Capitolo 17

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Savannah's pov

"Possiamo rimandare il nostro incontro? Ho chiesto ai miei amici di uscire, è la prima volta che mi capita di prendere l'iniziativa e non vorrei deluderli." Finisco di comunicare alla psicologa. 

"Ma certo, hai fatto bene a prendere l'iniziativa. Significa che stai iniziando ad affrontare il tutto e che sei pronta per andare avanti." 

È passata una settimana dal mio incontro/scontro con Mavis. Da quel giorno, qualcosa dentro di me è cambiato. Aver avuto il coraggio di rivelarle parte del mio passato ha fatto si che io aprissi gli occhi. Non serve a nulla chiudersi in se stessi, lasciare che il tempo scorra senza vivere sul serio. Fino ad oggi, non avevo mai preso realmente in considerazione i consigli della psicologa. Sono settimane che non faccio altro che rimandare, e ancora rimandare, ciò che in realtà non può essere rimandato. Devo ricominciare a vivere, e devo farlo adesso. Zero ripensamenti, zero autosabotaggi. Affronterò eventuali attacchi di panico a testa alta, con la consapevolezza di potercela fare.

"Si, lo penso anche io." concordo. "Grazie mille e a presto." Riattacco e lancio il telefono sul letto. Per mia sfortuna, il cellulare rimbalza e va a schiantarsi sul pavimento.

"Merda." impreco sottovoce. Mi inginocchio per recuperarlo e tiro un sospiro di sollievo quando mi accorgo di non aver fatto danni. 

Leah e Ryan entrano in camera, cogliendomi alla sprovvista. " Ehi Savannah, cosa stai combinando?"

"Niente." mi rimetto in piedi. " Il mio cellulare ha provato l'ebbrezza di schiantarsi contro una superficie fredda e molto, molto dura." 

"Che frase equivoca, tesoro." Leah ridacchia. Va a sedersi sul suo letto e apre una rivista, mentre Ryan va a chiudersi in bagno. 

Non capisco come faccia ad apparire sempre così tranquillo. Ryan è una roccia, ed io sono così fortunata ad averlo come amico. "Ehi Leah, qualche idea? Accetto proposte."

Leah alza gli occhi dalla rivista, mi scruta per un istante prima di rispondere. "Eh no, tesoro, Questa volta spetta a te scegliere. Sono così felice di uscire, non vedevo l'ora di andarmene in giro per Sandown in compagnia della mia migliore amica." 

Già, a chi lo dici. A chi lo dici...

Un'ora dopo stiamo passeggiando a braccetto per le strade di Sandown. Il fantastico trio è finalmente tornato. Certo, ci vorrà del tempo per ricominciare a vivere sul serio, ma per me essere riuscita ad uscire da casa senza cadere in balia di attacchi di panico è un grande successo. 

"Allora, gelato?" chiedo ad un tratto. 

"Affare fatto dolcezza." rispondono all'unisono i miei amici.

Scoppiamo a ridere, attirando così l'attenzione dei passanti. Non ridevo così da parecchio tempo, la reputo una sorta di liberazione da quello stato di oppressione in cui vivevo. Devo andare avanti, Cameron è lontano, non può farmi del male. Non più. 

Entriamo nella prima gelateria che ci capita a tiro, e ci mettiamo in fila. Credo proprio che ordinerò una bella coppetta cioccolato e fiordilatte, per non rischiare di finire al reparto intossicazione dell'ospedale di Sandown. Sono solita mischiare diversi gusti di gelato, ma per il momento preferisco andare sul sicuro. Dopo aver ordinato, ci accomodiamo fuori, in uno dei tavoli liberi messi a disposizione dalla gelateria. Il sole splende alto nel cielo, è una giornata stupenda per fare due passi. 

"Grazie per aver accettato di uscire con me, per me significa molto." inizio. Ce la sto mettendo tutta per non scoppiare a piangere, per apparire forte. 

"Non devi ringraziarci, Sav. Io e Leah siamo venuti a Sandown principalmente per te, per aiutarti a superare un momento difficile. Noi non siamo amici, siamo fratelli e tra fratelli ci si capisce e supporta sempre."

Il mio adorabile rimpiantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora