Capitolo 3

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Savannah's pov

Mastico a fatica un pezzetto di pancake che mamma ha amorevolmente preparato per me.
Non ho molta fame, ho lo stomaco indolenzito e una voglia matta di rintanarmi nuovamente in camera.
Leah e Ryan sono usciti presto stamattina, papà si è offerto di fargli da cicerone. I miei amici non volevano accettare, sono stata io a convincerli.
Dopotutto, si tratta pur sempre della loro prima vera vacanza da soli, senza genitori alle calcagna.

"Tesoro, non stai bene?" mi chiede mamma ad un tratto. "Vuoi che chiami un medico?"

"No, mamma, sto bene. Ho soltanto sonno, stanotte non sono riuscita a riposare bene." Con questa scusa, mi alzo da tavola e torno in camera. Non ho proprio voglia stare ad ascoltare la sua voce o quella di chiunque altro.

Ieri sono stata così presa da me stessa, che non ho nemmeno pensato di inviare un messaggio a Lawrence e Cassidy, per informarli del mio arrivo.
Mi dispiace, ma dovranno aspettare ancora un po' prima di rivedermi.
Per il momento, preferisco rimanere da sola.

Una volta arrivata in camera, mi lascio cadere sul letto, il viso rivolto verso la finestra leggermente aperta.
È giugno, le ragazze normali solitamente vanno al mare, a divertirsi con gli amici e a passeggiare con il proprio ragazzo.
Io, invece, non posso fare niente di tutto questo.
Non sono più una ragazza normale, sono rotta dentro. Non ho un ragazzo con cui passare le vacanze e non ho nemmeno la volontà di alzarmi dal letto e andarmene a cercare un altro.
Soltanto il pensiero di mani estranee su di me, mi riempie di brividi poco piacevoli. La sensazione di non poter più amare, di non poter più permettere ad un ragazzo di toccarmi mi manda in bestia.

Dal comodino, afferro il telefono e, per la prima volta dopo mesi, digito il nome del mio Blog su internet.
Never give up compare sul piccolo schermo, impiego un secondo a digitare la password e ad accedere al profilo.
Mille ricordi riaffiorano nella mia mente, ho voglia di farmi del male e non esiste metodo migliore di questo.
Ricordare.
Ricordare il passato, la spensieratezza, quella la voglia di vivere che sembra avermi abbandonato.

Rileggo i post, uno per uno, e mi accorgo di quanto il mio carattere e la mia forza di volontà siano stati plasmati dalla violenza subita.
Quella ragazza piena di vita, coraggiosa ed innamorata non sono più io.
Da quella notte, dentro di me regna il caos, il mio cuore si è trasformato in un pezzo di ghiaccio, difficile da scalfire o semplicemente da sciogliere.
Io mi sono trasformata nel fantasma di me stessa, i miei occhi sono spenti, le mie parole insignificanti. Un po' come me.

Ad un tratto, il cellulare inizia a squillare, interrompendo la mia lettura. Sullo schermo, compare il nome della mia amica, Cassidy, e d'istinto premo il stato verde per accettare la sua chiamata.
"Pronto?"

"Prepara la borsa, saremo lì tra meno di mezz'ora. Mi raccomando, non dimenticare la crema solare."

La vecchia me avrebbe risposto in maniera sarcastica, la nuova me non può fare a meno di chiedersi : e adesso cosa le rispondo?
Non posso liquidarla con una banale scusa, ma non posso nemmeno permetterle di portarmi fuori contro la mia volontà.

Alla fine, decido di chiederle ciò che realmente mi sta a cuore. "Come hai fatto a sapere del mio ritorno?"

"Ieri sera Danny ha pensato bene di mandarmi un messaggio." risponde la mia amica, come se niente fosse.

Ma certo, Danny...Avrei dovuto immaginarlo.

"Ho capito."

"Bene, adesso che hai capito, potresti alzare il sedere dalla sedia o dal letto e indossare un costume?"

Il mio adorabile rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora