Capitolo 8

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Savannah's pov

Sono le nove del mattino di un normale venerdì, quando ad un tratto sento bussare alla porta della mia stanza. Leah e Ryan stanno ancora dormendo, così tocca a me alzarmi e andare a controllare. Non rimango sorpresa nel trovare mia madre, con le braccia incrociate e un'espressione triste in volto. 

"Buongiorno, Savannah, hai un momento?" I suoi occhi mi stanno letteralmente supplicando di seguirla. 

Annuisco, e a piedi scalzi la seguo fino in cucina. Una sensazione simile allo stupore mi attraversa il corpo non appena il mio sguardo si posa su una figura interamente vestita di rosa, al centro della stanza. D'istinto, alzo una mano nella sua direzione, in segno di saluto. Liz, invece, si precipita ad abbracciarmi. Quel contatto richiama in me brutti ricordi. A Liz piaceva Cameron, lo stesso Cameron che ha approfittato della mia amicizia per colpire Danny. Non ricambio l'abbraccio, e Liz sembra accorgersene. Si ritrae all'istante, i suoi occhi parlano chiaro. 

"Come stai?" mi chiede, dopo avermi osservato in silenzio per chissà quanto tempo. 

"Sto." Sarebbe inutile mentire, tutti a Sandown sanno di Cameron e di quello che è stato capace di farmi. 

"Sono venuta qui per chiederti una cosa." I suoi occhi passano da me  a mia madre, come se stesse aspettando una qualche conferma da parte sua. 

"Liz è venuta a chiederti se ti andrebbe di passare il fine settimana a casa sua, con lei e le vostre amiche." Fa un passo avanti, la sua mano scivola sulla mia spalla, un gesto materno per nulla indesiderato. "Secondo me, dovresti accettare il suo invito. Potrebbe essere una bella occasione per..."

"Non lo so." la blocco. " Non credo che una festa possa fare al caso mio, non in questo momento perlomeno. "

Gli occhi di mamma diventano lucidi, sta per mettersi a piangere ed è tutta colpa mia. Le sue lacrime sono colme di dolore, lo stesso dolore che speravo di non dover più rivedere nei suoi occhi. Mi sento in trappola. Se rifiuto, mia madre non me lo perdonerà mai. Se invece dovessi accettare, finirei con il non perdonare me stessa. 

"Ti prego, Savannah." continua Liz. "Ci saranno anche Cassidy e Avery, oltre alla nuova ragazza di Danny. Saremo soltanto noi, un pigiama party per ricordare i vecchi tempi." 

Come faccio a spiegarle che il problema sta proprio nella parola passato? I ricordi mi impediscono di accettare, solo il pensiero di dover rivivere il passato mi fa precipitare in un abisso di disperazione. Le parole della dottoressa Jane mi sono state di conforto, ma i miracoli non esistono. Voglio ritornare a vivere, a sorridere, ma per farlo devo prima passare dall'inferno. 

Sto per rifiutare definitivamente, quando un altro pensiero mi attraversa la mente. "La nuova ragazza di Danny... Intendi Mavis?"

Liz annuisce. 

"Perché hai invitato anche lei?" Non voglio sembrare cattiva, Mavis è arrivata nella vita di Danny al momento giusto, eppure non riesco ad essere felice per loro. 

"Perché è nuova qui a Sandown e non conosce nessuno, a parte noi. Inoltre, speravo di farvi incontrare. È una brava ragazza, Savannah, e quello che è successo tra te e Danny non ha nulla a che vedere con lei." 

Tutti si ostinano a collegare il mio dolore alla rottura con Danny, non si soffermano neanche per un minuto a pensare a me e alla ferite psicologiche che una violenza carnale è in grado di infliggere. Eppure sono qui, davanti a lei, con gli occhi colmi di sofferenza e di odio verso me stessa. 

"Pensi davvero che la rottura con Danny c'entri qualcosa con il mio rifiuto?" le domando, non ottenendo però risposta. "Pensavo fossi mia amica, invece mi sbagliavo." Detto ciò, le volto le spalle  e vado via. 

Il mio adorabile rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora