40- "Lo Adori."

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Il nono giorno di ritorno a casa, Will finalmente ci dimise dall'ala ospedaliera, a condizione che io e Percy non lavorassimo e restassimo nelle nostre stanze. Disse, però, che potevamo uscire per un po' di aria fresca, scolo se c'era qualcuno con noi.

"Davvero?" Chiese Percy. "Sembra che non ce ne stiamo neanche andando."

Will sollevò le sopracciglia a noi. "Se è quello che vuoi, vi posso tenere qui."

"No!" Misi la mano sulla bocca di Percy. "Andiamo."

Percy guardò verso di me, la mia mano ancora sulla sua bocca, e mi fece l'occhiolino. Subito dopo, la mia mano sembrò improvvisamente bagnata e Percy stava ridendo alla mia faccia disgustata.

"Ew!" Mi asciugai la mano sulla maglia di Percy. "Mi hai leccata!"

Percy rise e sgusciò giù dal letto. Sospirai e mi appoggiai a lui. Lui indietreggiò, sapendo che avrei fatto qualcosa per vendicarmi. "No, no. Non ho intenzione di fare niente, solo un bacio."

Percy sorrise e si avvicinò ingenuamente. Sfregai le mie labbra sulle sue e quando cercò di intensificare il bacio, spostai la testa di lato così che mi baciasse la guancia e io gli leccai la sua.

"Che schifo!" Si allontanò e si sfregò la guancia sulla spalla. "Sei disgustosa, Annabeth."

Feci un sorrisetto. "Lo adori."

Lui roteò gli occhi sorridendo. Camminò verso di me e mi prese per mano, portandomi fuori dalla nostra camera di ospedale.

Will ci fermò alla porta. "Aspettate, piccioncini. Ho bisogno che veniate a vedermi tutti i giorni dopo colazione. Ho parlato con le tue domestiche, Annabeth, ti daranno le medicine di cui hai bisogno tutte le mattine. Hazel aiuterà te, Percy."

Abbracciai forte Will. "Grazie."

Mi strinse le spalle. "Tutto per i miei pazienti preferiti."

Prima che potessimo uscire dalla porta, ci urlò. "Quando venite a vedermi?"

"Tutte le mattine dopo colazione." Percy e io rispondemmo in coro sopra le spalle uscendo dalla porta.

"Cosa ha intenzione di fare? Ora che siamo liberi?" Percy dondolò le nostre manti tra di noi mentre camminavamo.

"Andrò a fare una doccia. Una bella doccia lunga. Tu?"

"Sembra bello. Credo che lo farò anche io." Ci fermammo in fondo alle scale. "Vecchia o nuova camera?"

Mi morsi il labbro e alzai lo sguardo verso le scale. Hazel, Justine e Alicia erano probabilmente nella mia nuova camera da letto, ma se fossi andata a quella vecchia, allora avrei avuto più tempo da passare con Percy.

"Vecchia."

Percy sorrise e mi tirò su per le scale. In cima alla prima rampa, dovetti tirare la mano di Percy. "Possiamo fermarci per un secondo?" Mi misi le mani sui fianchi, il mio respiro affannoso.

"Che succede?" Chiese Percy preoccupato.

"Credo che l'aria nel Tartaro abbia fatto qualcosa ai miei polmoni. Faccio fatica a respirare." Mi sventolai la faccia nel tentativo di respirare meglio.

Percy aggrottò le sopracciglia e fece un passo avanti, le sue mani fluttuarono sopra di me. "Hai bisogno di Will?"

Scossi la testa, il respiro mi tornò lentamente. "No, sto bene."

Sollevò le sopracciglia interrogativamente. "Se qualcosa non va nei prossimi giorni, vai da Will."

Feci un cenno con la mano. "Starò bene." Iniziai a salire la rampa di scale seguente, ma mi prese per il polso e mi fece fermare.

A Loophole (Percabeth Selection) [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora