44- "Grazie, Mio Principe Azzurro."

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Aprii lentamente gli occhi per vedere nero. Qualcosa mi stava solleticando il naso e mi allontanai velocemente, pensando fosse un ragno.

"Gah!" Mi passai la mano sulla faccia, liberandomi della sensazione di piccole zampe pelose che si arrampicavano su di me. Rabbrividii al pensiero della mia più grande paura.

La cosa nera si mosse e fui accolta dalla faccia del mio migliore amico, che era mezzo addormentato.

"Gah?" Chiese, i suoi occhi ancora chiusi.

Avvolsi una ciocca dei suoi capelli intorno al mio dito. "I tuoi capelli mi sembravano ragni che si arrampicavano sulla mia faccia."

"Ucciderei i ragni per te, Annabeth." La sua mano uscì da sotto il lenzuolo e si chiuse in un pugno. Mi spavento portando il pugno in basso sul mio cuscino con forza. "Visto? Li brucerei anche e gli urlerei di stare lontano dalla mia donna."

"Aw," Mi morsi il labbro, guardando il mio dormiglione. "Grazie, mio Principe Azzurro."

Mi mandò un sorrisetto e porto il lenzuolo sopra le sue spalle, premendo la sua faccia nel cuscino.

Sospirai e guardai fuori dalla finestra. La notte prima neanche mi preoccupai di addormentarmi nel mio letto. Appena le mie domestiche erano uscite, mi ero intrufolata in camera di Percy. Era ancora nella doccia, perciò lo avevo aspettato quando era uscito con addosso solo i suoi boxer trovandomi seduta sul suo letto a leggere. Non mi aveva parlato mentre si era cambiato e aveva lasciato la luce accesa fino a che non avevo finito il mio capitolo. Avevamo parlato per un po' mentre ci coccolavamo sotto le coperte e forse anche baciati un po'. Nessuno di noi era stato infestato dagli incubi ed fu un sollievo. Avevamo entrambi bisogno di più sonno possibile per il grande giorno che avremmo avuto.

"Ora devo andare, Perce."

Mi salutò e mi diede la schiena.

"Nessuna resistenza?" Chiesi scioccata. "Nessuna implorazione per tenermi qui? Nessun 'Ho bisogno di te' o 'ti prego non andare'?"

Mi schernì. "Ciao."

Sussultai e lo spinsi giocosamente sulla schiena prima di saltare fuori dal letto e sistemare il mio lato appallottolato del lenzuolo.

Rimasi in piedi in fondo al letto con le mani unite dietro la mia schiena. "Grazie, vostra altezza, per una magnifica notte durante la quale mi sbavato addosso mentre vi addormentavate vicino a me, ma sarò costretta a dirvi che non tornerò. Il vostro comportamento questa mattina è stato disdicevole e non lo tollererò più. La saluto."

Quando mi girai non mi persi il sorriso sulla faccia di Percy. Prima che mi infilassi nel suo guardaroba, mi urlò. "Ci vediamo a colazione!"

Feci una risatina, che mi resi conto che non facevo da un'eternità, e aprii la porta della galleria segreta che mi avrebbe portata di nuovo in camera mia.

Hazel riusciva a malapena contenere la sua agitazione mentre camminava silenziosamente per la stanza. Le sue mani tremavano così tanto che iniziò a prendere in mano cose a caso e poi rimetterle giù di nuovo. Poi iniziò e canticchiare mentre riorganizzava il mio guardaroba.

Alicia roteò gli occhi al suo comportamento, ma sapevo che era eccitata per Hazel, come eravamo tutte. Avrebbe finalmente visto Frank dopo quasi un anno e mezzo separati.

La relazione tra Frank e Hazel è adorabile. Si conoscono da quando Hazel ha iniziato a lavorare a palazzo perché era stata incaricata di pulire la sua camera quando veniva a fare visita. Hanno fatto amicizia immediatamente e quando noi quattro, Hazel, Frank, Percy e io, uscivamo, Frank arrossiva tutto il tempo intorno a Hazel. E intendo tutto il tempo. Tutti potevano vedere che avevano un'enorme cotta l'uno per l'altra, tutti tranne Hazel ovviamente. Hazel non lo vuole ammettere, ma credo che si siano dati il primo bacio l'ultima volta che era venuto a fare visita e si erano scritti lettere da allora.

A Loophole (Percabeth Selection) [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora