi, marroni e verdi erano legati ai suoi polsi. Aveva delle scatole sotto entrambe le braccia e una sotto al mento.

"Aiuto. "

Andai velocemente in suo soccorso e presi le scatole più in alto. "Per cosa sono tutte queste cose?"

Mi diede uno sguardo asciutto. "Una festa."

"No, no," scossi la testa roteando gli occhi "Cosa c'è nelle scatole?"

"Oh, decorazioni, regali e altra roba. Puoi andare in cucina a prendere il cibo che la mamma ed Estia hanno preparato?"

"Sì, torno subito."

Camminando lungo il corridoio del palazzo non potei fare a meno di sorridere. Percy ed io eravamo tornati noi stessi, non c'era molto imbarazzo allora. In più stavo per vedere una delle mie dipendenti del palazzo preferite, Estia.

Estia era un cuoco, la migliore delle cucine del palazzo. È sempre pronta a confortarti in ogni modo possibile, che sia farti i brownies, darti un caldo abbraccio o semplicemente ascoltare le tue sfuriate. Era sulla trentina, veramente molto giovane, ma è sempre stata come la sorella maggiore che non ho mai avuto.

A Loophole (Percabeth Selection) [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora