Capitolo 9

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Savannah's pov

"Stai ferma, sennò il colore non verrà applicato in maniera omogenea." mi rimprovera Leah, dal divano.

Alzo gli occhi al cielo, e incrocio le braccia, rassegnata.
Stamattina, una parrucchiera che non avevo mai visto prima d'ora, si è presentata a casa mia con l'intento di mettere le mani sui miei capelli.
Tutta opera di Leah e di mia madre, ovviamente.

"Se non vuoi ritrovarti con i capelli tinti di un altro colore, ti consiglierei di stare zitta." la ammonisco, senza però guardarla negli occhi.

Ero stufa del rosso sbiadito dei miei capelli, ma non avevo le forze di uscire e rinchiudermi in un salone di bellezza. In fin dei conti, Leah ha avuto un'idea geniale, anche se non lo ammetterò mai davanti a lei.

"Eddai, fai la brava Sav. Quel colore stava diventando insopportabile da vedere."

"E non credi che istruire la parrucchiera affinché portasse soltanto quello sia stata una mossa del tutto fuori luogo?"

La sua risata riecheggia per la stanza, mentre le mani magiche della parrucchiera finiscono di torturare i miei amati capelli. Adesso non mi resta altro che aspettare.

"Non c'è di che, amica mia." Liz mi scocca un'occhiata divertita prima di dirigersi in camera mia.

Due ore dopo sto ammirando allo specchio, insoddisfatta, il risultato. La parrucchiera è stata bravissima, niente da ridire, tuttavia non riesco ad essere felice. Tingere i capelli e risultare "normale" non è servito a niente. L'ansia che sento in corpo non si è dissolta, ne tantomeno alleggerita.

"Allora? Cosa te ne pare?"

Ignoro la domanda della mia amica e mi concentro sul colore acceso dei miei capelli. Sfioro una ciocca con le dita e, ad un tratto, il mio corpo inizia a tremare, i miei occhi si riempiono di lacrime e il riflesso allo specchio diventa sfocato.
"Questo colore...mi ricorda..." Non completo la frase, la paura mi attanaglia il cuore, non mi permette quasi di respirare. 

"Savannah, va tutto bene?" Leah poggia una mano sulla mia spalla, e mi fa girare, visibilmente preoccupata. "Vuoi che chiami tua madre?"

Sotto shock, scuoto la testa e le faccio cenno di chiudere la porta. Non riesco a smettere di pensare al viso di Cameron e alle sue parole, pronunciate un attimo prima che perdessi i sensi.

"Questo colore ti dona, sei una bambola ai miei occhi."

"No." urlo ad un tratto. Indietreggio, andando a sbattere con il mobiletto bianco posto vicino la porta. "Non posso...non voglio."

Mi avvicino alla doccia e, senza smettere di pensare a Cameron, apro il getto d'acqua. Il rosso deve scomparire dalla mia vista, dalla mia vita. È tutto sbagliato, tutto così...

"Savannah, cosa diamine ti salta in mente?" Leah mi tira indietro dalla maglia, e in un attimo mi ritrovo tra le sue braccia, in bilico tra sogno e realtà.
"Va tutto bene, amica mia, va tutto bene."

"No, tu non capisci." sussurro appena. "Il rosso...a Cameron piaceva. Io...non posso più..." articolo frasi in maniera scoordinata, insensata.

"Shhh." sussurra. " Va tutto bene, Cameron non è qui e non può farti del male. Non potrà fartene mai più."

Leah continua a sussurrare parole di conforto, continua a stringermi tra le sue braccia incurante del tempo e dell'acqua che sta continuando a scorrere dentro la doccia. Lentamente, mi calmo. Il cuore ritorna a battere normalmente e le gambe smettono di tremare.

Quando ci stacchiamo, la osservo chiudere l'acqua e ritornare da me con un fazzoletto in mano. "Tieni, asciugati lacrime. Non voglio che gli altri ti vedano in questo stato. Da quello che ho capito, non vuoi che quello appena successo si sappia in giro."

Il mio adorabile rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora