29- "Mandarmi A Casa?"

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A/N:

Capitolo esplosivo.

Ho pianificato così tante cose e succederà tutto nei prossimi cinque capitoli e non sono pronta!

Non mi uccidete.

Il mattino dopo Sarah chiese un incontro veloce dopo la colazione per discutere.

Nervosamente ci lanciammo tutte delle occhiate tra di noi mentre entravamo nella stanza.

"Per favore prendete posto ragazze. Sono una persona molto impaziente."

Raggiungemmo tutte velocemente i nostri posti, non completamente pronte per una sfuriata o una predica da Sarah così presto nel mattino.

"Grazie." Sorrise. "Volevo solo dire un paio di piccole cose. Congratulazioni a tutte quelle che hanno già avuto il loro incontro. Avete fatto tutte del vostro meglio, e il vostro meglio è stato fantastico. Per tutte quelle che devono ancora fare il loro, buona fortuna." Si appoggiò alla sua scrivania infilandosi una ciocca di capelli castani dietro all'orecchio. "Un'altra cosa è che stasera c'è il Bollettino. Ora che c'è un numero minore di voi, Apollo vi farà delle domande personali e anche domande sulle vostre relazioni, perché la nazione vuole conoscere la futura regina." Ci diede un'occhiata penetrante. "Ricordatevi: sicurezza, portamento e postura. È tutto. Potete andare e godervi la vostra giornata."

"Mi chiederà della mia vita a casa?" Chiese Piper mentre ci facevamo strada verso la Sala delle Donne.

"Immagino." Alzai le spalle. "Perché?"

Si fermò alla porta della Sala delle Donne. "Che ne dici di andare fuori oggi?"

Annuii e continuammo a camminare in direzione delle porte d'ingresso.

"Per rispondere alla tua domanda, casa mia era noiosa." Raggiungemmo le porte, la calda luce di Angeles ci colpì i visi.

"Non fraintendermi, avevo una casa, avevo da mangiare e tutto ciò che una 2 potrebbe volere, so di essere privilegiata. Ma quando tuo padre ti ignora completamente e ovunque tu vada i paparazzi e la stampa ti vogliono. Non mi sentivo amata." Sospirò.

"È per quello che sei entrata nella Selezione?" Chiesi.

"Oh, sì." Annuì. "Voglio solo trovare l'amore e sentirmi amata."

"Beh, devi essere abituata a tutte le telecamere e la pubblicità."

"Beh, anche tu sei abituata all'essere reale e tutto ciò che comporta." Mi scontrò la spalla. "Come è andata la tua riunione?"

Espirai a denti stretti mentre ci sedevamo su una panchina, l'erba verde era morbida sotto i nostri piedi e il profumo dei fiori intorno a noi. "Sono esplosa. Anche Percy è quasi esploso. Era si stava comportando come un segugio infernale e volevo schiaffeggiarla."

Piper rise. "Ho avuto più problemi con quell'inquietante di Ottaviano. Non mi lasciava finire le frasi e pensava che le sue idee fossero migliori."

"Neanche a Era sono piaciute le mie idee e continuava a mettere in dubbio tutto ciò che facevo."

Iniziammo ad ondeggiare le nostre gambe come delle bambine sulla panchina. "Artemide è forte però."

Annuii. "Sì, è abbastanza forte."

Piper e io rimanemmo sedute a parlare su quella panchina fino a che i nostri stomaci iniziarono a brontolare per avere del cibo. Entrammo e vidimo che nella Sala delle Donne delle cameriere avevano preparato un delizioso buffet.

Gli occhi di Piper si spalancarono. "Ooo. Datemi un po' di quello." E partì per prendere un piatto e del cibo.

La seguii meno entusiasta, mettendo della frutta sul mio piatto, poi dell'altro mangiare.

A Loophole (Percabeth Selection) [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora