35- "Sei Estremamente Sfacciato."

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"Che cosa facciamo, Percy?" Sussurrai con la paura che mi riempiva gli occhi.

Lui sospirò, il suo caldo respiro mi soffiò sul collo dove la sua testa era appoggiata, esausto per la tortura che avevamo appena subito. "Tutto ciò che so è che non ho intenzione di lasciarti morire."

"Anche se devi rinunciare alla corona?" Passai una mano tra i suoi spettinati capelli nero scuro.

"Anche se devo rinunciare alla corona." Tolse la testa dal mio collo, i suoi occhi verdemare sofferenti fissarono nei mi occhi grigio tempesta. "Non ho intenzione di lasciarti morire."

"Così che milioni di persone possano morire?" Gli appoggiai una mano sulla guancia, passando il pollice sulle macchie di sporco che gli segnavano le guance. "Percy, se non me lo lasci fare, lo farò semplicemente da sola."

Percy chiuse gli occhi sospirando. "Non ti lascerò morire."

"Non ti lascerò sacrificare lo stato."

Aprì gli occhi. "Forse possiamo pensare a qualcos'altro?"

Pensai per un momento. "La prossima volta che ti chiede la corona, di' di no."

"Ma-"

Interruppi Percy con un bacio sulle labbra. Era pieno di speranza e fiducia. Le sue braccia si avvolsero intorno a me e fui riluttante a lasciare il suo rilassante calore. Non mi sarei mai abituata alla sensazione delle sue labbra sulle mie.

"Per favore?" Alzai lo sguardo verso di lui con i miei occhi da cucciolo più convincenti. "Per me?"

"Ti ucciderà." Mormorò baciandomi delicatamente sulle labbra di nuovo, indugiando per un momento.

"Non ora, non lo farà. Ha ancora bisogno di noi."

"Per cosa?"

"Ci può tenere come ostaggi."

Percy e io rimanemmo lì, avvolti insieme, i nostri arti intrecciati, pensando alla nostra situazione e come inevitabilmente condannati fossimo. Mi addormentai abbastanza velocemente, ascoltando il suono del battito di Percy. Non riuscivo ad esprimere con parole la mia gratitudine per il fatto che pompasse ancora sangue nel suo corpo.

Svegliarsi con un coltello premuto contro la gola è esattamente terrificante come sembra.

"Sto facendo del mio meglio per essere educata," Mi sfregai il sonno dagli occhi. "Ma se avvicini ancora un po' quel coso a me, ti farò a pezzi."

Luke ridacchiò. "Alzati Annabeth. Colazione e poi un'altra conversazione con Crono."

Guardai verso Percy per vederlo lanciare coltelli con lo sguardo verso Luke. Un paio di pezzi di pane erano su un sudicio piatto argento difronte a lui, due bicchieri d'acqua vicino ad essi. Aveva più sporco sul suo viso stanco e anche sui suoi vestiti.

Luke allontanò il coltello dalla mia gola e mi lasciò avvicinare al cibo. Diedi un morso al pane stanti facendo delle smorfie.

"Quando mi date un cambio di vestiti?" Chiesi alzando lo sguardo verso Luke.

Indossava i suoi soliti pantaloni neri e maglia nera. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, i brividi che mi mandava lungo la schiena mi portavano a tremare ogni volta che vedevo l'oro al posto dell'azzurro. Mi terrorizzava a morte.

"Uh, mai?"

"Mai?" Mormorai. "Devo vivere in questo vestito per sempre? Puoi chiedere a Crono, per favore?"

Luke mi fissò e decise di non mettere in questione la mia sanità mentale, che era comprensibile.

"Che cosa stai facendo?" Chiese Percy, infilandosi un pezzo di pane in bocca. "Sei pazza?"

A Loophole (Percabeth Selection) [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora